5 motivi per un viaggio in Cantabria
Una delle cose belle della Cantabria è che ha qualcosa da offrire a ogni tipo di visitatore, motivo per cui è difficile resistere al suo fascino. In estate la lunga linea costiera fatta di basse scogliere, belle spiagge e pittoreschi porticcioli di pescatori offre la possibilità di trascorrere piacevoli vacanze marine sulla costa settentrionale della Spagna.
Il montuoso paesaggio interno è inciso da profonde vallate collegate tra loro da ripidi valichi e punteggiato da silenziosi villaggi: una gioia per gli occhi, che lo si esplori in automobile o a piedi, percorrendo i numerosi sentieri che attraversano la regione. Ma andiamo a scoprire 5 motivi per cui vorrete organizzare il prossimo viaggio in questa regione tra mare e terra.
1. Spiagge e movida a Santander
Il capoluogo della Cantabria è un luogo che ha saputo sfruttare al meglio la sua posizione affacciata sul lato settentrionale della bella Bahía de Santander. Dedicate un paio di giorni a questa città piena di vita, con vie animate da una miriade di negozi, bar e ristoranti, da alcune interessanti attrattive culturali e belle spiagge indicate per il surf. Tra le spiagge da non perdere ecco le nostre preferite:
Playas de Langre Alle due magnifiche spiagge dorate e selvagge di Langre, su cui spesso si infrangono onde adatte al surf, fanno da sfondo pareti rocciose sormontate da verdi campi dolcemente ondulati. La spiaggia più frequentata è quella di Langre La Grande, per quanto la più piccola e adiacente Langre La Pequeña sia più protetta.
Playa de Valdearenas Nascosta tra le fitte pinete del Parque Natural de las Dunas de Liencres, questa spiaggia dalle sfumature dorate lunga 3 chilometri è caratterizzata da un incantevole aspetto naturale ed è una delle più amate dai surfisti e dai cultori della vita di spiaggia.
Laredo Situata 46 chilometri a est di Santander, Laredo è una delle località balneari più popolari di tutta la Spagna. Nell’estremità orientale della cittadina si trovano le suggestive vie acciottolate dell’antica Puebla Vieja, che scendono spettacolarmente dalla collina La Atalaya fiancheggiate da una miriade di vivaci bar e ristoranti.
2. Semplice e a chilometro zero: Cantabria da mangiare
La tipica cucina cantabrica è semplice e legata alle tradizioni culinarie del territorio, basate per la maggior parte sui prodotti delle montagne circostanti e del mare. Dai verdi pascoli montani non proviene solo carne di prima qualità, ma anche un vastissimo assortimento di gustosi formaggi, mentre il Golfo di Biscaglia è ricco di pesce e di frutti di mare. In particolare segnatevi questi piatti da non perdere:
Cocido montañés Piatto dell’entroterra per eccellenza: un sostanzioso stufato di fagioli bianchi, cavoli, patate, chorizo e sanguinaccio, che in qualche caso può essere insaporito con un’aggiunta di Porto.
Pesce e frutti di mare La scelta di pesce freschissimo (le acciughe di Santoña sono ormai celebri ovunque) è molto ampia, mentre i fiumi dell’entroterra sono ricchi di trote, salmoni e anguille.
3. I parchi naturali
Se alle spiagge preferite le valli, in Cantabria potete scegliere tra numerosi parchi. Il Parque de la Naturaleza di Cabárceno è un esperimento singolare che gode di un meritato successo. Il suo territorio – un tempo occupato da miniere a cielo aperto – è stato trasformato in un parco in cui vivono allo stato brado animali di ogni genere, tra cui specie a rischio di estinzione come l’orso bruno cantabrico.
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Il Parque Nacional di Picos de Europa è un’impervia catena montuosa tutta picchi e profonde incisioni nella roccia: un territorio di straordinaria bellezza, che consente di fare escursioni in alcuni dei paesaggi più spettacolari di tutta la Spagna.
I Picos de Europa sono formati da tre massicci calcarei: il Macizo Ándara a est, con una vetta che raggiunge i 2444 metri, il Macizo El Cornión di 2596 metri a ovest e il roccioso Macizo Central (o Macizo Los Urrieles), che vanta la cima più alta (2648 metri). Con i suoi 671 kmq, il Parque nacional de los Picos de Europa abbraccia tutti e tre i massicci.
Inoltre, in appena quattro emozionanti minuti, il Teleférico de Fuente Dé vi farà superare un dislivello di 753 metri, trasportandovi sulla sommità della verticale parete meridionale del massiccio centrale dei Picos (1823 metri), da dove molti escursionisti e arrampicatori si avventurano verso l’interno della catena.
4. I cammini della Cantabria
La Cantabria è l'unica regione della Spagna in cui convergono due itinerari di pellegrinaggio, dichiarati Patrimonio dell'Umanità. Il Camino del Nord e il Camino lebaniego.
Camino de la Costa (Camino del norte)
Frequentato oggi da circa il 6% dei pellegrini, il Camino de la Costa parte da Irún, località situata al confine tra la Francia e la Spagna, nei pressi di San Sebastián. Questo itinerario di 815 chilometri attraversa il territorio aspro e selvaggio del frastagliato litorale settentrionale spagnolo, passando da San Sebastián, Bilbao, Santander e la costa orientale delle Asturie, per poi biforcarsi poco prima di Oviedo. Una diramazione si dirige verso sud-ovest in direzione di Oviedo, mentre il Camino del Norte prosegue lungo la costa occidentale delle Asturie toccando Gijón, Avilés e Luarca e svoltando poi verso l’entroterra in corrispondenza di Ribadeo (Galizia), dove incontra il Camino Francés poco prima di raggiungere Santiago.
Camino Lebaniego
Questo percorso inizia da Santander o da San Vicente de la Barquera, località situata sulla costa, e ha come meta il Monasterio de Santo Toribio de Liébana, sulle colline pedemontane dei Picos de Europa. Per arrivarci da Santander bisogna percorrere 120 chilometri a piedi. Il Lebaniego non è ovviamente un Cammino di Santiago, ma il Monasterio de Santo Toribio de Liébana è comunque una importante meta di pellegrinaggi poiché qui è custodita una reliquia ritenuta il più grande frammento della croce di Cristo esistente al mondo. Allo stesso modo della cattedrale di Santiago, questo cammino offre ai pellegrini la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria (la remissione di tutti i peccati) negli anni giubilari.
5. L’arte rupestre di Altamira
I magnifici dipinti di bisonti, cavalli, cervi e altri animali della Cueva de Altamira sono il capolavoro più celebre dell’arte rupestre della penisola Iberica. Furono scoperti nel 1879 dallo scienziato e storico cantabrico Marcelino Sanz de Sautuola e da sua figlia María Justina di otto anni e da allora la grotta di Altamira ha richiamato un tale numero di visitatori da costringere le autorità a chiuderla al pubblico nel 2002 per prevenire il deterioramento delle pitture. Dal 2015 è però possibile visitare le grotte con un regime ridotto in orario ristretto per un massimo di 5 persone al giorno
Inoltre una perfetta riproduzione della grotta realizzata nel Museo Nazionale e Centro di Ricerca Internazionale di Altamira consente di apprezzare quest’affascinante arte primitiva risalente a un periodo compreso tra 13.000 e 35.000 anni fa. La particolarità di queste pitture preistoriche consiste nel fatto che le immagini degli animali sono state dipinte anche al loro interno nei colori carbone e ocra e non ne è stato tratteggiato solo il profilo esterno, come in altre grotte della Cantabria.
Articolo scritto in collaborazione con Turespaña.