Tour gastronomico delle Cicladi

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Le Cicladi, in Grecia, sono l’epitome della meta da sogno: mare turchese, spiagge scintillanti, casette bianche ammonticchiate come zollette di zucchero sui fianchi di dolci colline. Sono numerose, tutte bellissime, ed esplorandole noterete che differiscono tra loro quanto differisce la loro cucina. Tra i piatti sempre presenti spiccano i calamari e il pesce alla griglia, che costituiscono la base della dieta locale da millenni, ma vi sono anche specialità reperibili solo in un’isola piuttosto che in un’altra. Esplorate le taverne, i villaggi dalle vie acciottolate, le aziende vinicole e i templi gastronomici. Assaggiate formaggi sapidi come la friabile myzithra o saporiti come lo stagionato graviera. Ad Ándros gustate la fourtalia, una frittata con salsicce e patate. Mílos è celebre per i fagottini al formaggio, una torta estiva all’anguria e un dolce al cucchiaio con zucca e miele. 

Esplorate le taverne, i villaggi e le aziende vinicole delle Cicladi   © Olga Gavrilova / Shutterstock
Esplorate le taverne, i villaggi e le aziende vinicole delle Cicladi © Olga Gavrilova / Shutterstock
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Per esplorare l’intero microcosmo delle Cicladi partite da Santoríni, dove le vedute sulla caldera, le infinity pool e le spiagge di sabbia nera affascinano i buongustai attirati dal vino eccellente e da una delle migliori scene culinarie della Grecia, tra piatti tipici da taverna e la cucina fusion di rinomati chef internazionali. Provate le specialità dello chef stellato Ettore Botrini da Selene o da Botrini’s, e quelle del luminare del pesce Lefteris Lazarou, che ha aperto Varoulko Santoríni nel 2022. Per una meta meno famosa puntate verso Tínos, isoletta incantevole disseminata di una quarantina di borghi che sorgono su baie nascoste, sui fianchi di ondulate colline e in cima a monti avvolti dalla nebbia. Lo scenario è gradevole, ma il cibo, con materie prime a km 0 (formaggi, salsicce, pomodori e carciofi) è uno dei migliori dell’intera Grecia.

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Krinaki

Se arrivate a Santoríni (Thíra) via mare vi sarà difficile non rimanere ammaliati dalle imponenti scogliere che svettano sull’acqua turchese, dal fatto che state navigando sull’immenso cratere di un vulcano sommerso e dall’idea che davanti a voi si trovi un’isola formatasi da un’antica e imponente eruzione. La cucina di Santoríni è favorita dalla ricchezza del suolo vulcanico, che conferisce alle verdure un sapore senz’altro unico. Ingredienti freschissimi locali come erbe selvatiche, melanzane bianche, fave secche, foglie di cappero e asparagi sono tutti ingredienti nei piatti di punta della taverna Krinaki, locale a gestione familiare di Finikia subito a est di Oía: tra i piatti tipici figurano frittelle di pomodoro e skordomakarona (pasta fatta a mano con pomodori, aglio, olio e sale), apochti (carpaccio speziato di lonza di maiale), un piatto di origine bizantina dalla preparazione piuttosto lunga che include ingredienti come sale, aceto, cannella essiccata al sole, pepe e prezzemolo. Accompagnate il tutto con birra locale o vino prodotto con vitigni tipici dell’isola e godetevi il pasto ammirando il mare.

Lauda

In alta stagione Santoríni diventa una destinazione di lusso, il che ha favorito negli anni una sovrabbondanza di ristoranti di alto livello, dove una presentazione raffinata del piatto si unisce a ingredienti sublimi e a una gran creatività. Una delle migliori esperienze gastronomiche di Santoríni è Lauda, il primo e informale ristorante di Oía trasformatosi in un locale chic situato sulla caldera del vulcano, che è già di per sé una meta di interesse turistico. Lo chef Emmanuel Renault utilizza tecniche internazionali che applica alla lavorazione dei prodotti locali, ottenendo risultati davvero eccellenti.

