Cucine da tutto il mondo a Kathmandu: la conclusione perfetta di un trekking in Nepal

12 minuti di lettura

Il piatto più popolare del Nepal, il daal bhat, non è semplicemente un pasto. Questo sostanzioso abbinamento di riso, zuppa di lenticchie e verdure rappresenta il combustibile dell’Himalaya. Gli escursionisti impegnati a fare trekking sulla catena montuosa più alta della terra possono camminare per settimane alimentandosi solo con questo piatto ricco di carboidrati. Durante i trekking, però, non si può dire di trovare una grande varietà…

Una versione raffinata del daal bhat a Kathmandu © Maya Karkalicheva / Getty Images
Una versione raffinata del daal bhat a Kathmandu © Maya Karkalicheva / Getty Images
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Certo, non mancano momenti in cui il menu varia, per esempio quando si lascia il territorio degli sherpa vegetariani per le montagne abitate dalle tribù carnivore dei limbu e dei rai, ma nella maggior parte dei casi i pasti si limitano a un assortimento limitato di riso, lenticchie e verdure. Quando finalmente tornano a Kathmandu, molti escursionisti hanno l’acquolina in bocca solo al pensiero di hamburger, patatine e pizza.

In certi casi la monotona alimentazione a base di riso e lenticchie può ispirare misure estreme. Esaminando il contenuto di alcuni zaini si possono scoprire bottiglie nascoste di ketchup e tabasco, sacchetti di aromi e confezioni occultate di salame, salsiccia e beef jerky. D’altro canto, il pensiero delle delizie culinarie che vi attendono al ritorno a Kathmandu può dare un piacere quasi trascendentale.

Il Nepal richiama da decenni amanti dell’avventura provenienti da tutto il mondo, e oggi nelle vie di Kathmandu si possono trovare ristoranti che servono ogni cucina immaginabile. Avete voglia di pizza? Siete accontentati. Curry thailandesi? Gli chef stanno già pestando la citronella. Barbecue alla coreana? La griglia sfrigola. Nonostante la posizione remota e i trasporti irregolari, Kathmandu è in grado di offrire un menu globale, e potete stare certi che il vostro primo pasto al rientro in città dopo il trekking vi sembrerà un vero e proprio banchetto. Ecco quelle che secondo noi sono le principali attrattive culinarie di Kathmandu.

Pizze cotte nel forno a legna

Dopo settimane passate in montagna mangiando sempre lenticchie, assaporare il gusto di pomodori, salamino e mozzarella può sembrare quasi un’esperienza mistica. La pizza più buona di Kathmandu è quella di Fire & Ice, un locale di fascia alta che gode di grande popolarità e di una bella posizione sotto un portico di Tridevi Marg. Tanto per cominciare, gli ingredienti sono autentici, il che significa che le acciughe, il salame e le olive sono importati dall’Italia, la mozzarella è fatta a mano e ci sono anche anche pizze difficili da trovare, come per esempio quelle con pasta integrale.

Anche il suo maggiore concorrente, il Roadhouse Cafe, serve pizze autentiche da 30 cm, oltre a buone insalate, gustosi spuntini da bar, brownies e gelati – tutte cose di cui avrete una gran voglia dopo settimane di ‘lenticchie brasate servite con amore su un letto di riso’.

Jambalaya himalayano

Il New Orleans Cafe non è solo un ristorante, è una vera e propria istituzione di Thamel. Questo locale con cortile interno, situato in uno dei vicoli gremiti di negozi del quartiere dei viaggiatori di Kathmandu, ha servito a intere generazioni di visitatori un menu ispirato a varie cucine del mondo che spazia dal jambalaya creolo al manzo alla griglia e alle jacket potatoes. Due volte alla settimana ospita musica live, e spesso i visitatori si uniscono ai musicisti sul palco per sessioni improvvisate – un modo piacevole di scrollarsi di dosso la polvere dei sentieri dopo aver completo il massacrante circuito dell’Annapurna.

Molti altri ristoranti di Kathmandu offrono menu globali, con specialità delle gastronomie asiatiche, europee e americane che sono particolarmente gradite ai viaggiatori. All’estremità di Thamel verso Chhetrapati, il Mitho Restaurant mostra un particolare impegno in tal senso, con un menu che spazia dai curry indiani alle bistecche e ai tajine, oltre ad alcuni piatti fusion che superano le frontiere.

