Le esperienze più belle da vivere in Cambogia

Salite fino al regno degli dei, ad Angkor Wat. E poi precipitate nell’inferno della prigione di Tuol Sleng. La storia della Cambogia è tanto complessa quanto oscura, ma il suo presente è entusiasmante. Durante un viaggio in questo paese vedrete paesaggi difficili da dimenticare e scoprirete una cultura ricca e vivace. Ecco i nostri consigli sulle esperienze da non perdere durante un viaggio in Cambogia.

Le cascate di Ban Gioc, in Cambogia © Mohammed Moses
/Shutterstock
Le cascate di Ban Gioc, in Cambogia © Mohammed Moses /Shutterstock
Pubblicità

La Cambogia esercita un fascino unico sui visitatori. I templi di Angkor sono l’attrazione principale, ma Phnom Penh è una capitale vivace e accogliente. Lontano dalle città, scoprirete spiagge deserte su isole tropicali, o montagne selvagge e incontaminate come i Cardamomi.

Una moto è la via d’accesso per un’avventura in libertà: potrete seguire il possente Mekong nel nord del paese o il profilo della costa mentre il tramonto dipinge l’orizzonte di un arancione intenso. Nonostante ospiti l’ottava meraviglia del mondo, il vero tesoro della Cambogia è la sua gente. I cambogiani hanno affrontato l’inferno e ne sono usciti con il sorriso intatto, grazie a uno spirito indomito e a un ottimismo contagioso. Nessun visitatore riparte senza una buona dose di ammirazione e affetto verso gli abitanti di questo regno enigmatico.

Leggi anche:

Cosa fare e cosa vedere in Cambogia

Templi di Angkor

I templi di Angkor incarnano la perfetta fusione tra ambizione creativa e devozione spirituale. Gli antichi ‘re-divinità’ cercarono di superare i propri antenati in grandezza, livello e simmetria, trovando il loro culmine nel più grande edificio religioso al mondo, l’Angkor Wat. Oggi, Angkor è uno dei siti antichi più importanti del pianeta e condensa le proporzioni epiche della Grande Muraglia cinese, i dettagli raffinati del Taj Mahal e il simbolismo geometrico delle piramidi.

Camminare con gli elefanti

Si stima che in Cambogia rimangano tra i 400 e i 600 elefanti selvatici, la maggior parte dei quali nelle foreste di Mondulkiri. L’Elephant Valley Project, 10 km a nordovest di Sen Monorom, offre rifugio a elefanti impiegati in precedenza per lavori o nel turismo, permettendo ai visitatori di passare del tempo con questi animali. Qui non si sale in groppa e non si dà da mangiare ai pachidermi. Piuttosto, si passeggia al loro fianco mentre mangiano nella foresta o li si ammira mentre si bagnano nel fiume.

Pubblicità
L’isola di Koh Rong Sanloem © Bokor Photos 
/Shutterstock
L’isola di Koh Rong Sanloem © Bokor Photos /Shutterstock

Spiagge nascoste

Nel romanzo del 1996 The Beach, e nell’omonimo film, i viaggiatori devono nuotare e superare colline coperte di foreste per raggiungere la spiaggia dei sogni. Arrivare a Sunset Beach, sulla costa ovest di Koh Rong Sanloem, non richiede un viaggio tanto faticoso, ma rimane una bella sfida. Il tragitto di 45 minuti nella giungla diventa via via più impegnativo. L’ultimo tratto è un’estenuante arrampicata tra le rocce – con una corda a cui aggrapparsi –, ma la ricompensa è una spiaggia spettacolare, tra le più belle del paese.

Palazzo reale

Con i suoi classici tetti khmer svettanti e le decorazioni in oro, il palazzo reale dominava un tempo lo skyline di Phnom Penh. Questa struttura imponente, vicina al lungofiume, è ancora la residenza ufficiale del re Sihamoni. L’attrazione principale è la sala del trono, sormontata da una torre di 59 m ispirata al Bayon di Angkor.

Subito a sud, non perdete il curioso Padiglione di Napoleone III, tutto in ferro, regalo della Francia.

Museo del Genocidio di Tuol Sleng

Ex scuola superiore, la prigione di sicurezza 21 (S-21) fu il più grande centro di detenzione e tortura del paese nell’epoca di Pol Pot. Oggi, S-21 ospita il Museo del Genocidio di Tuol Sleng, testimonianza dei crimini dei khmer rossi. Tra il 1975 e il 1978, circa 20.000 persone furono rinchiuse qui prima di essere uccise, e ogni prigioniero fu fotografato, talvolta prima e dopo le torture. Stanza dopo stanza, il museo (non adatto alle persone impressionabili) espone decine di strazianti fotografie in bianco e nero.

