Non solo Thimphu: dove trovare i tesori nascosti del Bhutan
Il Bhutan sarà pure un puntino sull’atlante, ma la sua topografia ha proporzioni epiche, persino scoraggianti e, se misurato in termini di dislivelli anziché di chilometri, è un paese molto vasto da esplorare. Innumerevoli dorsali montuose disegnano valli ampie dove potrete perdervi per giorni e giorni, lontano dalle folle concentrate nelle località vicine alla capitale in miniatura del Bhutan, Thimphu, per scoprire gli incredibili tesori che ha in serbo l’Himalaya.
Gli dzong (fortezze-monastero) vicino a Paro e Thimphu sono mete ovvie di un memorabile viaggio in Bhutan, ma per i viaggiatori che desiderano arricchire la loro esperienza, ecco una breve guida ad alcune straordinarie mete al di fuori dei percorsi più battuti - luoghi in cui l'influenza globale è minore, dove la natura è ancora intatta e la cultura buddhista tradizionale conserva radici profonde.
Alla ricerca del papavero azzurro dell’Himalaya nella Valle di Haa
Anche se dista soltanto mezza giornata di viaggio a ovest di Paro, la splendida Valle di Haa è raggiunta da meno del 10% dei visitatori del Bhutan. Solo due strade si spingono fino a questa provincia poco visitata e la più suggestiva sale stretta e tortuosa fino al passo di Cheli La (3810 m), dove si trova il fiore nazionale del Bhutan, il papavero azzurro dell'Himalaya.
Nella stagione giusta, botanici e appassionati di fiori provenienti da tutto il mondo frequentano i prati alpini per assistere alla fioritura di questo raro papavero di montagna. Oltre ai papaveri azzurri, potrete ammirarne di gialli, bianchi e rossi, alcuni dei quali si trovano soltanto a Haa. Le celebri piante fioriscono in tutto il loro splendore solo da metà giugno alla fine di luglio, quando nella Terra del Drago Tonante arriva il monsone.
Attività all’aperto nei dintorni di Punakha
Se Punakha è una delle principali destinazioni turistiche del Bhutan grazie al suo splendido dzong situato alla confluenza di due fiumi sacri, la maggior parte dei visitatori si sposta rapidamente alla tappa successiva, perdendosi gli itinerari panoramici per mountain bike che si snodano tra le colline dei dintorni. Punakha è anche il punto di partenza per il rafting sul fiume Pho Chhu, che inizia con una corroborante escursione a piedi in riva al fiume fino all’imbarco di Samdingkha. Il fiume presenta un paio di rapide di classe III e l’escursione termina vicino allo dzong di Punakha, in una rapida appropriatamente definita ‘Buddha infuriato’. Una gita rilassante lungo il meno tempestoso Mo Chhu, che confluisce nel Pho Chhu a Punakha, è una buona introduzione al rafting per i principianti.
Per un'esperienza più tranquilla a Punakha, la strada che segue la sponda occidentale del Mo Chhu conduce a nord verso il Jigme Dorji National Park: questa bellissima escursione offre eccellenti opportunità di birdwatching nei pressi del villaggio di Tashitang, oltre alla possibilità di visitare il Trashi Thongmoen Dzong del XVII secolo e di immergersi nelle sorgenti termali di Gasa, dalle note proprietà terapeutiche.
Escursioni a piedi e in bicicletta e birdwatching nella Valle di Phobjikha
Sembra quasi che per creare la valle glaciale di Phobjikha, a est di Wangdue Phodrang, sia stata usata una gigantesca pallina di gelato. L’abitato principale, Gangte, sfoggia un’imponente goemba (monastero) con vista sulla valle a forma di scodella, e partendo di qui si possono percorrere i sentieri a piedi o in mountain bike, avvistare animali selvatici rari e in via di estinzione. Il fondovalle paludoso è la zona di sosta invernale più nota per le gru collonero, una specie a rischio; questi uccelli dall'aspetto piuttosto insolito migrano dal Tibet al Bhutan nel tardo autunno, in genere durante l'ultima settimana di ottobre, e svernano a centinaia nella valle.
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Incontri naturalistici al confine meridionale
Nei pressi del confine indiano, le afose regioni meridionali del Bhutan offrono eccellenti opportunità di birdwatching e fertili panorami rurali, raramente visti da coloro che volano direttamente a Paro. Distesa ai margini della pianura indiana, all'imbocco di una strada che sale bruscamente a Nord verso il cuore del Bhutan, la cittadina di Gelephu offre un itinerario avventuroso per/dal Bhutan attraverso l'Assam, consentendo di esplorare l’aspetto tropicale del Bhutan.
