Miti e leggende della vecchia Hong Kong

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Questa ex colonia britannica è nota per i grattacieli e le luci sfavillanti, ma sotto lo scintillio dell’acciaio cela storie, rituali e leggende di miti antichissimi. Divinità, nascite impreviste, creature fantastiche e molto altro: Hong Kong ha ereditato dalla Cina moltissimi miti e leggende. E oltre a questa incredibile raccolta di narrazioni, non mancano i racconti più o meno fantastici nati dalla storia recente della città. Scoprite il fascino nascosto di questa metropoli e di altri luoghi misteriosi con il nuovo libro Il giro del mondo in 52 weekend e, nell’attesa, ecco 6 segreti per capire meglio Hong Kong.

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Hong Kong è proiettata verso il futuro ma, a ben guardare, si scorgono le trame di un passato misterioso ©Comezora/Getty Images
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Cosa vedere a Hong Kong

6 minuti di lettura Gennaio 2024

Amori tormentati in musica

Si chiama Blindman Nanyin, ed è 
una performance musicale molto coinvolgente che prevede canto e racconti in cantonese gergale. Nata nel Guangdong durante la dinastia Qing, all’inizio del XX secolo si affermò in tutta Hong Kong per opera di mendicanti ciechi, soprattutto nelle fumerie d’oppio, nei bordelli e nelle sale da tè del vecchio quartiere a
luci rosse. I mendicanti raccontavano degli amori sfortunati tra cortigiane 
e clienti, della vita di strada, del suicidio per ingestione di oppio: ovvero della realtà di un’era che venne poi romanzata da molti artisti.

La prima tappa del vostro viaggio sarà il negozio di antichità JL Ceramics, dove si tiene un concerto di Nanyin ogni terzo sabato del mese dalle 18.30 alle 21.30. Il negozio occupa uno degli edifici in stile
art déco restaurati e situati fra il n. 190 il n. 212 di Prince Edward Road, a Mong Kok. La performance prevede brani come ‘Un uomo brucia omaggi di carta’, in cui l’amante di una cortigiana, impiccatasi perché indebitata, brucia fogli di carta votivi per assicurarle ricchezza nell’aldilà, e descrive con dovizia di particolari cosa rappresentino.

Se non riuscite ad assistere
a un concerto, date comunque un’occhiata ai pavimenti e alle porte degli anni ‘30, e all’originale scalinata che porta al terrazzo.


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Nel quartiere di Mong Kok ci si imbatte in palazzi storici in stile art déco, Hong Kong
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Il cinema di Yau Ma Tei

Basta nominare il cinema di Yau
 Ma Tei a qualunque cittadino di Hong Kong e vi vedrete lanciare un’occhiatina maliziosa. Questa sala, risalente al 1930 circa, è nota soprattutto per il suo sordido passato di cinema porno. Lo stile architettonico mescola elementi classici, art déco e gusto cinese, 
e la struttura in origine proiettava pellicole di cinema muto a pescatori e ambulanti.

Negli anni ‘80 iniziò a importare porno a basso budget e applicò una politica ‘all-you-can-watch’ per sopravvivere, prima di fallire nel 1998. Nonostante questo, i titoli dei film proiettati — leggendari nella loro irriverenza — sono rimasti nell’immaginario collettivo, come spesso accade in casi simili. Adesso l’edificio ospita un centro culturale e una scuola per cantanti d’opera.

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Il Wholesale Fruit Market brulica di clienti soprattutto di notte, Hong Kong ©Lewis Tse Pui Lung/Shutterstock

Al mercato tra arti marziali e frutta

Dirigetevi ora verso il Wholesale Fruit Market, un tempo misterioso labirinto di vicoli dove ambientare thriller perfetti. Negli anni ‘80 e ‘90 la Triade ne sfruttava la struttura tentacolare per nascondere sale scommesse e traffici di droga; non erano infrequenti le guerre tra bande. Oggi (grazie anche all’ausilio delle telecamere) è un’area molto tranquilla.

Certo, può sempre capitarvi di incontrare un apparentemente innocuo vecchietto esperto di arti marziali, ma nel complesso è un luogo pacifico e gradevole.

Su una superficie di 1,5 ettari sorgono decine di costruzioni a 
uno o due piani con frontoni in stile coloniale olandese, su cui i nomi 
dei venditori sono scritti in caratteri cinesi. Tra uno stand e l’altro sorgono radi alberelli e l’odore di frutta, 
sia fresca sia quasi marcescente, permea il sito.

Il mercato era in origine (1913) un magazzino per balle di fieno. Il primo edificio in pietra risale agli anni ‘20 — e si trova tuttora a Reclamation St. La fila di banchi di Shek Lung St fu realizzata nel 1952. Molti di essi aprono attorno a mezzogiorno, e vendono prodotti eccellenti a prezzi ragionevoli, ma il mercato brulica di clienti soprattutto di notte.

