Un itinerario di sette giorni in Bhutan
Guida turistica da oltre 10 anni e guida in lingua tedesca da più di cinque, ho esplorato ogni angolo del mio paese, il Bhutan. Sono stato coinvolto nella riapertura del Trans Bhutan Trail dalle prime discussioni sul progetto e nelle fasi del restauro del sentiero, fino alla prima traversata del suo tragitto completo (403 km) in quasi 60 anni. Va detto che è una delle migliori destinazioni di trekking in assoluto, un’esperienza che consente di rigenerarsi e ristabilire il contatto con la natura.

Perché andare in Bhutan
Il Trans Bhutan Trail è un antico percorso attraverso l’Himalaya che permette di seguire le orme dei nostri antenati. Per centinaia di anni il sentiero fu utilizzato da pellegrini, messaggeri, eserciti e mercanti: fino agli anni ’60 era l’unica via di comunicazione attraverso tutto il paese. Dopo che il Bhutan avviò un processo di sviluppo pianificato a partire dagli anni ’60, la costruzione di un’autostrada nazionale fece cadere in disuso il sentiero. Su impulso del re del Bhutan e con il suo sostegno visionario, la Bhutan Canada Foundation, in collaborazione con il Tourism Council of Bhutan e altri partner locali, si è impegnata a ripristinare e riallacciare questo percorso storico. In occasione dell’inaugurazione del sentiero restaurato nel settembre 2022, 24 persone selezionate per rappresentare tutto il Paese – una per ogni dzongkhag (distretto) e quattro per ogni thromde (città) – hanno percorso tutto il sentiero in una dimostrazione di unità nazionale. Ho guidato questo trekking per tutta la sua lunghezza (403 km), da Haa a ovest fino a fino a Trashigang a est.
Il percorso offre la possibilità di scoprire una cultura unica, molteplici dialetti, diversi siti religiosi e una ricca varietà di flora, fauna e uccelli, oltre a una serie di accampamenti, agriturismi, hotel e piatti tipici. I panorami e le conversazioni con la gente del posto lo rendono ancora più piacevole e rigenerante. È possibile percorrere il sentiero in qualsiasi periodo dell’anno e ogni stagione offre un’esperienza diversa (tenendo presente che il sentiero è soggetto a nevicate durante i mesi invernali e a condizioni fangose e impegnative durante la stagione dei monsoni estivi). Il sentiero è a misura dei visitatori e può essere percorso in diverse sezioni, con un chiaro punto di arrivo per ciascuna di esse. I cartelli con codice QR forniscono link a testi e illustrazioni in stile fumetto che spiegano la storia di ogni area.
Quando andare in Bhutan
Il periodo migliore è a ottobre-febbraio e marzo-maggio:
- La stagione secca è l’ideale per il trekking e l’escursionismo.
- Potrete godervi vedute limpide dell’Himalaya e ammirare le stelle di notte.
- Ogni anno a dicembre si svolge il magnifico Druk Wangyal Festival .
- Avrete modo di conoscere lo stile di vita nomade bhutanese.
- In gennaio e febbraio troverete meno turisti e scarso affollamento.
Tra marzo e maggio inolte:
- È il momento della fioritura di molte piante (tra cui rododendri e magnolie).
- La primavera inaugura la stagione dei festival, tra cui quello dei rododendri celebrato al Parco Botanico Reale di Lamperi (che include il Dochu La.

Budget giornaliero
- Sustainable Development Fee (SDF), tassa per lo sviluppo sostenibile destinata al Tourism Council of Bhutan: €200 al giorno per persona
- Imposta di visto una tantum: €40
- Biglietto aereo di andata e ritorno per Paro: fino a €1300
- Camera doppia in un hotel di media categoria: €85
- Cena in un ristorante locale: €12
- Ingresso al museo: €8
- Calice di vino: €11
- Pinta di birra: €3
- Accampamento di lusso:€250 per notte
- Pranzo lungo il sentiero: €10 per persona
Itinerario di sette giorni
Avvertenza: l’itinerario descritto di seguito dovrebbe essere abbastanza facile per chi pratica regolarmente attività fisica (e non è affatto un problema per chi fa trekking), mentre richiede un impegno moderato a chi fa frequenti passeggiate poco impegnative. Tenete conto della vostra forma fisica e del vostro stato di salute: questo itinerario è sconsigliato a chi non ha esperienza di escursionismo. Tutti gli escursionisti stranieri devono essere accompagnati da una guida.