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Momo e salsa al peperoncino: un abbinamento davvero ispirato © Katarzyna Komorek/Getty Images
Momo e salsa al peperoncino: un abbinamento davvero ispirato © Katarzyna Komorek/Getty Images

Un monumento ai momo

I momo, deliziosi fagottini di farina di frumento che racchiudono un ripieno di carne, formaggio o verdure, sono un piatto che accomuna il Tibet, il Nepal e l’India, trasportati attraverso le montagne dagli stessi monaci itineranti che introdussero il buddhismo tibetano nella regione dell’Himalaya. Questi squisiti bocconcini possono essere cotti al vapore o fritti e sono accompagnati da una salsina piccante al peperoncino; sia gli abitanti locali sia i turisti concordano che i più gustosi della città sono quelli serviti dal modesto Yangling Tibetan Restaurant, dove vengono preparati a mano secondo una ricetta di famiglia tramandata da una generazione all’altra.

Per restare in tema tibetano, potrete trovare un assortimento completo di specialità tibetane all’Utse Restaurant, un pilastro della ristorazione a Thamel in attività dal 1971 che ha servito a intere generazioni di escursionisti un menu di momo, thukpa (zuppa di noodles tibetana) e gyakok (hotpot tibetano, riscaldato in una zuppiera di ottone). Accompagnate il pasto con il tongba, la tradizionale birra di miglio dell’Himalaya orientale, servita calda in un boccale con una cannuccia.

Sushi ad alta quota

Situato poco lontano dall’ambasciata giapponese, nel quartiere di Lazimpat, il Kotetsu monopolizza il mercato della cucina giapponese a Kathmandu. Nonostante l’oceano più vicino si trovi a 650 km di distanza, il pesce qui è talmente fresco che si può quasi sentire il suono delle onde (in assenza di voli diretti tra il Giappone e il Nepal, il pesce arriva tutti i giorni in aereo dalla Thailandia). Come è lecito attendersi, il sashimi della casa è affettato con grande perizia, le bistecche di manzo di Kobe presentano un ottimo grado di marezzatura e i filetti teppanyaki sono succulenti e tenerissimi.

Il Koto Restaurant, in Durbar Marg, è un altro affermato ristorante giapponese, con due filiali adiacenti che si contendono i clienti tra gli escursionisti di passaggio e i residenti stranieri. Secondo i clienti abituali, il sushi e i nigiri sono più buoni nella filiale situata a sud.

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Spiedini di pollo tandoori sulla griglia © Idealnabaraj/Getty Images
Spiedini di pollo tandoori sulla griglia © Idealnabaraj/Getty Images

Deliziosi piatti tandoori

Sembra strano, però la cucina indiana non è molto rappresentata a Kathmandu. Molti piatti definiti indiani sono in realtà interpretazioni nepalesi che, per quanto gustose, non presentano i sapori complessi della gastronomia indiana. Se volete assaporare l’autentica cucina del subcontinente, puntate sull’ambiente elegante del Third Eye, dove prezzi più alti assicurano intensi e piccanti masala e succulenti spiedini appena usciti dal forno tandoori. Tenete presente, però, che il grado di piccantezza non è molto elevato: se volete un po’ di fuoco in più chiedete al cameriere di aggiungere del garam al vostro piatto.

In città ci sono altre opzioni affidabili per soddisfare la vostra voglia di cucina indiana. Il Ghar-e-Kebab, presso Hotel de L’Annapurna, serve sostanziose specialità dell’India del Nord (tra cui buoni piatti tandoori), accompagnate diverse sere alla settimana da esibizioni live di musica classica indiana e ghazal (poesie in musica). Fate un salto attraverso il subcontinente al Dudh Sagar, che serve prime colazioni veloci a base di dosa (crêpes salate fatte con farina di riso e di lenticchie) e idly (tortini di riso cotti al vapore con salsa al curry); a ogni ora del giorno sono disponibili delizie come il barfi (fudge indiano al latte) e i gulab jamun (palline di pasta a base di latte fritte e intrise di sciroppo dolce).

