Dopo aver perso lavoro e casa a causa del COVID, sono partito alla volta degli USA con una roulotte
Quando la pandemia da COVID-19 ha invaso il mondo, Greyson Ferguson ha acquistato e rimesso in sesto una roulotte degli anni '60 e ha colto l'occasione per esplorare gli Stati Uniti in un viaggio che non avrebbe altrimenti mai pensato di fare.
Nota del redattore: durante la pandemia da COVID-19, i viaggi sono soggetti a restrizioni. Vi raccomandiamo di consultare gli aggiornamenti sulle restrizioni imposte ai viaggiatori e le indicazioni governative locali prima di pianificare qualsiasi viaggio.
Un anno fa le cose mi stavano andando davvero bene. La mia carriera di scrittore freelance stava prendendo quota, un editore aveva richiesto una bozza del mio romanzo e finalmente i soldi risparmiati mi avrebbero consentito di lasciare l’Arizona e di trasferirmi a Philadelphia. Con la mente sgombra da ogni preoccupazione, attendevo con ansia la fine di marzo per fare il trasloco.
Non avevo previsto che l’arrivo di marzo sarebbe stata una vera mazzata. Alla fine del mese, la pandemia da COVID-19 aveva colpito il mondo intero: invece di coincidere con un momento bellissimo, marzo 2020 sembrava destinato a diventare un periodo da dimenticare. I miei progetti lavorativi da freelance sono stati messi in standby o cancellati. L’intera costa orientale degli Stati Uniti era in lockdown. Le società di traslochi hanno interrotto il servizio. All’improvviso, senza un lavoro fisso e nemmeno una città in cui trasferirmi, mi sono ritrovato a scervellarmi sul da farsi.
Avevo già esposto l’avviso "immobile libero" e l’agenzia aveva riaffittato il mio appartamento, quindi non potevo prolungare il contratto di locazione. Philadelphia, insieme al resto della costa orientale, era in lockdown. Avevo risparmiato circa 6000$ per il trasloco ma sapevo che li avrei rapidamente bruciati se nessuno fosse tornato a offrirmi lavori freelance e a ogni comunicazione dalla Casa Bianca, quella speranza si affievoliva.
Ho optato per l’unica idea che avesse un senso logico per me: comprare un camper a un buon prezzo e viaggiare attraverso gli Stati Uniti risolvendo il problema dell’affitto e continuando a lavorare per i progetti freelance ancora all’attivo dai parchi nazionali sparsi per il paese.
La data del trasloco si avvicinava sempre di più e io non avevo avuto tempo di comprare un camper in Arizona, allora ho impacchettato le mie cose e le ho portate, insieme ai miei due cani, nella casa dei miei in Michigan: mi sono appoggiato lì, da mia mamma, finché non ho trovato il mezzo giusto.
Consiglio fondamentale per l’acquisto di un camper durante una pandemia: se ne vedi uno in vendita, compralo immediatamente. Se non sarai abbastanza reattivo, qualcun altro se lo accaparrerà al posto tuo. Vista la precarietà di ogni tipologia di vacanza estiva, tutti sembravano precipitarsi ad acquistare un camper così, quando ho letto di una roulotte degli anni ’60 in vendita, ho attraversato l’intero stato per comprarla. Non me ne intendo di mezzi simili, volevo solo delle ruote in buone condizioni e una porta (alcuni dei camper che avevo visto non avevano nessuno dei due).
Mettersi in viaggio a bordo di un camper senza un piano
A dir la verità, avevo pianificato molto poco. Ho iniziato seguendo il foliage verso nord, attraverso il Mackinac Bridge e poi ho assecondato l’istinto e la strada.
La prima notte ha piovuto, come se qualcuno stesse battezzando la mia impresa. La mattina seguente la pioggia mi ha scortato fino alla prima tappa, a 500 miglia dal punto di partenza: l’Ottawa National Forest, nella penisola superiore del Michigan. Le betulle hanno poi preso il posto della pioggia mentre un mare di foglie gialle e di cortecce bianche mi ha letteralmente inghiottito. La foresta mi ha fatto allontanare dall’autostrada. Dall’umanità. Alla fine, sono approdato su una piccola spiaggia privata affacciata su un grosso fiume.
