Pamukkale: in Turchia tra terme, piscine naturali e storia
Un bianco e splendente miraggio di giorno e un innevato mondo ultraterreno di notte, i terrazzamenti in calcite delle formazioni di travertino di Pamukkale incantano l’uomo da secoli, incoronati dalle rovine dell’antica città termale di Hierapolis. Ecco cosa fare e cosa vedere in questo magico angolo di Turchia.

Come godersi Pamukkale senza troppi turisti
Pamukkale deve la sua fama senza tempo ai travertini di calcite (terrazze), di un bianco accecante, ricolmi delle calde acque ricche di minerali che sgorgano dal sottosuolo dell’altura sopra il villaggio; non a caso il nome di Pamukkale significa infatti ‘Castello di Cotone’ (il termine turco per cotone è pamuk).
Proprio in cima alle terrazze di travertino si estendono le disseminate rovine dell’antica città termale romana e bizantina di Hierapolis. Lo status di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ha favorito l’entrata in vigore di misure a tutela di queste abbaglianti formazioni e al contempo ha posto fine ai giorni in cui si poteva girovagare liberamente tra i terrazzamenti, benché la visita al sito offra tutt’oggi un’unica e rara esperienza che si può vivere solo in Turchia.
Durante il giorno le suggestive formazioni di travertino sono invase di turisti dei viaggi organizzati che scendono dagli autobus per fare un veloce bagno nelle pozze naturali e per scattare qualche selfie. Pernottare nel villaggio dà invece l’opportunità di visitare il sito al tramonto e di evitare in parte la folla; oltre a consentire di raggiungere in giornata le belle e poco visitate rovine antiche di Afrodisia e di Laodicea, e di godersi in tutta tranquillità lo stesso villaggio di Pamukkale.

Cosa vedere
Formazioni di travertino
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità, questa eterea e bianca distesa di formazioni di travertino che, intervallata dalle pozze turchesi di calde acque termali, digrada lungo il versante dell’altura alle spalle del villaggio crea uno straordinario contrasto con il cielo blu e le verdi pianure sottostanti. Per tutelare questa superficie di calcite unica al mondo, le guardie del parco vigilano che si vada scalzi (o con calzini o ciabatte da piscina), pertanto se avete intenzione di ritornare al villaggio scendendo tra i travertini organizzatevi in anticipo per portarvi dietro il paio di scarpe.
Anche se la roccia del crinale sembra tagliente, in realtà il perpetuo scorrere dell’acqua mantiene il suolo per lo più liscio e in alcuni casi appiccicoso, cosicché è assai maggiore il rischio di scivolare che quello di tagliarsi. Per farvi un’idea del tempo necessario a scendere, calcolate che senza fermarsi ci vogliono dai 30 ai 45 minuti di cammino; un’altra cosa utile da sapere è che durante la discesa la costante spinta verso il basso può essere molto stressante per le ginocchia. Sebbene le pozze non siano particolarmente profonde, potreste finire totalmente immersi nelle acque termali. In cima al sentiero c’è uno zampillante canale d’acqua calda che scende lungo le formazioni di travertino, e in questo punto turisti di varie nazionalità si siedono per immergere le gambe.
Se non avete un costume da bagno o i pantaloncini, o se semplicemente preferite non bagnarvi troppo, tenete presente che lungo la discesa ci sono molte zone asciutte, il cui numero però varia in funzione del periodo dell’anno; in genere il livello dell’acqua nelle pozze da guadare arriva fino alle ginocchia.
I momenti migliori per scendere lungo le formazioni di travertino sono il mattino presto o il tramonto, perché da mezzogiorno alle 16, oltre alla folla, il riverbero dell’intensa luce solare sulla roccia bianchissima è eccessivo.

Hierapolis
Le rovine di questa antica località termale sorgono in posizione spettacolare in cima alle formazioni di travertino di Pamukkale. Fondata come centro terapico intorno al 190 a.C. da Eumene II di Pergamo, prosperò sotto i romani e sotto i bizantini, quando la popolazione era composta per lo più da comunità ebree e cristiano ortodosse. In una zona sismica, la città ha subito frequenti terremoti e fu definitivamente abbandonata dopo l’ennesima scossa del 1334. I siti principali da non perdere sono il teatro romano, l’agorà e il museo.
L’antica piscina
In questo sito termale c’è una piscina fin dall’antichità. Portatevi un costume da bagno e provatene la versione moderna, che è per lo più poco profonda e in cui ci si rilassa appoggiandosi a sezioni sommerse di antiche colonne in marmo. Ritenute per secoli dotate di proprietà ricostituenti, le acque sono ricche di minerali e a una temperatura più che piacevole di 36°C. L’accesso alla zona intorno alla piscina, che comprende due caffè e un’area picnic alberata, è gratuito; si paga soltanto la tariffa per immergersi nell’acqua. In estate, la fascia oraria tra le 11 e le 16 è la più frequentata e, al termine dell’alta stagione estiva, il sito dell’Antica Piscina segue orari ridotti: chiude alle 17.30 da metà settembre a marzo, e alle 19.30 da aprile a maggio.
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Come arrivare
Gli autobus a lunga percorrenza arrivano e partono da Denizli e Pamukkale è collegata all’otogardi Denizli da dolmuş in partenza ogni 20 minuti dalle 6.30 alle 23. Gli autobus urbani di Denizli coprono lo stesso percorso, ma per poterli usare è indispensabile avere la tessera dei trasporti di Denizli, quindi i dolmuș rappresentano la soluzione più conveniente (tranne per chi ha intenzione di soggiornare in zona a lungo). Le compagnie degli autobus Metro, Kamil Koç e Pamukkale hanno biglietterie nel centro del villaggio, anche se per prendere poi l’autobus occorre raggiungere l’otogar di Denizli con un dolmuş.
Come spostarsi a Pamukkale
Il dolmuş che collega Denizli e Pamukkale prosegue fino a Karahayıt, e può lasciarvi all’ingresso settentrionale di Hierapolis. Fermatelo in un qualsiasi punto lungo Kübilay Caddesi o Menderes Caddesi nel villaggio o in Cumhuriyet Meydanı, e dite all’autista che volete scendere a ‘kuzey kapısı’. Per la corsa in taxi da Pamukkale all’ingresso meridionale di Hierapolis si spendono circa ₺25. Alcune strutture ricettive di Pamukkale offrono lo stesso servizio gratuitamente.