Dublino, San Patrizio a Temple Bar

Redazione Lonely Planet
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Arriva San Patrizio, pensi ci possa essere un'occasione migliore per conoscere il quartiere più noto e chiacchierato di Dublino? No, non c'è.

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Nei giorni della più grande festa d'Europa

Non credere a chi lo ha soprannominato Temple Barf  (barf in inglese significa vomito). È vero, nei weekend le sue strade si riempiono di folla trascinata da fiumi di birra e da musica a tutto volume. Ma Temple Bar continua a essere una delle anime, se non l'anima di Dublino, oltre che a un bell'esempio di quartiere che ha saputo trasformarsi e cambiare pelle senza snaturarsi.

E poi il 17 marzo incombe: arriva San Patrizio, e l'Irlanda sarà in festa per celebrare il suo santo patrono. Nato nel 385 con il nome di Maewyin Succat (più tardi scelse il latino Patrizio), il protettore d'Irlanda ebbe una vita avventurosa: rapito dai pirati e venduto come schiavo a 16 anni al re pagano dell'Irlanda del Nord riuscì a fuggire tornando al cristianesimo. Divenne vescovo con Papa Celestino I che lo incaricò di evangelizzare l'isola, quell'Irlanda in cui morì nel 461, proprio il 17 marzo. Per rendere omaggio a quest'icona, gli irlandesi si preparano a quattro giorni di grande festa in tutto il paese, ma sarà Dublino con un ricco programma di eventi (consultabile qui) e la mitica Gran Parade, l'epicentro della più grande festa d'Europa. Riesci a immaginare come si presenterà Temple Bar per l'occasione?

Il quartiere più... allegro

Da circa 20 anni, questo è il quartiere più allegro della città, pullulante di bar e pub chiassosi che si susseguono a fianco di ristoranti, piccole e graziose boutique, negozi stravaganti e... altri bar. Si tratta di una meta molto amata dalle legioni di allegri festaioli con magliette a tema e ragazze con vestitini succinti che vengono a Dublino per un weekend a base di grandi bevute, per poi tornare a casa la domenica sera, ancora storditi dagli eccessi, giurando di aver vissuto il miglior weekend della loro vita.

In fondo, la situazione non è molto diversa da quella dell'inizio del XVIII secolo, quando le prime strade lastricate e i vicoli da poco acciottolati di Temple Bar si svilupparono sul terreno acquistato da William Temple (1554-1628) dopo che Enrico VIII ebbe proclamato la soppressione degli ordini monastici nel 1537 e cacciato i frati agostiniani che vivevano lì da quasi 500 anni. Andati via i monaci, la zona divenne infatti terreno fertile per prostitute ed equivoche taverne: per circa un secolo queste strade godettero di una pessima fama. Nel giro di qualche anno, tuttavia, cominciarono a spuntare piccole imprese commerciali e negozi di artigianato che conferirono loro un'atmosfera sicuramente più accettabile. Su Parliament St, la via che dal fiume procede in direzione del Dublin Castle, non perdere le Sunlight Chambers (dal nome di una marca di sapone), un edificio la cui facciata è decorata da un bellissimo fregio che rappresenta la visione del mondo (e del sapone) dell'azienda Lever Brothers - gli uomini sporcano gli indumenti e le donne li lavano.

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Il declino e la ripresa

Per gran parte del XX secolo, il quartiere subì una fase di costante declino - come del resto tutto il centro della città - e negli anni '60 il governo progettò di costruirvi un gigantesco deposito per gli autobus. Contemporaneamente, mentre proseguiva il lento processo di acquisizione delle proprietà immobiliari ancora in mano a privati, gran parte degli edifici ormai decrepiti fu data in affitto a breve termine ad artisti, artigiani e comunità locali di vario genere, così che agli inizi degli anni '90 la zona si era ormai trasformata nel quartiere culturale di Dublino.

Cinque idee per catturarne l'essenza

1. Un'occhiata alle tendenze più originali della moda e alle stravaganti cianfrusaglie di Cow's Lane. Per esempio con un salto al Cow's Lane Designer Mart, il mercato del sabato che raccoglie circa 60 fantastiche bancarelle di abbigliamento, accessori e artigianato.

2. Le mostre, sempre di altissimo livello, allestite alla Gallery of Photography. Questa piccola galleria in Meeting House Sq si trova in uno spazio luminoso e ampio disposto su tre piani, proprio nel cuore di Temple Bar.

3. Una visita con i bambini all'Ark Children's Cultural Centre, dove i piccoli viaggiatori potranno tirare fuori l'artista che è in loro.

4. Un'esplorazione dei microbirrifici che hanno sfidato la supremazia della Guinness. Uno di essi è Messrs Maguire (1-2 Burgh Quay), un gigantesco locale su tre piani che offre cinque birre di sua produzione, dalle cremose scure alle Haus stile tedesco.

5. Una cena nell'atmosfera rarefatta e minimalista dell'Eden: simile a una piscina, con pareti di mosaico color acquamarina e finestre a tutta parete affacciate su Meeting House Sq, questo ristorante porta in tavola il meglio dell'Irlanda. Le cappesante di Castletownbere con patate saltate in padella e il filetto di manzo irlandese sono strepitosi.

 

 

 

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