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Pranzo con vista a Santorini © Richard Corbett  / Shutterstock
Pranzo con vista a Santorini © Richard Corbett / Shutterstock

Estate Argyros

Non solo Santoríni gode di un microclima asciutto e vulcanico che rende possibile la produzione di vini tra i migliori della Grecia, ma le sue vigne sono anche tra le più antiche d’Europa, e sono immuni alla fillossera (il parassita che ha distrutto gran parte dei vigneti europei alla fine del XIX secolo). I grappoli crescono vicini al terreno in una kouloura (nido) di viti che sfrutta al massimo l’umidità del suolo e protegge gli acini dai venti impetuosi. I vini più apprezzati di Santoríni sono l’Assyrtiko, un bianco secco con buona acidità e un passito da dessert color ambra, non liquoroso, noto come Vinsanto: entrambi, con denominazione d’origine, sono ottenuti dal vitigno autoctono a bacca bianca. L’Assirtyko è coltivato in tutte le Cicladi, ma quello di Santoríni spicca per il sapore peculiare. Con lo stesso vitigno si produce anche il Nykteri, un altro vino di Santoríni che prevede la spremitura degli acini la notte che segue la vendemmia. Il corposo Mavrotragano e il Mandilaria, di media struttura, sono due rossi altrettanto imperdibili. Per non sbagliare venite ad assaggiare un sorso di ciascuno da Estate Argyros, l’azienda vinicola più prestigiosa dell’isola. Nel costo della degustazione è inclusa anche una visita ai vigneti.

Gavalas Winery

La vendemmia a Santoríni avviene in agosto, e sebbene la spremitura sia ormai un processo meccanizzato, è ancora possibile osservare (o prendervi parte) la fase di spremitura più tradizionale, ovvero fatta schiacciando i grappoli con i piedi, in alcune aziende vinicole a gestione familiare come Gavalas Winery. Qui avrete ben nove differenti vini da provare, tra cui gli eccellenti bianchi secchi Assyrtiko, Aidani e Katsano e i rossi Mavrotragano e Xenoloo. Gustateli all’ombra delle viti con stuzzichini inclusi nel prezzo. 

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Santorini Brewing Company

Assaggiate la birra tradizionale dell’isola, ovvero la Donkey, in questo birrificio locale. Provate la Yellow Donkey (una ale dorata e dal forte aroma di luppolo), la Red Donkey (ale ambrata) la Crazy Donkey (IPA), la White Donkey (di frumento, con un tocco di scorza d’arancio) la Blu Donkey (Saison bionda) e la lager Lazy Ass. Sono tutte non filtrate, non pastorizzate e morbide al palato. Ad agosto provate la stagionale Slow Donkey, maturata in botti di quercia della Argyros Estate in cui è stato invecchiato il Vinsanto.

Tereza

Le zone rurali di Tínos sono una bella mescolanza di colline terrazzate, cime montane coronate da dirupi, villaggi incontaminati, belle spiagge e incantevoli architetture che includono pittoresche colombaie, un retaggio storico della dominazione veneziana. A Tínos vige una forte tradizione artistica, soprattutto per quanto riguarda la scultura del marmo, grazie alle famose cave, ma l’isola è anche nota per l’ottima cucina. Tereza, nel villaggio di Myrsini, è un luogo unico dove consumare un’ottima cucina. Avvicinandovi lungo le stradine lastricate arriverete a un semplice minimarket con una manciata di tavoli oltre la soglia. Sedetevi per un’esperienza indimenticabile a base di specialità locali appena sfornate: capra arrosto, ocra, pastitsio (la lasagna greca): cucina isolana al suo meglio.

O Ntinos

Questa taverna affacciata sulla baia di Giannaki propone eccellenti specialità isolane della cucina casalinga. Particolarmente ricca è l’offerta delle mezedes, come sgombro sott’olio con basilico e finocchio oppure melanzane con formaggio di Tínos piccante. A inizio e conclusione del pasto vi verranno offerti zuppa di pesce e gelato della casa.

Nissos Cyclades Microbrewery

Fate ritorno alla cittadina principale e concludete in bellezza bevendo una pinta di ottima birra in questo microbirrificio, che è stato uno dei primi aperti alle Cicladi e che adesso vanta sei birre che coprono ogni possibilità, dalle lager alle porter. Potrete visitare gli impianti per scoprire i metodi di lavorazione e magari scegliere qualche salume locale con cui accompagnare le bevande.

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