Per gli amanti della carne

Una bella bistecca alla fine di un trekking è una tradizione tra i viaggiatori, e il K-Too – ristorante affiliato al longevo Kilroy’s – serve bistecche spesse con il grado di cottura che preferite. La sala da pranzo è gremita ogni sera di escursionisti che brindano alla fine di un’altra spedizione e, tra grosse patatine fritte e momo fritti alle mele per dessert, pianificano un pigro itinerario per il giorno dopo per smaltire il pasto.

Se avete una gran voglia di gustare un filetto al pepe verde, andate al Chez Caroline, che probabilmente è il ristorante francese più fedele alle materie prime di tutta la città. Il locale si trova in uno dei cortili dello storico complesso Baber Mahal Revisited, un palazzo restaurato situato a sud del centro che fu costruito sotto la dinastia dei Rana e oggi ospita negozi e ristoranti. Il menu include anche eccellenti insalate, quiches e torte, oltre a una selezione di piatti vegetariani superiore alla media per chi non sognava una bistecca mentre attraversava il Thorung La.

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Un piccolo assaggio della vecchia Europa

Il governo austriaco ha finanziato il magnifico restauro del giardino di Kaiser Mahal – oggi noto come Giardino dei Sogni – dove è stata realizzata una minuscola oasi culinaria austriaca, il Kaiser Cafe. In questo locale immerso tra statue, pergolati e fontane potrete gustare Wienerschnitzel e Sacher Torte senza essere disturbati dal trambusto di Kathmandu grazie al muro di cinta del giardino. Al tramonto l’atmosfera è molto romantica – una cosa davvero difficile da trovare nella frenetica capitale nepalese.

Un altro angolo romantico di epoca Rana è il 1905 Suites, un hotel e ristorante dal nome solenne ricavato nella dimora storica di uno stimato musicista di corte. Il menu, ispirato a varie cucine europee, viene servito sotto una moderna tettoia di vetro in un bel giardino cinto da un muro; veniteci con una persona speciale e sorseggiate uno Chardonnay ghiacciato mentre scende il crepuscolo.

La migliore cucina thailandese a Thamel

Oltre a essere utilizzati dai backpacker in giro per il mondo, i voli giornalieri di Thai Airways da Bangkok a Kathmandu trasportano un prezioso carico di foglie di lime, citronella e basilico thailandese, consentendo così ai ristoranti di cucina thailandese di Kathmandu di preparare paste di curry in tutto e per tutto simili a quelle che si possono trovare a Bangkok, Ko Pha-Ngan e Chiang Mai. Numerosi locali competono per il titolo di miglior ristorante thailandese di Thamel, ma secondo noi i sapori più autentici sono quelli dello Yin Yang, il cui dehors con sedie di ghisa offre un oasi raffinata dal caos della strada.

I viaggiatori che non dispongono di un budget così generoso possono gustare autentici sapori thailandesi nell’ambiente meno lussuoso del Baan Thai, un vecchio e fidato locale in Durbar Marg. Il servizio a volte si presta alle critiche, ma le zuppe tom yum (dal gustro agro e piccante) e tom kha (a base di cocco ed erbe aromatiche) sono eccellenti per stuzzicare il palato dopo un lungo periodo in montagna.

Cucina mediorientale

Se vi sentite depurati dopo la dieta vegetariana seguita in montagna, potete continuare sulla stessa linea con un pasto a base di hummus, falafel e labaneh (formaggio acido mediorientale). L’Or2k, in attività da parecchi anni, tenta i vegetariani e chi vuole evitare la carne con un menu di piatti israeliani e mediorientali da manuale. È un locale semplice e informale, in cui ci si toglie le scarpe e ci si siede su soffici cuscini sul pavimento. Gli stessi proprietari gestiscono il Friends Restaurant a Thamel, un ambiente più elegante che serve delizie mediorientali riprodotte ancora più fedelmente.

Un’altra valida opzione per gustare una buona cucina mediterranea è il Mezze, un bar-ristorante alla moda situato su una terrazza sul tetto che tiene lontano il trambusto di Durbar Marg. Dalla cucina a vista escono buone insalate, panini e mezze, ma se questa è la vostra prima tappa dopo il trekking, ricordatevi di togliervi la T-shirt sudata e di indossare una camicia per intonarvi all’ambiente.

