Soggiornare in Bhutan costerà meno se si rimane per più giorni

Redazione Lonely Planet
2 minuti di lettura

Fino alla fine del 2024, soggiornare in Bhutan costerà meno, se si sceglie di rimanere nel paese per più di quattro giorni. Nello specifico, tutti i viaggiatori che visiteranno questo regno situato sul Tetto del Mondo pagando la tariffa giornaliera di 200 dollari a persona per quattro giorni, potranno soggiornarne altri quattro allo stesso prezzo. Se poi i giorni sono 12, allora si potrà rimanere nel paese per un mese intero, sempre allo stesso prezzo. Questo però vale solo se si paga in dollari.

Il monastero Taktshang Goemb, situato sulle montagne dell’Himalaya, in Bhutan ©David Lazar/Getty Images
Il monastero Taktshang Goemb, situato sulle montagne dell’Himalaya, in Bhutan ©David Lazar/Getty Images
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Prima della pandemia, ai viaggiatori che si recavano in questo piccolo mondo antico veniva richiesto il pagamento di una tariffa minima giornaliera di 250 dollari a persona. In questa cifra erano compresi tutti i servizi, più una quota pari a 65 dollari che il governo destinava all’educazione e all’assistenza sanitaria dei cittadini bhutanesi. Con la riapertura nel settembre 2022, il modello turistico del Bhutan è stato rivisto. Questa tassa è stata eliminata e al suo posto è stata introdotta la Sustainable Development Fee (SDF) del valore di 200 dollari, da pagare giornalmente e a persona. Questa somma – che ricordiamo non comprende più tutti i servizi del precedente pacchetto – serve in toto a finanziare lo sviluppo sostenibile del settore, la formazione turistica, la salvaguardia delle bellezze naturali del Bhutan e a compensare le emissioni di carbonio dei visitatori.

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Un turismo di qualità

Quando è stata creata, le autorità avevano dichiarato di aver concepito la SDF proprio per attirare meno turisti, puntando su un turismo di qualità che, secondo loro, sarebbe stato più rispettoso dell’ambiente. Nel 2019 più di 300mila persone avevano visitato il Bhutan, a fronte di una popolazione di circa 770mila abitanti.

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Danza tradizionale durante il festival Tsechu a Thimphu, in Bhutan ©theskaman306/Shutterstock
Danza tradizionale durante il festival Tsechu a Thimphu, in Bhutan ©theskaman306/Shutterstock

L’idea di abbassare questa tassa giornaliera per chi rimane più a lungo segue l’obiettivo del governo di far aumentare il contributo del turismo all’economia del paese, passando dall’attuale 5% al 20%. Ma senza cadere nell’overtourism.

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Cosa fare in Bhutan

Come abbiamo appena visto, un viaggio in Bhutan è tutt’altro che economico ma potrebbe essere proprio il viaggio della vita. Tra i posti da non perdere, oltre alla capitale Thimphu, c’è il Taktshang Goemba, l’antico Monastero della Tana della Tigre e il Punakha Dzong. Se parliamo di esperienze, invece, assistere a uno tsechu (cioè una festa religiosa con danze) è qualcosa di unico. E poi, vista la convenienza nel fermarsi più a lungo, esplorate la Valle di Punakha attraverso il passo di Dochu La oppure avventuratevi nel remoto e affasciante Bhutan orientale.

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