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Primo giorno: arrivo a Paro
L’aeroporto di Paro è servito da voli internazionali provenienti da Kathmandu, Delhi, Guwahati, Bagdogra, Dhaka, Singapore e Bangkok. Prima ancora di mettere piede in Bhutan, potrete notare quanto sia spettacolare questa terra dai finestrini del vostro aereo Druk Air, nel cui logo campeggia un drago. Durante la discesa sopra l’Himalaya, sperimenterete uno dei voli più panoramici (con atterraggio da brivido!) della vostra vita.
L’aeroporto si trova a un’altitudine di 2235 m in una valle spettacolare, e non appena scenderete dall’aereo sentirete la fresca e pura aria di montagna. La guida turistica vi accoglierà e vi accompagnerà in albergo. Dopo un pranzo bhutanese, potrete acclimatarvi all’altitudine con una facile passeggiata e un tour di Paro. Il Museo Nazionale fungeva un tempo da torre di guardia (ta dzong), costruita in origine per difendere il Rinpung Dzong durante le guerre tra le valli del XVII secolo. Riconvertita in museo nel 1967, oggi ospita un’affascinante collezione di opere d’arte, reliquie, thangka (stendardi dipinti buddhisti) e squisiti francobolli del Bhutan. Nel maestoso Paro Dzong, accanto al museo, potrete accendere le tradizionali lampade alimentate a burro come auspicio per il successo e la sicurezza del vostro imminente viaggio.
Ammirate le facciate in legno policromo, le piccole finestre ad arco e i tetti spioventi tipici dell’architettura bhutanese mentre la vostra guida vi illustra la storia e l’importanza di questo dzong, dove sono state girate alcune scene del film Piccolo Buddha, una coproduzione internazionale del 1993. La breve passeggiata di ritorno verso la città di Paro vi porterà ad attraversare un ponte a sbalzo che offre una splendida e fotogenica vista serale dello dzong e del ta dzong. Rientrate quindi in hotel per la cena.
Leggi anche:
Viaggio in Bhutan, quel piccolo mondo antico
Secondo giorno: trekking da Tsendona a Damchona
16 km; 7 ore; 884 m di dislivello in salita, 319 m di dislivello in discesa
Una corsa in auto di 10 minuti vi porta al punto d’inizio dell’escursione sul Trans Bhutan Trail. Questa sezione del sentiero collega tre villaggi: Tsendona, dove il sentiero ha inizio per poi salire dolcemente attraverso le risaie, Dopshari, dove farete la sosta per il pranzo e Damchona, dove vi accamperete per la notte. Lungo il percorso potrete ammirare splendide vedute della valle di Paro e delle sue attrazioni, oltre a Kungkarpo, un sito sacro per la “sepoltura celeste”. Fate attenzione agli appassionati di mountain bike, poiché questa sezione è anche una pista ciclabile; sollevando lo sguardo potrete invece vedere gli aerei che sorvolano la montagna durante la loro discesa finale verso Paro.
Il pranzo sarà servito alla Tshering Farm House di Dopshari, dove potrete gustare cibi biologici e tradizionali bhutanesi, oltre ad ammirare una splendida vista sulle risaie. Dopo pranzo, il sentiero sale lentamente tra i pini verso l’accampamento di Damchona, una zona in cui si coltivano mele anziché riso e si allevano bovini e cavalli. Durante la stagione dei monsoni (giugno-agosto) vi capiterà di incontrare persone che cercano finferli selvatici. All’arrivo all’accampamento vi verrà dato un asciugamano caldo per pulirvi, seguito da tè caldo e cena. Al calar della sera, davanti al fuoco scoppiettante, la guida turistica e il rappresentante ufficiale del sentiero vi racconteranno la sua storia.
Terzo giorno: trekking da Damchona a Tsaluna
17,25 km; 6 ore; 770 m di dislivello in salita, 812 m di dislivello in discesa
Dopo la prima colazione all’accampamento, proseguite il cammino lungo il sentiero da Damchona al villaggio di Tsaluna. L’ascesa è graduale e il sentiero è libero da ostacoli grazie alle decine di cavalli che lo percorrono ogni giorno durante la stagione del trekking. Alberi ad alto fusto e foreste di conifere fiancheggiano il sentiero fino a Jela (3528 m), dove potrete issare i lungdhar (bandiere di preghiera) recitando la preghiera “Lha-geh lo” (“Possano gli dèi essere vittoriosi”). Dopo Jela il sentiero scende gradualmente tra gruppi di rododendri. Dopo circa 2 km raggiungerete un’area aperta, ideale per un picnic, con vista sul Pumo La e su altre creste montuose, nonché sulla sezione successiva del sentiero.
