Olanda in bicicletta, alla scoperta dei tulipani
Brian Healy racconta il modo migliore per ammirare lo splendore dei tulipani d'Olanda: in bicicletta.
Come potevo dire di no ai tulipani?
Mia madre Joyce, appassionata di ciclismo, giardinaggio e cultura olandese, sognava da anni di fare una gita tra i campi della Bollenstreek ("regione dei bulbi") dell’Olanda meridionale in aprile, quando tutto il paese è in fiore.
Abbiamo messo insieme un itinerario in bicicletta per vedere il meglio di questo compatto territorio. Quattro giorni, due città, bici a noleggio. Pranzi nei villaggi lungo il percorso, con tanti spuntini negli zaini per fare rifornimento senza bisogno di fermarci. E, soprattutto, tanto tanto pedalare, forse 30 chilometri al giorno. Mia madre e io ci teniamo relativamente in forma, ma non siamo abituati a sforzi intensi e prolungati: eppure non eravamo affatto preoccupati dalla prospettiva di coprire queste distanze sul terreno piattissimo dell’Olanda.
Mi aspettavo un tour idilliaco e un po’ kitsch dei Paesi Bassi più turistici, quel luogo da favola pieno di mulini a vento e ragazze con gli zoccoli di legno. Invece ho vissuto un paio di giorni di pedalate sorprendentemente agili, un’esperienza famigliare impagabile e l’euforia liberatoria innescata dall’utilizzo prolungato della bicicletta.
Oh, e vi ho parlato dei tulipani? Ho visto un sacco di tulipani, già.
Un po’ di allenamento e si parte
Dopo aver messo alla prova per qualche giorno le nostre attitudini ciclistiche sulle strade di Amsterdam, ci siamo diretti a sud con un treno Intercity (45 minuti, 12 euro) verso il paese dei tulipani. Dai finestrini del vagone, a due piani, abbiamo apprezzato scorci allettanti di campi con file di fiori rosa, arancione, rossi e bianchi che formavano figure caleidoscopiche mentre il treno sfrecciava.
La nostra prima destinazione è Leida, una città davvero deliziosa che presenta le architetture secentesche, i canali scintillanti e il fascino della capitale, ma senza la folla (se non si contano le migliaia di studenti universitari che ogni sera si materializzano per l’happy hour all’aperto). Senza prenotare in anticipo, abbiamo facilmente noleggiato pesanti biciclette per due giorni in un negozio specializzato, poi abbiamo pedalato per la piccola città per esplorare, fare commissioni e cercare di farci passare per olandesi. Non ci siamo riusciti, nonostante l’aiuto di Google Maps!
Una nota sull’equipaggiamento: sebbene mia madre (che ha 30 anni più di me) prenda il ciclismo molto più seriamente di me, ha lasciato a casa la propria attrezzatura high-tech. Per il nostro viaggio ci siamo limitati ad abiti normali e a noleggiare biciclette a tre velocità, optando per la solidità più che per l’eleganza. Una pratica probabilmente spericolata e rischiosa cui ci siamo adattati? La rinuncia al casco, che non ho visto indossare da alcun ciclista per tutto il tempo trascorso in Olanda.
Ecco i tulipani!
La mattina dopo siamo partiti da Leida verso Lisse, a 15 km di distanza: avevamo già il biglietto per visitare il famoso parco di Keukenhof. Lungo piste ciclabili completamente al riparo dal traffico abbiamo attraversato giardini e aree residenziali lasciandoci la città alle spalle, prima di arrivare a una serie di stabilimenti industriali e di raccordi autostradali. Questo sarebbe il “paese dei tulipani”?, ho pensato con una certa ansia.
E poi ho avvertito un profumo delizioso.
Dopo un capannone grande come un campo da calcio, ho visto un mare giallo e oro, preceduto da un profumo inebriante portato dal vento: narcisi, a centinaia di migliaia. Ho pedalato più in fretta per avvicinarmi, prima di smontare per respirare l’aroma e osservare i fiori che si agitavano nella brezza (ricordo anche di aver percepito un leggero bruciore ai muscoli delle cosce: a proposito di esperienza multisensoriale…). Più in là, distese color magenta, scarlatto e crema si aprivano in lontananza.
Abbiamo continuato a pedalare e ogni tanto ci fermavamo nei campi, camminando tra le aiuole rialzate di tulipani, ammirando come le ordinate strisce colorate formassero disegni armoniosi sia da vicino sia da lontano. Nel corso del viaggio, si è scoperto che apprezzavo molto più di mia madre queste soste. Lei mi ha comunque assecondato. Ti voglio bene, mamma.
Questo è davvero il paese dei tulipani.
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Keukenhof
Abbiamo dovuto smontare di sella all’estremità più lontana del parcheggio del Keukenhof, poiché la maggior parte dei visitatori preferisce muoversi più velocemente con auto o autobus turistici. All’ingresso del parco, curato nei minimi dettagli, ci attendeva un paese delle meraviglie floreali. Avevamo prenotato i nostri biglietti – 19,50 euro ciascuno – con mesi di anticipo, poiché questo posto, un tesoro nazionale olandese, è aperto solo per poche settimane all’anno.
