Viaggio nel circuito di Phillip Island
Questo tipo di esperienza andrebbe inserito tra i "da non perdere" di un soggiorno a Phillip Island. Ammetto che quella che ho vissuto oggi è davvero unica, ma è virtualmente possibile essere presenti alla MotoGP di Valencia: date un'occhiata qui.

Viaggio nel circuito di Phillip Island
Sarebbe ragionevole aspettarsi che, prima di una gara, lo staff al lavoro nei box di un Gran Prix non tolleri affatto le intrusioni della giovane starlette locale con il suo seguito o della sottoscritta, entrambe curiose di vedere cosa c'è lì dentro. Invece, no. Dopotutto questo sport non è sostenuto solo dagli sponsor, ma anche, e forse soprattutto, dall'enorme affetto di chi lo segue e sarebbe disposto a tutto pur di viverne un pezzetto anche minuscolo. Perché non riconoscere il valore di tutto ciò, allora? In questo, va detto che Fiat Yamaha Team ci ha visto lungo.
Dopo aver sfiorato le moto di Jorge Lorenzo e di Valentino Rossi pronte nei box, è ora di buttarsi in pista. Letteralmente, perché ho l'occasione di assistere alla gara direttamente dai bordi del circuito, dove fotografi professionisti armati di cannoni (quelli per scattare le fotografie che tutti vedremo nei prossimi giorni) cercano le inquadrature migliori mentre io, l'intrusa che si aggira con pantaloni arrotolati al polpaccio per guadare meglio i pantani creati dalla pioggia dei giorni scorsi e di questa notte, mi infilo tra loro armata di una semplice compatta con cui scattare banali foto ricordo che ho anche il coraggio di pubblicare. Come ieri, l'invito è quello di guardare, piuttosto, le fotografie di Alex e Umberto.
I piloti alla partenza sono così concentrati da sembrare in preghiera. Mi chiedo se qualcuno di loro non preghi sul serio, vista l'incredibile velocità alla quale tra un attimo saranno lanciati, ma è un'idea da profana di questo sport: quelli che ho davanti sono professionisti, i migliori. Il momento della partenza è semplicemente eccitante e come potrebbe non esserlo con questo crescendo di motori che, da solo, farebbe aumentare le pulsazioni anche al più impassibile e sordo? Aggirarsi lungo il circuito per vederli passare, a una distanza che a me sembra pericolosamente ravvicinata, consente un contemporaneo colpo d'occhio sul pubblico delle gradinate, sui piloti che sfrecciano e sul circuito che con la posizione in cui si trova è già di per sé molto scenico. Non avrei mai potuto immaginare come fosse prima di vederlo con i miei occhi.
A pochi giri dalla fine ci spostiamo per essere pronti ad assistere alla premiazione. Sul podio salgono Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Casey Stoner, che ha "giocato in casa", in ordine inverso di arrivo al traguardo. Il pubblico australiano non potrebbe essere più contento, tutti sono contenti. Così dicono anche le persone dello staff: Stoner è contento, Lorenzo è già campione, Valentino è contento, tutti contenti ed è perfetto così.
La mia intrusione finale è quella nella sala media da cui scrivo queste ultime righe del racconto di un viaggio che, dalle strade australiane, mi ha portato fino alla pista del circuito di Phillip Island. Alla fine anche questo è un viaggio possibile, come tutti i viaggi che si desiderano davvero: appassionati di MotoGp, non perdetevelo! Forse è un viaggio anche per chi lavora in questo mondo che produce uno spettacolo sensazionale, fatto e realizzato da persone che evidentemente amano tutto questo, altrimenti perché continuare a girare di continente in continente?