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Perché ho scelto il campeggio libero
Dopo cinque giorni ho lasciato il mio angolino vista fiume. Sarei voluto rimanere più a lungo. Non solo per la vista, ma per le considerazioni fatte sul costo di un viaggio simile. Dieci miglia richiedevano un gallone di benzina, quindi più guidavo, più costoso sarebbe diventato il viaggio. Non sapevo quanto sarebbe durata l’acqua o quanto ci avrebbero messo i cani a finire il loro cibo. Ero convinto che le prime tappe avrebbero chiarito cosa mi sarei dovuto aspettare andando avanti.
Viaggiare con una roulotte o su un camper può essere economico o costoso, dipende solo da te. Più a lungo sosti nelle tappe, più si abbassano i costi (la maggior parte dei posti consente fino a 14 giorni di sosta, con alcune eccezioni). Tuttavia, l’acqua e le condizioni metereologiche sono fattori determinanti per la durata di ogni sosta, tanto quanto la voglia di rimettersi in strada. Per ridurre il consumo d’acqua, evitate di usarla per cucinare.
Non avevo intenzione di pagare per un campeggio o perlomeno ricorrerci solo se estremamente necessario. L’idea dei parcheggi per camper non mi attraeva particolarmente. Pagare 60$ a notte per parcheggiare appiccicato ad un altro camper e per incrociare uno sguardo indiscreto durante la visita mattutina al bagno? No, grazie. Volevo fare campeggio libero, non attaccarmi all’acqua o all’elettricità di un campeggio e stare il più possibile in mezzo al nulla, alla natura.
Per aiutarmi in questa ricerca, ho acquistato il pass America The Beautiful per i parchi nazionali. Ho anche scoperto il mondo del Bureau of Land Management, che è fondamentalmente terra del governo resa disponibile ai campeggiatori, solo senza fanfara e pubblicità.
E, lo ammetto, quando il campeggio libero non era disponibile, mi sono ritrovato a fermarmi più volte davanti a un supermercato Walmart. Ma non tutti i Walmart consentono il parcheggio notturno e qualcuno può uscire a chiederti di spostarti anche durante il giorno. Capita che una persona armata di torcia venga a bussarvi al finestrino alle 2 del mattino. Quindi è sempre meglio dare un colpo di telefono in anticipo o fare un salto e chiedere al punto informazioni.
Viaggiare in camper in inverno
Come nella vita, il tempismo è cruciale. Ho lasciato il Michigan all’inizio di ottobre nella speranza di scappare prima dell’arrivo della neve. Ho attraversato il Wisconsin e il Minnesota, i cieli erano minacciosi, ma le dighe tenevano a bada i rischi dell’inverno. Ho vagato per il North Dakota e attraverso il Badlands National Park prima di dirigermi verso sud (il Badlands National Park si trova a 800 miglia a ovest dal fiume Ontonagon, la tappa che ho spuntato in Michigan).
Ho viaggiato attraverso il South Dakota orientale, una tratta davvero mozzafiato, con piccoli laghi e corsi d’acqua che lambiscono il bordo dell’autostrada come un cucciolo curioso che annusa la ciotola di cibo per la prima volta.
La strada mi ha portato fino in Nebraska, e dopo alcuni vicoli ciechi, parchi chiusi a causa del COVID e una notte davanti a un Walmart nascosto lì da qualche parte, mi sono fermato nella Nebraska National Forest (220 miglia a sud-est del Badlands). È una zona collinosa, boscosa e isolata, non avevo idea che il Nebraska offrisse paesaggi così diversi, con campi di mais baciati dal sole e solleticati dal vento. Le formazioni rocciose ricoperte di boschi sono stati una finestra su uno stato d’animo che non sapevo neanche esistesse.
