Come organizzare un viaggio in Bhutan: tutto ciò che dovete sapere

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Il Bhutan ha sempre avuto la reputazione di meta esclusiva e remota, accessibile solo a pochi ricchi e privilegiati. I templi dai tetti dorati, i magnifici monasteri simili a fortezze e i villaggi rurali dove il tempo sembra essersi fermato sono quanto di più vicino a Shangri-La si possa trovare nel mondo contemporaneo. Sfortunatamente, visitare questo paradiso esige un prezzo elevato.

Una parte ragguardevole degli introiti derivanti dal turismo viene spesa a favore dello sviluppo sostenibile © Apisak Kanjanapusit / Getty Images
Una parte ragguardevole degli introiti derivanti dal turismo viene spesa a favore dello sviluppo sostenibile © Apisak Kanjanapusit / Getty Images
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La formula “alto profitto, basso impatto” è stata a lungo una specie di mantra per il turismo in Bhutan. L’obbiettivo è semplice: massimizzare i profitti del turismo e ridurre al minimo l’impatto culturale e ambientale. È questo un perfetto esempio di ciò che si intende per “felicità interna lorda”, la filosofia di riferimento del paese.

Il Bhutan ha chiuso le porte durante la pandemia di Covid-19: ha riaperto al turismo solo nel settembre 2022, ma questa decisione è stata accompagnata da una profonda revisione delle già rigide norme che regolamentano il turismo. Se vi state decidendo a visitare il Bhutan, uno di quei viaggi che si fanno una volta nella vita, ecco tutte le informazioni sulle nuove regole per i viaggiatori e le indicazioni precise per organizzare un viaggio in questo paese himalayano magico e unico nel suo genere.

Lo Dzong di Punakha: una fortezza del Bhutan © Srijan Roy Choudhury / 500px
Lo Dzong di Punakha: una fortezza del Bhutan © Srijan Roy Choudhury / 500px

Il che cosa consistono le nuove regole?

Fino al 2020 ai viaggiatori veniva richiesta una tariffa di 250 dollari a persona al giorno per un tour organizzato tutto compreso. Il governo destinava una quota di 65 dollari all’educazione e all’assistenza sanitaria per i cittadini bhutanesi.

A partire da settembre 2022, ciascun turista straniero deve pagare 200 dollari al giorno per quella che si chiama Sustainable Development Fee (SDF): questa somma, assicurano le autorità, servirà a finanziare lo sviluppo sostenibile del settore, la formazione turistica e la compensazione delle emissioni di carbonio.

Un altro cambiamento importante è che i viaggi organizzati non hanno più un prezzo fissato in anticipo, il che lascia gli operatori liberi di fissare le tariffe a seconda del livello dei servizi o delle attività, con un certo margine di scelta per i clienti in ambiti come le sistemazioni alberghiere. La cattiva notizia è che le spese di viaggio vanno ora considerati in aggiunta ai 200 dollari al giorno, non più inclusi nella quota come avveniva in passato. Le famiglie hanno diritto a riduzioni: i bambini da sei a dodici anni pagano il 50% dell’SDF e quelli più piccoli viaggiano gratis.

I turisti stranieri, inoltre, sono ora tenuti a pagare i biglietti di ingresso ai principali siti di interesse: i prezzi vanno dai 2000 ngultrum (25 dollari) per il Monastero della Tana della Tigre ai 1000 ngultrum per molti altri famosi templi e dzong (monasteri-fortezze). Ciò significa aggiungere 100-200 dollari agli altri costi. La maggior parte dei siti religiosi è chiusa ai visitatori durante le principali festività buddhiste: un vero peccato, dal momento che in tali occasioni sono coloratissimi e sarebbero splendidi da visitare.

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In che modo cambierà il turismo in Bhutan?

In primo luogo, i già carissimi viaggi in Bhutan sono diventati ancora più costosi ed esclusivi. Detto questo, è probabile che sempre meno stranieri visiteranno il paese, e quelli che lo faranno sceglieranno presumibilmente itinerari più brevi nei luoghi più conosciuti intorno a Paro, l’aeroporto internazionale del Bhutan, e la capitale Thimphu. I viaggi più lunghi alla volta delle regioni centrali e settentrionali, affascinanti ma lontane, richiedono ora un prezzo molto più alto, al pari del trekking, che è in linea generale più caro rispetto a un giro alla scoperta dei luoghi di interesse culturale.

Per fare un esempio, il celebre trekking dell’Uomo delle Nevi, che richiede 27 giorni ed è considerato da molti il più difficile del mondo, costa con le nuove regole almeno 3.500 dollari in più. Questo aumento potrebbe senza dubbio contribuire a rendere le regioni incontaminate del vicino Nepal, come l’alto Dolpo e il Mustang, più competitive a livello di costi.

