Best in Travel 2017: Il mondo come ufficio
Stufi della scrivania? Non più. Grazie all’attività freelance online, alla tecnologia mobile e agli spazi di coworking, sempre più persone si guadagnano da vivere on the road. Per questi ‘nomadi digitali’ il mondo è un’occasione di lavoro e l’ufficio può trovarsi ovunque.

Lavorare in remoto
l concetto del ‘bleisure’ (il turismo che abbina il viaggio di lavoro a quello di piacere) non è una novità, ma lo sviluppo della cosiddetta economia collaborativa online ha aperto il mondo del lavoro in remoto a una nuova generazione. All’inizio questi lavoratori, chiamati ‘nomadi digitali’, ‘e-workers’ o ‘backhackers’ (beh, questo lo abbiamo inventato noi), erano soprattutto liberi professionisti del settore creativo, accademico o tecnologico. Erano scrittori che digitavano su una tastiera da una spiaggia in Thailandia, graphic designer che lavoravano in un caffè di Amsterdam o informatici che programmavano seduti in aereo. Ma oggi sono sempre più numerose le aziende che approfittano dei vantaggi offerti dal lavoro in remoto. Secondo Forbes il 34% dei lavoratori degli Stati Uniti è considerato oggi freelance, una percentuale destinata ad aumentare al 40% entro il 2020. La crisi economica del 2008, la tecnologia mobile e del cloud e l’influsso di social network come Facebook e LinkedIn hanno creato la ‘tempesta perfetta’ per l’era del freelance.

Girare il mondo lavorando
Solo 10 anni fa, se qualcuno voleva fare il freelance aveva bisogno di contatti, molti contatti. Oggi basta iscriversi a siti come Upwork, Fiverr e simili, in cui chi vende può contattare direttamente chi compra in ogni parte del mondo. Un tempo popolare tra i ventenni che volevano girare il mondo lavorando, oggi il lavoro in remoto viene scelto da persone di ogni età. Semi-pensionati che si costruiscono una seconda carriera all’estero, studenti in anno sabbatico, famiglie giovani che si trasferiscono per brevi periodi – il confine tra lavoro e desiderio di viaggiare è molto labile. Se i vantaggi sono evidenti – si può vedere il mondo senza andare in rovina – esistono potenziali lati negativi: precarietà, problemi di liquidità e contratti a zero ore, per citarne solo alcuni. Inoltre è difficile apprezzare un posto se si è troppo assorbiti dalla casella della posta in arrivo. Quindi è importante gestire il proprio tempo on the road e concedersi momenti per fermarsi a esplorare.

La scelta degli spazi
Oggi praticamente ogni posto può essere un ambiente di lavoro: la lobby di un hotel, un caffè, perfino una panchina in un parco. Ma un segnale molto evidente di questo nuovo modo di lavorare è dato dall’aumento degli spazi di coworking, che si rivolgono a chi preferisce avere i comfort di un ufficio, con accesso a una rete wi-fi, a una stampante e, naturalmente, caffè gratis. Questi uffici in condivisione, che consentono ai freelance di confrontarsi con i loro simili in genere offrono tariffe giornaliere, mensili o annuali per l’utilizzo di una scrivania o di una stanza. Reti di coworking come Copass e WeWork stanno ampliandosi alla velocità della luce, con nuove sedi in tutto il mondo. Le città trendy come New York, Londra, Berlino e Amsterdam sono le più ambite, ma i posti di lavoro condivisi sono molto popolari anche nei centri prediletti dai backpacker. Grazie al basso costo della vita, alle scuole internazionali e alle cordiali comunità di residenti stranieri, Ubud a Bali e Medellín in Colombia godono di grande successo tra i freelance. Anche Chiang Mai, in Thailandia, più rinomata per i suoi splendidi templi, si sta sviluppando come centro dei ‘viaggiatori tecnologici’ grazie al clima mite e ai servizi rivolti ai farang (‘europei’); nel febbraio 2017 la città ospiterà la Coworking Unconference (www.cuasia.com).

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La top 10 del coworking
Ecco i 10 migliori spazi di coworking in tutto il mondo...
1) Betahaus, Berlino, Germania. Spazio di coworking e caffè (www.betahaus.com/berlin)
2) Urban Place, Tel Aviv, Israele. Nel cuore della ‘nazione delle start-up’, sull’alberato Rothschild Blvd e con vista sul Mediterraneo (www.urbanplace.me).
3) Punspace, Chiang Mai, Thailandia. Ha due sedi, a Nimman e Tha Phae Gate, con spuntini, caffè e accesso 24/7 (www.punspace.com)
4) Laptop, Parigi, Francia. Ambienti di lavoro e sale riunioni accoglienti in un edificio ristrutturato del XIX secolo (www.lelaptop.com/en).
5) The Farm, New York, Stati Uniti. Situato a SoHo, include perfino una casa sull’albero (www.thefarmsoho.com).
6) Cowo | 360, Roma, Italia. Un ambiente vivace, moderno e luminoso nella zona nord-orientale di Roma (www.workitout.it)
7) Kindred Studios, Melbourne, Australia. Non solo uno spazio di lavoro, ma anche studi fotografici e video, un bar e lezioni di yoga (www.kindredstudios.com.au)
8) Thinking Hut, Amsterdam, Olanda. Spazio di coworking allestito in una scuderia riconvertita risalente al 1912 (www.thethinkinghut.com)
9) Hubud, Ubud, Bali. Vivace ‘hub a Ubud’ dei residenti stranieri, rifinito in bambù e con vista sulle risaie (www.hubud.org)
10) Ondas, Medellin, Colombia. Caffè, spazio di coworking e scuola di spagnolo in un unico posto (www.ondasmedellin.com/coworking).