Moldova: i vantaggi della meno visitata in Europa

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Essere considerati il paese meno visitato d'Europa, mentre gli esperti mostrano con preoccupazione dati inquietanti che parlano di soli 9000 arrivi internazionali nel 2011, farebbe deprimere o gridare all'ingiustizia molte nazioni. La Moldova sta invece trasformando questa notizia in uno strumento di promozione.

Tiraspol, sospesa nel tempo © Fotografia di Marco Lambruschi
Tiraspol, sospesa nel tempo © Fotografia di Marco Lambruschi
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Nel sondaggio Traveller's Choice condotto nel mondo da Lonely Planet nel 2013, il paese è arrivato secondo tra le destinazioni meno battute, preceduto di molte lunghezze dal Bhutan. Con l'aiuto di USAID e CEED II, l'ente del turismo nazionale ha iniziato a sbandierare la notizia per far capire al mondo che tanta impopolarità è, in fondo, un'arma vincente, soprattutto agli occhi di chi è stanco di vedere sempre i soliti posti.

Per sette anni sono stato l'esperto di Lonely Planet per la Moldova e conosco fin troppo bene il fascino ruvido e a volte nascosto del paese. Sembra che nulla sia stato fatto per ricevere il turismo di massa o per rendere questa destinazione più accogliente. In realtà qui è facile vivere nuove esperienze. Volete vedere un monastero scavato in una grotta che si affaccia a strapiombo sulla vallata di Orheiul Vechi? Salite su un minibus affollato e scassato, poi rimbalzate lungo stradine secondarie passando in mezzo a persone che tornano dallo shopping a Chisinau. Vi attrae un'immersione nella repubblica della Transnistria, perché amate l'atmosfera sovietica della Mosca comunista? Allora mettetevi in fila all'infernale posto di confine e sorbitevi tutte le formalità previste dal caso.

Questo non significa che i moldavi non rispettino e maltrattino i visitatori. Semmai è l'opposto. La formula "gente del posto accogliente", cliché usato dagli scrittori di viaggio in riferimento a ogni paese del mondo (a eccezione della Germania), in questo caso è più che meritata. Il conducente del minibus per Orheiul Vechi sa esattamente perché sei sul suo veicolo e farà di tutto per portarti a destinazione. Anche al confine con la Transnistria troverai qualcuno pronto ad aiutarti in caso di difficoltà e a darti una mano con la lingua per farti avere il pass di ingresso.

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Stretta tra Romania e Ucraina, senza sbocco sul mare e prevalentemente pianeggiante, la Moldova non ha attrattive naturali da cartolina, ma il clima e il suolo del paese sono da sempre indicati per il principale prodotto da esportazione: l'uva da vino.

L'industria vinicola moldava, che un tempo serviva i quattro angoli dell'assetata URSS, ha subito un duro colpo dopo il crollo sovietico. I produttori hanno impiegato vent'anni a riprendersi - parliamo soprattutto delle etichette Cricova, Purcari e Milestii Mici. Proprio quando le cantine storiche stavano tornando al picco produttivo, tra il 2006 e il 2010 la Russia ha tentato il colpo di grazia vietando per ragioni "politiche" l'importazione del vino moldavo. La ferita si è rivelata una benedizione, perché ha spinto a cercare nuovi mercati in Europa occidentale e in Asia, arrivando fino ai neoestimatori cinesi.

La notizia più incoraggiante è del 2012, quando è stata legalizzata la produzione di vino in piccole quantità. Prima di allora, le piccole aziende dipendevano da enormi realtà statali. Le cantine di piccole dimensioni, già in passato vincitrici di premi e riconoscimenti, sono ora libere di raccogliere consensi nei migliori circoli enologici.

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Il Festival del Vino Moldavo si svolge nella prima settimana di ottobre ed è forse l'evento principale del calendario nazionale. Comunque si possono fare tour di degustazione tutto l'anno, spaziando da cantine storiche come Cricova, Chateau Vartely e Purcari (il Negru de Purcari era molto apprezzato dalla Regina Vittoria) fino alla recente ma già affermata Et Cetera.

Anche la capitale Chisinau si è data un bel da fare per reinventarsi. La sua scena gastronomica è pressoché irriconoscibile dal tempo della mia prima visita nel 2006. La ristretta cerchia di ristoranti e nightclub proibitivi popolata da guitti e donne appassite ha ceduto il passo a locali dal prezzo ragionevole e con un'ottima cucina, e a nightclub per chi vuole divertirsi senza darsi troppe arie.

Se la nightlife di Chisinau è piena di fascino, in un paese bucolico e ricco di tradizione come la Moldova una delle esperienze clou è passare un po' di tempo nei paesini di campagna. Butuceni, vicino al monastero di Orheiul Vechi, coltiva una ricca cultura agroturistica, capitanata da Agro Pensiunea Butuceni, che ha una bella scelta di camere, cibo e attività culturali.

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Per il fan del kitsch sovietico con una predilezione per il bizzarro, una gita in giornata alla vicina Repubblica di Transnistria e alla sua capitale-museo-vivente Tiraspol regalerà non poche emozioni. Tributi a Lenin, oligarchia spudorata e la sensazione di fare un viaggio nel tempo accompagnano il viaggio. Questa regione è ancora in "guerra fredda" con la Moldova - il confine è stato a lungo oggetto di contese e di ritorsioni -, ma negli ultimi anni la visita è diventata almeno in teoria priva di pericoli. Ancora oggi, però, se vorrai farti un quadro completo dei luoghi considerati, spesso per motivi imperscrutabili, cruciali per la sicurezza nazionale, ti procurerai ben presto un colpetto sulla spalla da parte dell'onnipresente polizia.

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