Alcune tappe non si sono rivelate altrettanto fortunate. Numerosi ingressi alle Rocky Mountains erano chiusi a causa degli incendi boschivi, mentre altre aree delle foreste nazionali erano chiuse per l’intera stagione, dato che i guardiani dei parchi locali non volevano occuparsi di eventuali campeggiatori rimasti intrappolati nella neve. Per aggravare il problema, per le ordinanze cittadine di tutto il Colorado è illegale dormire la notte in macchina, quindi la mia permanenza nello stato si è rivelata più breve che piacevole.
Il COVID-19 ha ostacolato gran parte del viaggio in New Mexico dopo che il governo ha chiuso i parchi statali agli stranieri. Alla fine, mi sono ritrovato a riflettere sulle strategie politiche di ogni stato, in base a quanto, o a quanto poco, fossero disposti ad accogliermi.
La bellezza del viaggio dipende solo da te
Ogni viaggio avventuroso è unico, impossibile da replicare. Il mio percorso sarà diverso da quello compiuto da altre persone. Tuttavia, è utile imparare dagli errori altrui, dai miei ad esempio. Ascoltate le lezioni che ho imparato lungo il tragitto, senza temere di frenare lo spirito di conquista.
Assaggiate la rilassante serenità di preparare il caffè nel camper mentre il vapore ti abbraccia il viso, circondati da niente e allo stesso tempo da tutto. Sperimentate deviazioni inaspettate che potrebbero portarvi ad avventure completamente inaspettate. Provate il brivido di incontrare altri viaggiatori che condividono una passione simile per la strada, e fatevi raccontare il loro vissuto completamente diverso dal vostro.
Ma non è sempre una passeggiata. Potreste rimanere bloccati nel traffico a causa di un incidente e trasformare il tragitto di due ore che porta alle Florida Keys in un viaggio di sette ore. Qualcuno potrebbe parcheggiare la propria auto sulla via d’uscita, costringendovi ad aspettare il suo ritorno per poter ripartire. Dopo la mezzanotte potreste subire degli attacchi alla sicurezza personale e mettere in dubbio la decisione di viaggiare senza piani a bordo di un camper. Ma va bene così. Perché è il vostro viaggio, la vostra avventura, e sono tutti questi elementi a renderlo speciale. Indipendentemente da com’è iniziato. O da dove vuoi che ti porti. Chissà, se il mio cammino proseguirà, un giorno potremmo incontrarci.
Viaggiare con gli animali domestici in camper
La decisione di portare con me i cani non è stata mai messa in dubbio. Non mi sarei mai sognato di lasciare a casa un simpatico incrocio tra un senior golden e uno springer e una bestiolina a tre gambe, che è tanto impavida quanto me. La vedo sempre guardare il mondo dal finestrino come una nonna che sorseggia un tè sul portico, in attesa degli uccellini.
L’altro cane? Beh, lei a volte soffre la strada, ma basta distribuire bene i giorni di guida e limitare le autostrade per farla stare bene. Certo, il traffico a singhiozzo le provoca respiri affannosi, strani piagnucolii e sbavature incontenibili, però ho scoperto che portarla a fare una lunga passeggiata prima di salire a bordo, la stanca al punto di farle passare l’ansia. Oltre a questo, ho provato con l’olio CBD, con altri infusi contenenti cannabis per cani e con alcuni farmaci contro la chinetosi consigliati dal veterinario, ma nessuno di questi rimedi ha funzionato. Per fortuna, se siamo in movimento e i finestrini sono abbassati, si gode il vento in faccia e basta.
Suggerimenti per l’acquisto di un camper
Una o due cose le ho imparate su come si acquista un camper usato. Per cominciare, se il venditore dice che non ci sono infiltrazioni, o sta mentendo con una faccia di bronzo o non conosce il passato del mezzo. Quel quattroruote ha 60 anni. È fatto di alluminio e compensato. Ovvio che ci sono delle infiltrazioni, probabilmente ovunque. Per risistemarlo sono stato tutto il tempo a stuccare e a riparare le pareti, il che mi ha portato a un’altra scoperta: i vecchi camper non sono quasi mai dotati di materiale isolante, infatti ho dovuto provvedere io stesso a risolvere questo grande problema.
