Tutto quello che non dovete perdere a Monza

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Prima di avventurarvi in Brianza sappiate che la terra verdeggiante che colpì Stendhal, punteggiata di boschi, campi, villaggi pittoreschi e residenze patrizie ha lasciato il posto a un conurbamento continuo votato allo stereotipo della produttività. Ma questa è la superficie che vi sfida a farsi grattare via. Mettetevi alla ricerca dei siti meravigliosi che ancora resistono a memoria dell’antica bellezza: la ricompensa vale il prezzo del biglietto e vi farà incontrare una Brianza al di là dei luoghi comuni.

Il centro di Monza
Le luminose vie di Monza sono un perfette per un po’ di shopping seguito da aperitivo ©Nejdet Duzen
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Monza: una scoperta a pochi chilometri da Milano

Solo una manciata di chilometri separano Monza da Milano. Potrebbero sembrare pochi per segnare un ‘confine’, ma entrati a Monza vi renderete conto di come siano bastati per donarle una personalità inconfondibile, autenticamente aristocratica e così poco meneghina. Tutto a Monza è legato a doppio filo con le vicende delle monarchie che hanno regnato sulla Lombardia, lasciando alla città un’impronta regale che dai longobardi giunge, attraverso gli imperatori del Sacro Romano Impero, fino ai Savoia. Il complesso del Duomo, con la magnifica Cappella di Teodolinda, è un ‘manuale’ di storia medievale. La vita di re e imperatori riecheggia anche nelle sale della celebre Villa Reale, immersa in un parco che è il vanto della città. Ma non di sole vecchie storie si vive nel capoluogo brianzolo. La modernità a Monza ha il suono rombante dei motori che si sfidano durante il Gran Premio di Formula 1 all’Autodromo Nazionale, tempio dell’automobilismo. Le vie che si intrecciano nell’elegante salotto urbano del centro sapranno regalare agli amanti dello shopping e dell’aperitivo l’imbarazzo della scelta.

Il Duomo

Leggenda vuole che all’origine della Basilica di San Giovanni Battista, Duomo di Monza, vi sia una visione di Teodolinda: in una sosta durante una cavalcata sul Lambro, la principessa longobarda vide in sogno una colomba bianca che le indicò il punto esatto in cui erigere un oraculum dedicato a san Giovanni Battista. Al di là del mito, le testimonianze storiche attestano la costruzione di una cappella palatina annessa alla residenza estiva dei sovrani longobardi già nel 603, anno in cui l’ormai regina Teodolinda vi fece battezzare con rito cattolico il figlio (e futuro re) Adaloaldo.

La basilica deve il suo aspetto attuale alle ambiziose campagne di ricostruzione iniziate dai Visconti nel XIV secolo con l’obiettivo di realizzare uno scenario architettonico degno delle incoronazioni imperiali. All’interno, l’antica ossatura trecentesca è stata ‘soffocata’ dagli interventi decorativi condotti fra il XVI e il XVIII secolo, ma nel presbiterio non mancate di puntare al paliotto dell’altare maggiore: opera di Borgino dal Pozzo, è un gioiello di oreficeria medievale.

Nel braccio settentrionale sinistro del transetto si trova l’attrazione irrinunciabile del Duomo, la Cappella di Teodolinda, una pietra miliare del gotico internazionale: come miniature fuggite dai loro manoscritti, gli affreschi vanno a popolare 500 mq di superficie dipinta in una celebrazione di eleganza cavalleresca che vi toglierà il fiato. Sotto la volta costolonata della cappella riposano le spoglie di Teodolinda, ma è nell’altare che potrete ammirare il più mitico dei tesori del Duomo: la Corona Ferrea. Fin dall’Alto Medioevo questa era non solo la corona con cui venivano incoronati i Re d’Italia ma anche, secondo la tradizione, una delle tre corone che ricevevano gli imperatori del Sacro Romano Impero (assieme a una d’argento ad Aquisgrana e a una d’oro a Roma). È formata da sei piastre d’oro rettangolari unite tramite cerniere dorate e incastonate con corindoni, quarzi e altre pietre preziose. Il nome deriva dall’anello metallico di rinforzo che, secondo il culto, venne forgiato con uno dei chiodi della croce di Cristo.

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Un’installazione di videomapping sul Duomo di Monza
Il Duomo di Monza è un tesoro di arte e storia tra i più preziosi d’Italia ©AerialDronePics
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La Villa Reale

Era il 1777 quando l’imperatrice Maria Teresa d’Austria indicò Monza per la ‘salubrità dell’aria e l’amenità del paese’ quale sito ideale per la residenza estiva della corte del quattordicesimo dei suoi figli, Ferdinando d’Asburgo-Este, governatore della Lombardia dal 1771. Il progetto finì nelle mani di Giuseppe Piermarini, l’archistar imperiale in terra lombarda, che lo completò in soli tre anni dando vita a un edificio che con sobria monumentalità si ispirava alle maggiori residenze asburgiche. Perla potete optare per varie formule che combinano diverse sezioni del fabbricato. Se avete tempo per una visita più completa scegliete a occhi chiusi il biglietto cumulativo.

Tutt’intorno alla reggia si estendono i Giardini della Villa Reale. Punteggiati di alberi secolari e padiglioni d’ispirazione orientale, furono concepiti in origine come giardini alla francese e in seguito rimodellati secondo i canoni del giardino paesaggistico all’inglese.

La fontana alll’ingresso della Villa Reale, Monza
La Villa Reale non ha niente da invidiare ai grandi palazzi europei ©Myper

Il Parco

Inaugurato nel 1808, il parco riunisce terreni agricoli e boschivi in un unico paesaggio armonico, dove la natura si riappacifica con la mano dell’uomo in una ‘visione’ di grande lungimiranza. Oggi questa oasi di verde preserva gli ultimi brandelli dei boschi che un tempo ricoprivano queste terre, offrendo rifugio a specie vegetali di pregio e a una ricca fauna. Se vi stuzzica l’idea di pedalare tra prati e boschi, potete noleggiare una bicicletta, oppure se preferite una gita più rilassante optate per il tour di 30 minuti a bordo del trenino. In ogni caso, a piedi o con qualsiasi mezzo scegliate (carrozze comprese), scoprirete un angolo di natura dove rigenerarvi, oltre a belle architetture rurali ristrutturate e spesso adibite a nuove funzioni.

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Il Parco di Monza
Il Parco di Monza e bellissimo in ogni stagione ©Alfio Finocchiaro

L’Autodromo

Se amate lo sport nel Parco di Monza vi attendono un golf club, una piscina, un maneggio, un circolo di tennis e un campo bocce, ma saranno soprattutto gli appassionati di automobilismo a godere dell’attrazione più famosa del parco: l’Autodromo Nazionale di Monza. Costruito nel 1922 in soli 110 giorni, il terzo circuito automobilistico permanente del mondo (dopo Indianapolis e Brooklands) fu inaugurato il 28 luglio dello stesso anno da una FIAT, la prima a sfrecciare lungo la pista. Il progetto era stato concepito dall’Automobile Club di Milano per celebrare il suo 25° anniversario. E se volete mettere alla prova le vostre potenzialità da driver, informatevi sulle giornate di pista aperta, occasioni uniche per sperimentare il circuito con la vostra auto (€50 circa per 30 minuti).

L'Autodromo di Monza
L’Autodromo di Monza è tra i più famosi e amati al mondo ©cristiano barni
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