Cartina del Bhutan © Lonely Planet
Cartina del Bhutan © Lonely Planet

Quanto costa oggi un viaggio in Bhutan?

La maggior parte dei tour operator locali chiede tra 350 e 450 dollari a persona al giorno, inclusi i 200 dollari della SDF, per un giro tutto compreso che prima della riforma ne costava 250. I trekking potrebbero essere un po’ più cari; i gruppi di 2-3 persone pagano in media di più rispetto a quelli più numerosi.

Come già accennato, le nuove norme consentono il pernottamento in guest house, fattorie tradizionali o presso famiglie in campagna, sistemazioni un po’ più economiche rispetto agli alberghi. Secondo le vecchie regole, il prezzo del pernottamento era identico sia che si soggiornasse in un confortevole albergo a quattro stelle, sia che ci si dovesse accontentare del pavimento di una fattoria. Oggi si paga in proporzione al trattamento ricevuto. In ogni caso, anche scegliendo le sistemazioni più spartane il viaggio viene a costare non meno di 300 dollari al giorno.

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Come pianificare il viaggio

Fino al 2022, i turisti erano tenuti a organizzare il viaggio attraverso un tour operator bhutanese autorizzato. Oggi è possibile prenotare direttamente gli alberghi: pertanto, se avete intenzione di visitare solo Thimphu e Paro, potete in teoria limitarvi a prenotare i pernottamenti, una guida e un paio di trasferimenti in aereo direttamente presso un albergo, tagliando il costo dei trasporti.

Un itinerario più articolato, che comprenda più tappe lungo il percorso, visite di carattere culturale, escursioni, trekking e altre attività rende tuttora preferibile il ricorso a un tour operator di sicura esperienza. In questo caso le strutture turistiche del Bhutan non sono ancora sviluppate abbastanza da garantire il facile accesso alla prenotazione autonoma di trasferimenti e guide.

Cominciate a pianificare per tempo. Vi servirà almeno un mese per definire il vostro itinerario, pagare il tour operator e ottenere i visti necessari. In alta stagione (ottobre-novembre e marzo-aprile) occorre prenotare i voli per il paese con maggiore anticipo.

I monaci si preparano per una danza tradizionale a una festa buddhista in onore del Guru Rinpoche © Wout Kok / Shutterstock
I monaci si preparano per una danza tradizionale a una festa buddhista in onore del Guru Rinpoche © Wout Kok / Shutterstock

Definire l’itinerario

Il Bhutan è caro, dunque molti sono tentati di limitare la loro permanenza a pochi giorni nella valle di Paro. Vi si trovano senz’altro diversi favolosi templi medievali, monasteri e musei, e molti altri posti affascinanti sono situati nella vicina Thimphu, dove il quindicesimo e il ventunesimo secolo sembrano convivere perfettamente.

Concentrarsi su queste mete, facilmente accessibili, significa tuttavia vedere solo la parte più turistica del Bhutan. Con pochi giorni in più si può visitare l’incantevole valle di Punakha o trascorrere una notte nella poco conosciuta valle di Haa, accessibile da Paro attraverso il passo carrozzabile più alto del paese. Tutti coloro che desiderino avventurarsi lungo sentieri poco battuti dovrebbero puntare verso la parte centrale e orientale del paese.

Forse il modo migliore per pianificare il viaggio è utilizzare l’itinerario di un’agenzia come punto di partenza e modificarlo poi in base alle proprie inclinazioni. Che nutriate un interesse particolare per il ricamo, le escursioni o il buddhismo, una buona agenzia metterà insieme l’itinerario più adatto a voi. Questo è anche il momento giusto per definire gli eventuali extra, come i bagni di vapore con le pietre roventi, i pernottamenti nelle case di campagna tradizionali o le giornate di rafting o di mountain bike. Fate in modo di programmare la vostra visita in concomitanza di una delle meravigliose festività del paese.

Vi consigliamo caldamente di optare per una visita a uno dei templi meno visitati o a un’escursione di un giorno per allontanarvi dai circuiti turistici. Anche con una limitata disponibilità di tempo potrete fare una deviazione verso un tempio, un monastero o un eremo poco conosciuti e vivere così un’esperienza nel Bhutan più autentico.

