Lo skyline di Hong Kong: tutto merito del feng shui
Lo skyline di Hong Kong, già riconoscibile di per sé, diventa indimenticabile durante una notte di luna piena, quando i grattacieli illuminati da una lieve luce bianca si riflettono nelle acque circostanti, creando un'atmosfera quasi mistica. In questa scintillante città nulla è stato lasciato al caso, ma la modernità è regolata da un'arte praticata da secoli: il feng shui.
Il feng shui è profondamente radicato nella cultura di Hong Kong e quando si tratta di intraprendere grandi progetti o imprese è necessario interpellare un Maestro di questa pratica. A un occhio non attento potrebbe sfuggire, ma la maggior parte degli edifici sono stati progettati strategicamente o posizionati in modo da assicurare un corretto flusso di energia positiva, anche chiamata qi.
Cos'è il feng shui?
Tradotto letteralmente come "vento e acqua", il feng shui è un'antica filosofia cinese che si prefigge lo scopo di armonizzare le persone con l'ambiente e la natura circostante. Tutto dipende dall'orientamento e dalla forma di un edificio, dalla posizione dell'ingresso e dei mobili di arredo: la prosperità di un'azienda o di una casa si basa su una sottile interpretazione dello spazio.
Nell'antica Cina, quando già gli Imperatori progettavano intere città secondo questi principi, sono stati identificati diversi tipi di energia e il feng shui aiuta a massimizzare il beneficio di quella benefica e ridurre quella negativa, con lo scopo di aumentare il benessere delle persone.
Riempire nel modo giusto alcuni angoli della stanza fa fluire diversamente l'energia nella propria vita, mettere la foto di un bambino in camera da letto simboleggia la fortuna della discendenza. L'acqua porta ricchezza e gli angoli troppo acuti possono essere mitigati con le giuste piante; gli specchi allontanano le energie negative e in ufficio la scrivania non deve mai dare le spalle a porte e finestre.
Insomma, si tratta di piccoli accorgimenti per evitare blocchi di energia nel luogo dove si trascorre la maggior parte del tempo.
C'è chi considera questa pratica pura superstizione, ma perché non provare?
Hong Kong, una città fortunata
Si dice che Hong Kong abbia un feng shui perfetto. Con le montagne che la proteggono e il porto dove si accumula tutta l'energia, è l'unico posto al mondo che corrisponde esattamente alle regole del vento e dell'acqua. Le varie catene montuose della Cina meridionale sono considerate le pulsazioni di un drago in movimento, che fluisce verso Hong Kong, le montagne di Kowloon sembrano inchinarsi sull'isola come a proteggerla e, infine, l'acqua del Victoria Harbour si armonizza con i cieli, che portano prosperità e stabilità.
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Il potere del drago
A Lung Cheung Road, che guarda Kowloon, c'è la più alta concentrazione di energia del drago, che si ritiene abbia creato la prosperità di Hong Kong.
Repulse Bay è invece caratterizzata dai condomini con le facciate piene di fori quadrati. Si pensa infatti che l'energia del drago utilizzi quelle vie per volare dalle montagne all'acqua.
Feng shui nel distretto finanziario
Nel cuore del distretto finanziario, la Bank of China Tower è dal 1990 uno dei grattacieli più accattivanti di Central.
Progettata da I.M. Pei, architetto vincitore del premio Pritzker Architecture, che ignorò il feng shui, è stata pesantemente criticata per i suoi angoli appuntiti come una lama di coltello, che si pensa rappresentino un attacco alla buona fortuna del vicinato. Una delle presunte vittime fu l'ex Bond Center, il cui proprietario iniziò a vivere una grave crisi finanziaria subito dopo la costruzione della Bank of China Tower tanto da essere costretto a vendere l'edificio.
Per contro, l'HSBC Building, per evitare tale sfortuna, ha creato due "cannoni" (che in realtà sono argani di servizio) sulla parte superiore dell'edificio in direzione della Bank of China Tower per respingere ogni energia negativa.
Quando poi, negli anni Novanta, il miliardario Li Ka-shing acquistò il terreno tra la Bank of China e l'HSBC fu deciso di costruire l'edificio del Cheung Kong Centre di forma quadrata perché fosse protetto dagli angoli e dai cannoni dei vicini.
Il modo migliore per vedere in un solo colpo d'occhio questi palazzi? A bordo di una tradizionale giunca rossa, protetti dal fluire dell'acqua.
Federica Giuliani è giornalista e autrice, viaggia e assaggia da quando è bambina. Il piatto che meglio la descrive è il cous cous: non guizza come gli spaghetti, non scivola come i maccheroni, ma ha una presa rassicurante. È sobrio, per gli ingredienti semplici di cui è composto, ma sa essere raffinato, in base alle spezie utilizzate. Si mangia seduti a terra, attingendo tutti dallo stesso piatto, raccontandosi di storie passate e di sogni futuri.