Come vivere un anno da digital nomad in Croazia
Tra i vari paesi che cercano di attirare i digital nomad, anche la Croazia tenta il richiamo lanciando permessi di soggiorno a breve termine per accogliere i viaggiatori extra UE.
I richiedenti devono attestare di lavorare da remoto per una compagnia registrata all’estero e di non intrattenere rapporti lavorativi o fornire servizi ad aziende croate. Il visto consente una permanenza di massimo un anno ed è estendibile ai membri della propria famiglia. Gli stranieri che necessitano di visto per accedere in Croazia possono fare domanda mentre si trovano ancora all’estero presso le missioni diplomatiche o i consolati. Coloro che non necessitano di visto possono presentare la domanda attraverso le missioni diplomatiche, i consolati o le questure nella città dove possiedono la residenza provvisoria.
Altri requisiti: non possedere precedenti penali e accludere la copia di un documento di viaggio valido, la prova di assicurazione sanitaria e il contratto di lavoro o un documento che attesti un accordo lavorativo attivo. Inoltre, bisogna dimostrare di avere una fonte di guadagno garantita per tutto il soggiorno, presentare un estratto conto o la prova di un flusso di entrata regolare e possedere almeno 28.800HRK (3.802€) sul conto in banca per tutti i 12 mesi di permanenza.
Se avete intenzione di fare richiesta, sappiate che la Croazia vanta un litorale mozzafiato e più di mille isole situate a largo della costa. Le spiagge hanno sia la sabbia che lo scoglio e abbondano gli edifici storici e le fortificazioni da visitare. Il ricco patrimonio culturale include musei di alto livello e gli amanti dell’aria aperta possono esplorare le Alpi Dinariche tra picchi rocciosi, caverne, canyon, fiumi, cascate e laghi. Nell’interno si trovano numerosi percorsi da affrontare a piedi e in bici, oltre alla possibilità di fare scalate, rafting e scendere in zip-line.
Ulteriori informazioni sui permessi di soggiorno a breve termine per nomadi digitali sono disponibili su questo sito.