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Non appena averete messo piede in Bhutan, dimenticherete subito il tempo dedicato alle scartoffie © Mark A Paulda / Getty Images
Non appena averete messo piede in Bhutan, dimenticherete subito il tempo dedicato alle scartoffie © Mark A Paulda / Getty Images

Posti da non perdere in Bhutan

Taktshang Goemba

Spingetevi fino al più iconico dei templi del Bhutan, il Monastero della Tana della Tigre: si dice che i suoi santuari medievali siano attaccati alla parete rocciosa grazie ai capelli delle khandroma, entità angeliche di sesso femminile.

Punakha Dzong

La più incantevole fortezza del paese è orlata in primavera dai fiori blu e violetti della jacaranda; vi si tengono alcuni dei festival più spettacolari del Bhutan.

Thimphu

La capitale significa monasteri di importanza storica, divinità protettrici, una riserva protetta per il takin, l’animale nazionale del Bhutan, gare di tiro con l’arco, un meraviglioso mercato del fine settimana e la magnifica ex sede del governo, il Tashi Choe Dzong.

Esperienze top in Bhutan

Assistere a uno tsechu (festa religiosa con danze)

Praticamente ogni dzong o tempio del Bhutan ha in programma una celebrazione annuale che prevede danze rituali, costumi variopinti e fiere locali. Le principali, quelle di Thimphu e di Paro, sono un punto di riferimento nel calendario del paese, ma valgono la pena anche gli eventi meno conosciuti e frequentati.

Il Bhutan a piedi

Luoghi sacri di meditazione, mete di pellegrinaggio buddhiste e foreste secolari di rododendri in fiore sono raggiungibili con camminate spesse nemmeno molto lunghe. È certamente il modo migliore per assaporare il fascino rurale del paese. Se siete disposti a dormire fuori provate il Bumdrak, che sale su per un sentiero secondario fino al Taktshang Goemba.

Relax in un tradizionale bagno con le pietre roventi

Immergersi in una vasca di legno piena d’acqua riscaldata dalle pietre roventi e profumata dalle erbe di montagna è di gran lunga il modo migliore per concludere una lunga giornata di visite.

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Addentratevi nei villaggi sulle montagne© Andrew Peacock / Getty Images / iStockphoto
Addentratevi nei villaggi sulle montagne© Andrew Peacock / Getty Images / iStockphoto

Quando andare

I mesi migliori per visitare il Bhutan sono marzo-aprile – per le temperature gradevoli e la splendida fioritura del rododendro – e ottobre-novembre – per i nitidi paesaggi himalayani e i festival più popolari.

Non sono più previsti sconti per la bassa stagione, dunque non ci sono particolari motivi per visitare il paese nel rigido inverno, tra dicembre e febbraio, e nell’umidissima stagione monsonica, tra giugno e settembre.

Quanto tempo dovrei trascorrere in Bhutan?

Fino a quando vi bastano i soldi! In quattro giorni è possibile vedere le attrazioni principali della Valle di Paro e la stravagante capitale Thimphu. Con una settimana a disposizione si può proseguire nella incantevole Valle di Punakha attraverso il passo di Dochu La.

Per includere nel vostro giro le valli del Bumthang o il suggestivo ma remoto Bhutan orientale avrete bisogno di almeno due settimane. Un volo interno da Thimphu vi permetterà di risparmiare tempo.

A conti fatti, questo potrebbe essere la prima e unica volta che visitate il Bhutan, quindi tanto vale approfittarne per vedere il più possibile!

Come ottenere un visto per il Bhutan

Una volta stabilito l’itinerario e definita la questione dei costi, dovrete pagare il tour operator prescelto con un bonifico presso la Bhutan National Bank.

Fatto questo, dovrete compilare un modulo per il visto e inviare al tour operator una fotografia e una scansione della pagina del passaporto in cui sono indicate le generalità. L’agenzia vi invierà un’email con il visto in formato digitale nel giro di pochi giorni. Il costo dell’operazione è di 40 dollari.

Se non vi affidate a un’agenzia dovrete pagare la quota SDF direttamente agli uffici governativi e richiedere il visto al Dipartimento per l’Immigrazione, anche se la procedura non è ancora ben chiara.

Una volta arrivati all’aeroporto di Paro o al confine indo-bhutanese non avrete che da presentare il visto e il passaporto, che saranno timbrati dai funzionari dell’Immigrazione.

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Come arrivare in Bhutan

Quasi tutti i visitatori arrivano in Bhutan in aereo da Delhi, Bangkok o Kathmandu con la compagnia di bandiera Druk Air, che fa scalo a Paro. È indispensabile avere con sé una copia stampata del visto.

A settembre 2022 hanno riaperto anche i tre posti di frontiera con l’India. Quello di Phuentsholing è il solo in cui si registri un discreto flusso di viaggiatori, che spesso associano al Bhutan la visita dei vicini Darjeeling e Assam.

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