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Un tè ad arte

In attività da 80 anni, Luk Yu è forse la sala da tè più bella di Hong Kong, ed è qui che illustri scrittori
e pittori, così come personaggi noti del mondo dell’Opera cantonese,
 si recavano a gustare ottimi dim sum. Fino alla fine degli anni ‘70, questo circolo culturale organizzava splendide soirées durante le quali si componevano poesie, si realizzavano opere di calligrafia e si suonava davanti a un tè bianco con boccioli di peonia. Poi, nel 1996, alcuni ladri rubarono 18 quadri, e fu così che Hong Kong comprese l’enorme valore delle opere conservate al Luk Yu. ‘E non avete visto ancora niente!’ pare abbia commentato un cliente.

Oggi Luk Yu è noto per la sua cucina cantonese tradizionale
e i ravioli siu mai, con fegato di maiale. Alcuni camerieri sono
gli stessi che versavano il tè alle famose personalità di un tempo, e sono ancora gli stessi i ventilatori 
a soffitto, i paraventi e le finestre: il miglior esempio di art déco orientale in tutta Hong Kong.

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A bordo di una tradizionale Sampan, nel porto di Hong Kong ©Greg Elms/Lonely Planet
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I fantasmi della centrale di polizia

Il più antico simbolo delle forze dell’ordine di Hong Kong è stato di recente convertito in un centro artistico (chiamato Tai Kwun) dallo studio di architettura svizzero Herzog & de Meuron, che di recente ha portato a termine l’ampliamento della Tate Modern di Londra. Questo complesso del XIX secolo, distante 10 minuti dalla stazione centrale della metropolitana, comprende il vecchio quartier generale della polizia, 
un tribunale per reati minori e la Victoria Prison.

Ribelli, scrittori in esilio e prigionieri dell’esercito giapponese furono detenuti qui, e qualcuno vi fu anche giustiziato. Oltre 2000 spettatori assistettero alla prima esecuzione (nel 1859) di due inglesi accusati di omicidio: è ovvio che questo posto brulichi di storie di fantasmi. Una delle storie racconta di un lavoratore che perse l’uso della
parola dopo una visione terrificante: 
il poverino dormiva accanto a un passaggio che collegava la prigione con il tribunale, quando vide alcuni prigionieri morti fluttuare dentro la sua stanza da letto provvisoria.

Nel 2016, quando ormai mancava poco alla fine della ristrutturazione, l’edificio subì un parziale crollo: lavori mal eseguiti o spiriti?

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L’isola di Lantau, a Hong Kong ©ostill/Shutterstock

Il porto

Un tour in una piccola sampan (lancia a motore) è un ottimo modo per esplorare il porto. I guidatori
 di sampan si riuniscono al limitare orientale della Aberdeen Promenade, che dista 40 minuti di bus dalla centrale di polizia.

Il porto brulica di barche da pesca e yacht di lusso, e l’architettura 
che lo circonda alterna lussuosi condomini a cantieri navali.

Al tramonto apprezzerete un’entusiasmante gara di dragonboat — uno dei molti rituali dedicati alla divinità Tin Hau, la dea del mare. “Rendiamo omaggio a Tin Hau
 nel giorno che celebra la sua 
nascita al tempio” dice il pescatore Leung Ka-lung. “Poi raccogliamo i bastoncini di incenso parzialmente bruciati e li portiamo sulle barche. Se necessitiamo di protezione mentre peschiamo, accendiamo un mozzicone. Se ci imbattessimo 
in un cadavere, dovremmo trovare un’isola su cui seppellirlo, o, se non ci riuscissimo, potremmo sempre accendere l’incenso: chiunque abbia gettato quel corpo in mare sarebbe tormentato dalla cattiva sorte. Uno spirito inquieto si placa solo con la sepoltura”.


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wong tai sin
Il Sik Sik Yuen Wong Tai Sin ©ostill/Shutterstock

Templi e monasteri di Hong Kong

Per comprendere meglio Hong Kong nelle sue infinite sfaccettature, dovete andare a cercare i suoi templi, suggestivi ancoraggi a una vita tradizionale e ricca di spiritualità. Alcuni esempi? C’è il Tempio di Man Mo, il più antico di Hong Kong, costruito nel 1847: le persone vi si recano per pregare di ottenere buoni risultati in ambito accademico, oppure per risolvere controversie. Le due divinità adorate qui, infatti, sono il Dio della Letteratura e il Dio della Guerra. Ci sono poi il Miu Fat Buddhist Monastery, che promuove la cultura e la tradizione buddista, il Sik Sik Yuen Wong Tai Sin, che si dice porti fortuna, oppure il monastero di Po Lin, sull’isola di Lantau, con la sua celeberrima sala dei Diecimila Buddha. E se passate dall’isola di Lantau, non perdetevi anche la spettacolare salita al Tian Tan, il Grande Buddha di Hong Kong.

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