Ammirare i delfini a Kratie

Kampi, circa 15 km a nord di Kratie, è l’unico punto della Cambogia continentale in cui poter avvicinare le orcelle, delfini d’acqua dolce in pericolo di estinzione. Ne rimangono solo 92 in tutto il paese e sono riconoscibili per il manto grigio-blu, la fronte sporgente e la piccola pinna dorsale. Da Kampi, in un’ora di escursione in motoscafo fino al Mekong vi avvicinerete a questi cetacei fino a poche decine di metri. L’alternativa più ecologica (e atleticamente dispendiosa) è il kayak.

Battambang © Only Fabrizio /Shutterstock
Battambang © Only Fabrizio /Shutterstock
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Battambang

Gran parte del fascino di Battambang risiede nella sua architettura di inizio XX secolo, un mix di case-bottega vernacolari e costruzioni di epoca francese che costituiscono il nucleo storico della città. Alcuni degli edifici coloniali più pregevoli si trovano lungo la riva del fiume, specie a sud del mercato di Psar Nath.

Un ottimo esempio è la residenza del governatore, a due piani, con i suoi ampi balconi e le persiane in legno. Aperta al pubblico, ospita magnifici arredi d’epoca, fotografie e costumi tradizionali.

Salire al Prasat Preah Vihear

Questo tempio lungo 800 m è appollaiato su una scarpata tra i Monti Dangrek, con una vista mozzafiato sulla pianura e la collocazione più scenografica tra i siti della Cambogia. Nel 2008, non a caso, è diventato il secondo sito del paese a essere dichiarato Patrimonio UNESCO. Il tempio è disposto lungo un asse processionale nord-sud, con cinque gopura (padiglioni) cruciformi decorati con incisioni raffinate e separati da spianate lunghe fino a 275 m. Iniziate dal Gopura V alla base del tempio per arrivare al Gopura I, sull’orlo della rupe.

Rifugi spettrali tra le nebbie

Sospesa a 1081 m di altezza, la Stazione Climatica di Bokor è un’ex residenza francese. Deve la sua fama al clima fresco e agli inquietanti edifici abbandonati che conobbero il loro splendore prima della seconda guerra mondiale. Quando la nebbia avvolge le strutture silenziose e il vento fa sentire il suo gemito, l’atmosfera può diventare alquanto spettrale. Il pezzo forte è Le Bokor Palace, un lussuoso hotel aperto nel 1925. Poco distante sorge la chiesa cattolica, mentre in cima si trova il Wat Samprov Pram, che offre viste panoramiche della pianura costiera che circonda Kampot.

Ville abbandonate e templi rupestri

Nascosti tra i giardini incolti di Kep rimangono i gusci abbandonati di quelle che un tempo erano magnifiche ville moderniste. Ora, sono il ricordo di un passato elegante, quando, tra gli anni ’50 e ’60, la località era la meta balneare di punta del paese, prima che i khmer rossi la evacuassero e uccidessero molti dei proprietari di queste ville. A est di Kep, celati tra le colline carsiche, si trovano diversi templi rupestri. Il Wat Kiri Sela presenta oltre 100 grotte e passaggi pieni di stalattiti che ospitano santuari buddhisti.

Una chiesa abbandonata a Bokor ©  Kanyshev Andrey  /Shutterstock
Una chiesa abbandonata a Bokor © Kanyshev Andrey /Shutterstock

Come spostarsi in Cambogia

Autobus e minivan

Il mezzo di trasporto più popolare. Collegano tutte le destinazioni più importanti a Phnom Penh.

Treno

Il treno tra Phnom Penh e Sihanoukville, via Kep e Kampot, è sempre più usato dai viaggiatori. Un’altra linea, a nord, va da Phnom Penh a Poipet.

Automobile e moto

Molti visitatori ricorrono al noleggio per una maggiore flessibilità; i prezzi sono relativamente economici.

Aereo

Voli nazionali collegano Phnom Penh, Siem Reap e Sihanoukville, ma i prezzi possono essere alti.

Pubblicità

Leggi anche:

Guide e prodotti consigliati:

Libro fotografico

Mondo

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Cambogia
Condividi questo articolo
Pubblicità