Ma mettiamo che stiate acquistando un camper senza trovarvi nel bel mezzo di una pandemia. Ci sono pro e contro in quasi tutti i design. Un camper è facile da guidare, non c’è nessun rimorchio da trainare ed è facilissimo accamparsi furtivamente (ovvero accostare e dormire nel veicolo). Tuttavia, se alloggiate in un campeggio e volete allontanarvi per qualsiasi motivo, non avrete un veicolo da lasciare per occupare la piazzola. Con una roulotte è più comodo lasciare il rimorchio e partire solo con l’auto, si ha più flessibilità, anche se è necessario occuparsi del traino.
Da non sottovalutare il ruolo della lunghezza totale (dal paraurti dell’auto/del camper fino all’estremità del rimorchio/camper). Diversi parchi nazionali impongono limitazioni di lunghezza del mezzo per l’accesso. Parchi come Yellowstone consentono fino a 12 metri, ma alcuni parchi nazionali, di solito quelli con strade strette e tortuose, possono consentire un massimo di 8 metri. Con un camper, non ci sono problemi, ma se state trainando una roulotte dovete ovviamente tenerne conto (il mio pick-up, ad esempio, è di circa 5 metri, il che significa che se avessi acquistato un rimorchio di 7 metri, non avrei potuto accedere alla maggior parte dei parchi nazionali).
Per chiunque sia interessato a rinnovare il proprio camper retrò, esistono libri, canali YouTube e blog utilissimi. Secondo il mio parere personale, la prima cosa da fare è isolare il pavimento, o meglio il sottopavimento rivestito di laminato. L’isolamento del pavimento è una mossa intelligente per tenere lontano il freddo. La seconda, è pitturare gli interni con vernice per mobili. È più resistente rispetto alla vernice normale. Ma non rivestite niente con un tessuto bianco. Come mi sia venuto in mente, a me che viaggio con due cani, proprio non lo so.
Equipaggiamento essenziale
I camper sono fatti per viaggiare leggeri, così evitano di rompersi. Che abbia 60 anni o sei mesi, ci saranno dei guasti. A primavera dovrete riparare le infiltrazioni. Il pavimento si squarcerà. Un pannello cadrà dal soffitto. Un trapano a batteria funzionante è l’eroe che vi salverà da ogni situazione difficile. Portate con voi sia viti per legno che viti metalliche autofilettanti. Le bombolette spray di vernice gommosa sono ottime per riparazioni rapide o per interventi di impermeabilizzazione.
Tenete sempre a bordo una tanica di benzina di scorta. L’avrete a portata di mano per ogni evenienza, e si rivelerà utile se ne avrete bisogno per il generatore a gas. A proposito di generatori, io ne ho comprati due all’inizio. Uno a gas e uno solare. È importante non andare al risparmio su una risorsa del genere. Ho comprato un generatore a gas a buon prezzo e ha funzionato tre volte prima di abbandonarmi definitivamente. Per quanto riguarda il generatore solare, più grande è, meglio è, quindi più potete spendere, migliore sarà l’investimento. Questi generatori sono davvero fantastici, non fanno rumore e possono caricare la batteria dell’auto durante la guida (finché continui a guidare, la batteria non si scarica).
Internet
Questa era la mia più grande preoccupazione durante la pianificazione del viaggio. Come potrò lavorare e connettermi a Internet nel bel mezzo del nulla? Certo, la mia tariffa del cellulare diceva "internet illimitato", ma dopo aver consumato 10 giga di dati, la compagnia di telefonia mobile rallenta la connessione fino a renderla inutilizzabile.
Dopo aver cercato in lungo e in largo, ho trovato una compagnia che offriva una tariffa abbordabile e che mi ha permesso di connettermi con il laptop, ascoltare musica in streaming, guardare il Super Bowl e tutto il resto senza problemi. Basta trasformare il telefono in un hotspot.