L'Egitto ha vietato le passeggiate in cammello ai turisti
L'Egitto, con una decisione storica del Ministero del Turismo, ha vietato i tour su cammelli, asini e cavalli nei pressi delle Piramidi di Giza. Una piccola rivoluzione che capovolge un'abitudine controversa ma di grande impatto sul turismo del paese. E che ha spinto più di una volta le associazioni per i diritti degli animali come la PETA a far sentire la propria voce. Il risultato? Una svolta tutta green che punta sulle auto elettriche per esplorare il sito, protagonista di un grosso restyling entro il 2030.
Cammelli liberi di pascolare e non costretti a turni massacranti per portare in giro turisti a caccia dello scatto delle piramidi perfetto? Ora è una realtà, almeno nell'area delle piramidi di Giza. La campagna promossa da Peta Asia, firmata da 500 mila persone e infine approvata dallo stesso Ministero del Turismo egiziano rivoluzionerà completamente i contorni dell'area archeologica di Giza, da decenni costellata di turisti e cammelli (o asini e cavalli) che li portano a spasso. Proprio come assaggiare i piatti tipici egiziani, la passeggiata a dorso di cammello per ammirare il profilo delle piramidi è stato per molti turisti una tentazione troppo grande a cui dire no. Ma la decisione del governo di puntare tutto sui trasporti green - in particolare sulle auto elettriche - anziché sui tour in cammello non ha fatto altro che confermare ciò di cui animalisti e associazioni già erano a conoscenza: le pessime condizioni in cui gli animali da trasporto turisti vivevano quando non erano all'ombra delle piramidi.
In realtà tutta l'area di Giza sta per subire un grosso restyling, in parte legato a un sondaggio effettuato dal Ministero del turismo nel 2015. Quel poll rivelava che il 58% dei turisti non si sentiva sicuro nell'area delle piramidi, il 70% sosteneva fosse molto sporca, il 74% lamentava la mancata segnalazione dei reperti storici. L'obiettivo? Covid-19 permettendo, arrivare a 8 milioni di visitatori l'anno che, interrogati da un nuovo sondaggio, non avranno che parole entusiaste per uno dei luoghi più amati, visitati e suggestivi del mondo. Il progetto si chiama Giza Vision 2030 ed è molto ambizioso: prevede di abbattere le file per l'ingresso al sito, di rendere tutta la zona più pulita e sicura e di far muovere i turisti a bordo di macchine elettriche e a basso impatto ambientale.
La battaglia della PETA per mettere a riposo cammelli, cavalli e asini nelle aree con grande afflusso turistico dell'Egitto ha trovato risposta nell'abolizione dei tour, spesso manovrati da affaristi e trafficanti di animali. Durante la visita nel celebre Birqash Camel Market, a 35 chilometri dal Cairo, la PETA ha filmato scene raccapriccianti di violenze sugli animali, che continuavano lontano dagli occhi dei turisti nelle retrovie dell'area archeologica di Giza. "Animali assetati, stanchi e barbaramente picchiati per riprendere il lavoro in alcuni luoghi del paese sono la norma", raccontano i responsabili dell'associazione che hanno seguito la campagna. Che ora esultano a sapere che non saranno più i cammelli a portare in giro i turisti, ma delle innovative auto elettriche.