L'Australia offrirà incentivi economici ai giovani che richiedono il visto
Chi arriverà in Australia per una vacanza lavoro ("Working holiday maker") o per un soggiorno studio sarà esonerato dal pagare le tasse per richiedere il visto. 495 $ nel primo caso e 630 $ nel secondo. Questa la strategia adottata dal paese per far fronte alla carenza di manodopera causata dalla pandemia: l'unico requisito è essere pronti a partire già nelle prossime settimane.
Il Working Holiday Visa può essere richiesto dai cittadini di molti paesi (tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Corea del Sud, Giappone e molte nazioni europee) aventi un’età compresa tra i 18 e i 30 anni (o 18 e 35 per i cittadini canadesi, francesi e irlandesi). Questa tipologia di visto permette di svolgere lavori temporanei per potersi mantenere durante il viaggio ed è una strategia che ha preso molto piede tra i giovani; sebbene il visto sia valido per un anno, in molti casi è possibile rinnovarlo fino fino a tre anni.
Con lo scoppiare della pandemia, il governo ha interrotto il rilascio di visti e ha chiuso le frontiere, ma all’inizio di gennaio, di fronte alla carenza di manodopera causata dal COVID, ha riaperto il programma e ha sollevato alcune delle restrizioni che regolano l’accesso al paese, incentivando gli arrivi tramite un sistema di sconti sui visti.
Il primo ministro australiano Scott Morrison ha dichiarato che i richiedenti visto saranno esenti dal pagare i 495 $ (313 €) normalmente richiesti, a condizione di giungere nel paese entro le 12 settimane successive al 19 gennaio. Sarà possibile richiedere il rimborso completo una volta arrivati a destinazione. "Chi ha già presentato il visto e arriverà nelle prossime 12 settimane, riceverà uno sconto sulla tassa di richiesta visto da parte del Dipartimento degli affari interni. Lo stesso sconto è previsto per chiunque ne debba ancora fare richiesta, ma è pronto ad arrivare in Australia entro le prossime 12 settimane", ha affermato Morrison. Anche gli studenti internazionali riceveranno dal governo un rimborso di 630 $ (398 €), tassa prevista per il visto studio, se arriveranno entro le otto settimane successivi al 19 gennaio, ovvero in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico universitario. I dettagli su come richiedere il rimborso devono ancora essere annunciati.
Secondo Morrison, attualmente sono circa 23.500 i viaggiatori che zaino in spalla si sono muniti di visto per arrivare in Australia e 150.000 gli studenti internazionali. "Il mio messaggio per loro è: vi aspettiamo quaggiù. Venite giù adesso, perché se volete venire in Australia, il visto è già vostro. Siete liberi di vagare per tutto il paese, ma aiutateci unendovi alla nostra forza lavoro nel settore agricolo, turistico e nel resto dei settori economici che necessitano del vostro aiuto." Morrison ha affermato che il programma di rimborso fa parte di una campagna marketing di Tourism Australia finalizzata a "cogliere all’amo i backpacker e gli studenti".
L’Australia ha attualmente aperto i confini solo a determinate categorie di titolari di visto, come i vacanzieri pronti a lavorare, i migranti qualificati, gli studenti internazionali e i titolari di visto per famiglie. Gli unici turisti a cui è consentito l’accesso sono quelli provenienti da Nuova Zelanda, Singapore, Giappone e Corea del Sud, mentre l’ingresso agli australiani che vivono all’estero è sempre consentito. Il resto del mondo rimane per ora escluso, ma è probabile che le restrizioni alle frontiere vengano allentate nei prossimi mesi. Infatti, se alcuni stati sono aperti agli arrivi dei visitatori completamente vaccinati che risultano negativi al COVID-19, altri continuano a imporre restrizioni aggiuntive come la quarantena. Controllate sempre le regole di accesso vigenti prima di prenotare un viaggio.