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Dopo settimane di riso e lenticchie, una bella insalata fresca a Kathmandu può essere quasi un’esperienza trascendentale © BishwashPoudel/Getty Images
Dopo settimane di riso e lenticchie, una bella insalata fresca a Kathmandu può essere quasi un’esperienza trascendentale © BishwashPoudel/Getty Images

Piatti salutari

Sarebbe imperdonabile ripartire dal Nepal basando il proprio giudizio sulla cucina nepalese esclusivamente sul menu proposto durante i trekking. Pur non essendo elaborata quanto la cucina indiana, la cucina nepalese offre un’ampia gamma di erbe aromatiche e spezie dell’Asia meridionale e alcuni ingredienti unici come il chura (riso battuto) e il sukuti (carne essiccata sul fuoco con sale e peperoncino ). Numerosi ristoranti di alto livello si rivolgono alla clientela dei viaggiatori che visitano il Nepal per la prima volta offrendo spettacoli di musica e danze nepalesi e cene tradizionali su tavoli e sedie bassi. Il migliore fra tutti è probabilmente il Bhojan Griha, ricavato nell’antica residenza dei sacerdoti reali del Nepal, che offre un menu di sostanziose specialità nepalesi e adotta un’encomiabile politica ‘niente plastica’ (l’acqua minerale viene servita al bicchiere, non a bottiglia).

Un ambiente più sofisticato è quello del Krishnarpan Restaurant, presso l’elegante Dwarika’s Hotel, che merita una visita anche solo per osservare i materiali e le tecniche tradizionali nepalesi utilizzati per la costruzione dell’hotel. I pasti tradizionali nepalesi vengono serviti sotto forma di sontuosi menu a prezzo fisso che possono includere da sei a 22 portate, tutte preparate con ingredienti biologici.

Cucina nepalese da gourmet

Sarebbe imperdonabile ripartire dal Nepal basando il proprio giudizio sulla cucina nepalese esclusivamente sul menu proposto durante i trekking. Pur non essendo elaborata quanto la cucina indiana, la cucina nepalese offre un’ampia gamma di erbe aromatiche e spezie dell’Asia meridionale e alcuni ingredienti unici come il chura (riso battuto) e il sukuti (carne essiccata sul fuoco con sale e peperoncino ). Numerosi ristoranti di alto livello si rivolgono alla clientela dei viaggiatori che visitano il Nepal per la prima volta offrendo spettacoli di musica e danze nepalesi e cene tradizionali su tavoli e sedie bassi. Il migliore fra tutti è probabilmente il Bhojan Griha, ricavato nell’antica residenza dei sacerdoti reali del Nepal, che offre un menu di sostanziose specialità nepalesi e adotta un’encomiabile politica ‘niente plastica’ (l’acqua minerale viene servita al bicchiere, non a bottiglia).

Un ambiente più sofisticato è quello del Krishnarpan Restaurant, presso l’elegante Dwarika’s Hotel, che merita una visita anche solo per osservare i materiali e le tecniche tradizionali nepalesi utilizzati per la costruzione dell’hotel. I pasti tradizionali nepalesi vengono serviti sotto forma di sontuosi menu a prezzo fisso che possono includere da sei a 22 portate, tutte preparate con ingredienti biologici.

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Da segnalare

I viaggiatori coreani sono intrepidi quasi quanto quelli giapponesi quando si tratta di scalare l’Himalaya, quindi non deve sorprendere troppo il fatto che nelle vie secondarie di Thamel si trovino diversi barbecue coreani. Hankook Sarang offre il menu completo: bulgogi (manzo marinato nel succo di pera) cotto sulla griglia al tavolo e gustoso bibimbap, un mix di riso, verdure e altri ingredienti servito in una ciotola di pietra molto calda in modo che l’uova e la salsa al peperoncino insaporiscano ogni grano di riso.

E se volete mangiare italiano, ma non la solita pizza, La Dolce Vita a Thamel è un ambiente casalingo con tovaglie a quadretti e piatti di gnocchi e ravioli. Per concludere il pasto, la deliziosa torta al cioccolato potrebbe essere proprio ciò che sognavate mentre facevate trekking sui gelidi pendii delle montagne.

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