Lunana, un viaggio per essere felici
Essere felici è l’obiettivo dichiarato della nostra società: lavoriamo, studiamo, ci ammaliamo e viviamo per poter dire, almeno per una volta, di essere felici. Eppure, nonostante società intere si muovano in cerca della felicità, non ci è dato avere una ricetta, una risposta definitiva a questa continua ricerca. Ecco perché il film Lunana: il villaggio alla fine del mondo di Pawo Choyning Dorji, prima candidatura agli Oscar per il Bhutan, parla direttamente a ognuno di noi, seppure sia stato girato nella valle più remota della nazione più sperduta.

Parlare di felicità in Bhutan significa trattare un tema particolarmente rilevante nel paese, presumibilmente il paese più felice del mondo, in quanto siamo nella nazione della "felicità interna lorda". Ma cosa significa davvero essere felici? I bhutanesi sono davvero così felici? Ironia della sorte, molti bhutanesi lasciano il Bhutan, la terra della felicità, per cercare la propria versione di "felicità" nelle moderne e scintillanti città dell’ovest, proprio come vuole fare Ugyen, il protagonista del film. Costretto però a portare a termine i suoi doveri di insegnante, si trova a intraprendere un altro viaggio che lo porta nella scuola più remota del mondo, nel villaggio di Lunana. Qui dovrà affrontare la sua idea di felicità e metterla a confronto delle cose semplici, come una canzone cantata al limite del cielo.
Il villaggio è reale: si tratta di un insediamento che si trova lungo i ghiacciai dell’Himalaya, accessibile solo attraverso un trekking di 8 giorni su alcune delle montagne più alte del mondo. Ci sono solo 56 persone nel villaggio, la maggior parte delle quali non aveva mai visto il mondo fuori da Lunana. La parola "Lunana" significa letteralmente “la valle oscura”; una valle così lontana che la luce non la raggiunge nemmeno. Il villaggio fino ad ora è stato così isolato che durante le riprese non c’era né elettricità né collegamenti alla rete cellulare. A causa della mancanza di strutture, la produzione del film dipendeva totalmente dalle batterie a carica solare (anche se proprio alla fine delle riprese sono iniziati i lavori per collegare Lunana al resto del mondo, cosa che rende il film anche un documento di un mondo che sta scomparendo).

Anche se estremamente impegnativo, il regista ha scelto di girare il film a Lunana, ispirato dalla purezza delle terre e delle persone. La maggior parte del cast, infatti, proviene da Lunana e interpreta se stesso, come la fenomenale Pem Zam (che interpreta Pem Zam): ha 9 anni ed è una studentessa della Lunana Primary School. Proprio come il personaggio del film, Pem Zam proviene da una famiglia divisa e attualmente vive con sua nonna. Non avendo mai lasciato il suo remoto villaggio, non sa cosa siano l’elettricità o Internet. Sogna un giorno di andare oltre le montagne di Lunana e di guidare per la prima volta un’automobile.
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Sebbene la trama sia semplice e lineare, il tema della ricerca della felicità e del senso di appartenenza sono universali e facili da fare propri, indipendentemente dalla propria cultura e background. Un viaggio verso un luogo come Lunana rappresenta un mondo e un popolo diversi non solo dal resto del mondo, ma anche dal Bhutan stesso: la scelta di un mondo così lontano diventa il simbolo di quanto le speranze e i sogni che collegano l’umanità siano gli stessi, ovunque.

Per chi ama i paesaggi montani incontaminati, la luce croccante dell’Himalaya e vuole entrare in punta di piedi all’interno della cultura dei pastori di yak, questo film è una porta di accesso che evita gli stereotipi e vi accompagna con silenzio e con il sorriso tra i sentieri più remoti del Bhutan, proprio come Michen accompagna il maestro nella sua ricerca interiore.

Il film sarà disponibile nelle sale a partire dal 31 marzo, distribuito da Officine UBU. Non sappiamo se vi renderà felici, ma sicuramente vi regalerà 109 minuti di bellezza e pace, dalla quale emergerete un po’ più consapevoli dell’importanza delle cose che diamo per scontate e dell’inutilità di molte delle cose che pretendiamo. E avrete voglia di cantare.