Da lì attraverserete un insediamento chiamato Jadingkha, poi boschetti di splendidi pini e querce fino a Tsaluna. Lungo il sentiero sentirete i versi di uccelli come il lofoforo splendido, il fagiano tragopan satiro, il mizornis codaflammea e l’upupa (preparatevi anche a trovare un po’ di fango, visto che in questa zona è molto diffuso l’allevamento del bestiame). Sarete accolti al vostro accampamento immerso tra i pini con tè caldo e uno spuntino serale. Con gli abitanti del luogo potrete cimentarvi nel tiro con l’arco (lo sport nazionale del Bhutan) come si usava una volta, cioè con un arco di bambù. Il vostro rappresentante ufficiale del sentiero si unirà a voi per la cena e vi darà il timbro per attestare che avete completato questa sezione del sentiero. Poi potrete osservare (o anche aiutare) il cuoco dello staff del trekking mentre prepara sul fuoco la vostra cena bhutanese, che potrebbe includere riso rosso, ema datsi (peperoncini piccanti con formaggio), suja (tè al burro), momo (ravioli al vapore), noodles di grano saraceno e altri piatti saporiti.

Quarto giorno: trekking da Tsaluna alla statua del Buddha
19,65 km; 9 ore; 1198 m di dislivello in salita, 1313 m di dislivello in discesa
Dopo esservi svegliati con il canto degli uccelli che cinguettano tra i pini, inizierete la giornata con un tè caldo servito a letto dallo staff del trekking, prima di preparare i bagagli e fare colazione. Dall’accampamento, il sentiero sale gradualmente per poi scendere in un tratto ripido fiancheggiato da fitte querce. Questa sezione non offre quasi nessuna visuale, si sentono solo il suono dei torrenti e i versi degli uccelli. Dopo 3 o 4 ore di cammino arriverete al Pumo La, dove potrete riposarvi vicino a un grande stupa. Salirete poi lungo un altro ripido pendio per altri 90 minuti fino alla vetta del Pumo La, che i locali chiamano Thaptsakha: è il punto più alto del Trans Bhutan Trail. Lungo questa sezione, un tempo utilizzata dai messaggeri in viaggio tra Paro e Thimpu. si possono ammirare splendide vedute delle catene montuose, dei monasteri e della valle di Thimpu (i visitatori più avventurosi possono ripercorrere quell’itinerario di 48 km dal Druk Path Trek). Sulla vetta del Pumo La pranzerete e offrirete incenso per rendere omaggio alle divinità locali.
Dopo questa sosta il sentiero scende attraverso un suggestivo paesaggio di pascoli aperti dove vedrete gli yak; fermatevi in un campo di allevatori per farvi un’idea della vita nomade. Man mano che ci si avvicina al tratto successivo del sentiero, avrete una visuale più nitida della valle di Thimphu e della sua famosa statua del Buddha. Questa sezione del sentiero termina vicino a questo gigantesco monumento alto 54 metri, dove vorrete sicuramente farvi una foto. Dopo tanto camminare, prendete l’auto per rientrare in hotel e farvi una doccia calda. Potete decidere di passare la serata in albergo oppure di uscire di nuovo per esplorare a piedi la piccola ma vivace Thimpu.
Quinto giorno: trekking dal Dochu La a Simtokha
15 km; 7 ore; 986 m di dislivello in salita, 527 m di dislivello in discesa
Dopo aver fatto colazione in hotel, spostatevi in auto da Thimphu a Punakha attraverso il Dochu La, una tappa obbligata per i viaggiatori. Ai lati della strada sventolano bandiere di preghiera colorate, mentre incredibili vedute panoramiche dell’Himalaya innevato fanno da maestoso sfondo a 108 chorten (santuari buddhisti). Dopo aver scattato le foto e ascoltato i racconti della vostra guida, tirate fuori l’attrezzatura da trekking e preparatevi per il vostro ultimo giorno sul Trans Bhutan Trail.
La prima ora vi condurrà attraverso splendidi rododendri e grandi tsughe, prima di scendere attraverso una foresta di pini e alcuni villaggi situati lungo il percorso (da maggio a luglio potrete vedere i contadini al lavoro nei campi biologici). Pranzerete sotto il villaggio di Hongtsho, con mele dei locali frutteti come dessert. Proseguendo verso Simtokha, dovrete attraversare lo stesso fiume sette volte. Alla fine del trekking troverete ad aspettarvi un rappresentante ufficiale del sentiero con tè, spuntini e il timbro per il vostro Trail Passport che certifica che avete completato questa sezione del sentiero. Una volta rientrati in auto a Paro, farete check-in alla Ughyen Farm House, dove potrete godervi un bagno con le pietre calde e una deliziosa cena bhutanese. Questa intensa giornata si conclude con un programma culturale che prevede danze in maschera, danze popolari tradizionali e una dimostrazione di tiro con l’arco.