Keukenhof è una vetrina per la poderosa industria olandese dei tulipani. Qui i coltivatori espongono circa sette milioni di bulbi di oltre 800 varietà di tulipani, tra cui spettacolari esemplari con fiori multicolori e delicati bordi sfrangiati, oltre all’affascinante "Regina della Notte": questa meraviglia color indaco scuro è forse la più vicina a un tulipano pienamente nero, un’ossessione secolare per gli ibridatori.
Dopo questo primo incontro ravvicinato con i tulipani, ci siamo lasciati alle spalle la folla e siamo tornati alle strade e stradine di campagna (tutte asfaltate) che attraversano e circondano il Bollenstreek: pare che proprio qui la vicinanza del mare e il terreno leggermente sabbioso creino le migliori condizioni al mondo per la coltivazione dei tulipani. Con mia grande sorpresa, in molti campi i fiori avevano iniziato a perdere i petali, che il vento sollevava in raffiche di coriandoli variopinti. In seguito ho appreso che le coltivazioni del Bollenstreek non sono destinate a essere tagliate dagli steli, ma alla raccolta dei bulbi, che vengono poi esportati in tutto il mondo. I tulipani che stanno spuntando in questo momento sul davanzale della vostra finestra potrebbero benissimo provenire da qui.
Poiché molti campi della zona sono incolti e ogni fattoria raggiunge l’apice della fioritura in un momento diverso nell’arco di sei settimane, ci siamo affidati all’indispensabile Flower Map, che aggiorna quotidianamente la situazione. Guardarci intorno, improvvisare un percorso, andare avanti e indietro tra i fiori ha dato alle nostre giornate un senso di caccia al tesoro in tempo reale, che ha decisamente aumentato l’eccitazione.
I momenti più piacevoli del nostro tour sono stati proprio questi passaggi intermedi, in cui non ci importava come fossimo arrivati dal punto A al punto B. Pedalare lungo i canali, passando accanto a filari ordinati di piante (questi agricoltori sono olandesi, dopotutto), ci ha mostrato prospettive lineari dai colori abbaglianti. Anche quando il tempo si è fatto brutto e abbiamo messo sotto pressione le gambe per mantenere il ritmo abbiamo provato gioia: il vento soffiava sulle nostre teste e di tanto in tanto i raggi del sole penetravano tra le nuvole in rapido movimento. Abbiamo scambiato tanti sorrisi con i ciclisti di passaggio.
La mania dei tulipani contagia tutti, a quanto pare.
La parata dei fiori
Il secondo grande piacere è stato il Bloemencorso (la parata dei fiori), una stravaganza di carri allestiti dai coltivatori che attraversa il Bollenstreek nel corso di un lungo pomeriggio: diversi amici ce ne avevano parlato benissimo e mia madre era decisa a non perderlo, al punto da trascinarmi via da una foto di troppo. Così, dopo aver esplorato per ore i campi, ci siamo piazzati nella piccola Hillegom per assistere allo spettacolo. In attesa dell’arrivo della parata, la via principale del villaggio si è riempita di gente che beveva birra e ballava (a volte, diciamolo pure, traballava) al ritmo di melodie pop che spaccavano i timpani.
A un certo punto i carri, preceduti da motociclette della polizia, hanno iniziato a sfilare: abbiamo visto cavalli fatti di petali di giacinto viola, un polpo con macchie d’oro e bordeaux, un drago con tulipani a gambo lungo che spuntavano dal dorso sinuoso e molte altre creazioni originali. In mezzo a loro sfilavano bande musicali in uniforme e innumerevoli volontari con parrucche al neon e copricapi floreali. La gente prende davvero sul serio questo evento.
Abbiamo poi trasferito la nostra base nell’affascinante città di Haarlem (25 minuti di treno verso nord), dove abbiamo trascorso altre due notti; è il punto d’arrivo del Bloemencorso, il che ci ha permesso di ispezionare più da vicino i carri, ora parcheggiati per le strade della città. È stato anche un piacere osservare le famiglie che si meravigliavano davanti alle sculture floreali dei personaggi dei cartoni animati e rivivere la magia della sfilata attraverso le reazioni dei bambini.
Dopo aver pedalato per 120 chilometri in quattro giorni e aver ammirato molti più tulipani di quanti potessimo contarne, ho abbracciato mia madre per congratularmi. Mi ha detto che il viaggio aveva superato le sue aspettative. Le ho risposto suggerendole di iniziare a riprendersi sedendosi per un pranzo molto lungo.
Da questi momenti nascono i ricordi felici.
Qualche informazione pratica
Dall’aeroporto di Amsterdam Schiphol partono treni frequenti per Leida (20 minuti) e Haarlem (30 minuti, via Amsterdam Centraal). Abbiamo noleggiato le biciclette a Leida presso Budget Bike (15 euro al giorno) e poi ad Haarlem presso Rent a Bike, vicino alla stazione ferroviaria (22 euro al giorno). Nei periodi di punta, come la primavera, la domanda può essere elevata, quindi vi consiglio di prenotare in anticipo o di partire il prima possibile.