Sesto giorno: trekking alla Tana della Tigre
12 km; 7 ore; 800 m di dislivello in salita, 120 m di dislivello in discesa
Nessun viaggio in Bhutan può dirsi completo senza una visita alla Tana della Tigre. Arroccato su una parete rocciosa a circa 3000 m sul livello del mare, questo straordinario monastero è uno dei luoghi sacri più memorabili al mondo. Gli escursionisti possono raggiungerlo percorrendo un sentiero con superficie di argilla naturale, abbastanza largo da permettere di camminare comodamente (tenete presente che il sentiero può diventare polveroso nelle giornate asciutte, ma fangoso e scivoloso in quelle umide, soprattutto nei tratti frequentati dai cavalli).
Dopo una prima colazione accompagnata da suja (tè al burro), raggiungerete il “campo base” della Tana della Tigre, dove potrete usare i servizi e acquistare i bastoni da escursione (per chi non è in grado di affrontare il sentiero a piedi ci sono cavalli e pony a noleggio). Dopo una salita di due ore, potrete fermarvi in un’area di sosta con una tavola calda dove potrete prendere un tè e qualcosa da mangiare, oltre che ammirare una bella vista in alto verso il monastero. Dopo poche centinaia di metri, un sentiero in salita si unisce al sentiero principale, evitandovi di dover tornare indietro. Il sentiero principale continua a salire, con alcune scorciatoie che offrono un modo (ripido e spesso scivoloso) per risparmiare un po’ di tempo; mentre camminate potrete ammirare una magnifica vista sul monastero.
Il sentiero si addentra nuovamente nella foresta fino a raggiungere il sentiero trasversale, che vi condurrà in leggera salita. Lungo il cammino passerete davanti a un’area in cui i gruppi più numerosi a volte si fermano per il pranzo e al tempio in cui nacque l’ex Je Khenpo (capo lama) della scuola bhutanese Drukpa Kagyu del buddhismo tibetano. Infine raggiungerete il punto panoramico, dove la maestosa vista della Tana della Tigre si aprirà proprio di fronte a voi. Quasi tutti si fermano qui per scattare fotografie, ma in realtà il punto più fotogenico è circa 50 m più in basso, accanto a una breve ruota di preghiera.
Iniziate a scendere i ripidi gradini di cemento, facendo molta attenzione e tenendovi alla ringhiera, poiché un passo falso potrebbe essere fatale. Anche durante le ore più affollate della giornata, dalle 10 alle 13, quando gli scalini sono gremiti di turisti e pellegrini bhutanesi, ricordate di comportarvi con il dovuto rispetto poiché vi trovate su un terreno sacro. Dopo un dislivello in discesa di circa 100 m, la scalinata conduce nel varco tra due pareti rocciose sotto una spettacolare cascata. Una volta attraversato il ponte, continuate a salire lungo la scalinata a destra. Si tratta dell’ultimo dislivello di 80 m prima di raggiungere la meta: l’ingresso del monastero.
Tenete presente che, prima di entrare, la vostra guida dovrà chiedere ai guardiani l’autorizzazione per conto vostro e che dovrete lasciare gli effetti personali negli armadietti – all’interno non sono ammessi telefoni o macchine fotografiche. Cosa vedere e scoprire nel monastero va oltre lo scopo di questo articolo, per cui passiamo volentieri il testimone alla vostra competente guida, che vi racconterà tutto ciò che c’è da sapere. Ci limitiamo a dirvi che, mentre voi avrete sudato e ansimato durante la salita, Guru Padmasambhava, il santo che fondò questo luogo nell’VIII secolo, vi giunse sul dorso di una tigre volante che si rivelò poi essere la sua consorte spirituale e moglie in sembianze diverse (da qui il nome “Tana della Tigre”). Dopo la visita al tempio, scenderete lungo lo stesso tragitto. Il pranzo sarà servito alla tavola calda, con vista sul tempio e tra i canti degli uccelli.
Dopo l’escursione trascorrete qualche ora esplorando la città di Paro e acquistando alcuni prodotti locali come articoli da regalo e souvenir del Bhutan prima di rientrare al vostro hotel. Essendo questo il vostro ultimo giorno in Bhutan, fatevi fare un massaggio rilassante e godetevi una buona notte di sonno.
Settimo giorno: partenza
Durante la prima colazione preparatevi a salutare questo posto splendido e incredibile. Lungo il viaggio verso l’aeroporto riflettete sul carattere caloroso delle persone che avete incontrato e sui ricordi indelebili che vi portate via. I bhutanesi saranno impazienti di rivedervi in questa terra di infinite meraviglie. Tashi delek!