Chiuso al pubblico da decenni per mancanza di infrastrutture, il Royal Manas National Park nei pressi di Gelephu è stato riaperto e promette incontri con buceri, presbiti dorati e, per i più fortunati, tigri, elefanti selvatici e rinoceronti di Giava. Tuttavia qui il turismo è appena agli albori, perciò è necessario pianificare anticipatamente le uscite di rafting e le escursioni in barca sul fiume Manas e i trekking nella giungla fino ai villaggi più remoti.
Anche nella parte meridionale del paese troverete interessanti siti culturali. A Nord di Gelephu, la cittadina di Zhemgang sorge in cima a un crinale e vanta un imponente dzong e un pittoresco centro storico. Date un’occhiata anche alle acrobazie dei presbiti dorati sugli alberi lungo le strade e ai depositi di sale sulle pareti rocciose nei dintorni di Zhemgang, dove si recano gli animali selvatici.
Bumthang, il cuore boscoso del Bhutan
Lontano dai luoghi affollati del Bhutan occidentale, le dolci colline e i siti culturali delle quattro valli del Bumthang fanno da cornice a numerose escursioni in giornata nel pacifico cuore del Bhutan, tra piccoli monasteri, templi e rifugi di eremiti. Le sistemazioni alberghiere del Bumthang sono migliori della media, abbinando elementi tradizionali e comfort moderni, e dopo una giornata di trekking di solito troverete ad attendervi un bagno tradizionale di pietre calde o una Red Panda ghiacciata, la gustosa birra locale del Bumthang.
A nord-est di Jakar, la Valle di Tang è la più alta e remota del Bhutan centrale, con buie e imponenti foreste, nessuna delle quali è cupa come la gola di Membartsho, chiamata anche Lago Ardente. Secondo la leggenda proprio qui, nelle acque torbide e impetuose del lago, Pema Lingpa, il più famoso lama e cercatore di tesori del Bhutan, scoprì due delle reliquie nascoste di Guru Rinpoche.
Nessuna visita della Valle di Tang può dirsi completa senza un soggiorno nel venerando Palazzo di Ogyen Choling. Sede di uno dei musei migliori del Bhutan, è anche un alloggio rurale con credenziali letterarie. In qualità di amministratrice fiduciaria esecutiva della Ogyen Choling Foundation, l’elegante signora Kunzang Choden è una delle autrici più celebri del Bhutan e un’eccellente fonte di informazioni su storia, cultura e miti del paese.
Il birdwatching nelle antiche foreste tra Jakar e Mongar
A sud-est di Bumthang, le foreste primeve tra il Thrumshing La e lo Shongar Dzong brulicano di uccelli e altri animali selvatici. Gli escursionisti avventurosi possono fare una camminata in questo paesaggio fantastico, dove alberi nodosi dai rami spezzati sfidano i ripidi pendii puntando verso il cielo. Le migliori basi per esplorare questa meraviglia piena di avifauna sono Jakar o Mongar, a un giorno di viaggio su entrambi i lati del Thrumshing La.
Gli appassionati di birdwatching apprezzeranno l’escursione a piedi di tre ore dal Thrumshing La a Sengor e la camminata di due giorni da Sengor a Yong Khola. Una valida alternativa è seguire il ripido sentiero che in un giorno scende dal Latong La a Menchugang, passando per Saling e Shongar. I mesi migliori per i trekking e il birdwatching vanno da settembre a novembre e da febbraio a marzo.
La selvaggia parte orientale del Bhutan
Questa regione raramente esplorata è adatta ai viaggiatori che hanno il tempo per allontanarsi dagli itinerari più battuti. L’itinerario più frequentato segue una strada tortuosa da Thimphu e attraversa magnifici panorami passando dal Bumthang, al quale merita dedicare alcuni giorni. La ricompensa per avventurarsi nella selvaggia metà orientale del Bhutan è la possibilità di immergersi in una topografia aspra e vertiginosa, dove gli uomini sono pochi e il loro impatto sulla natura insignificante rispetto al maestoso ambiente naturale.
Gli abitanti dell’est sono temprati a ogni evenienza, come i mercanti brokpa, una tribù seminomade migrata in Bhutan dal Tibet. Gli uomini di questa etnia indossano un caratteristico cappello nero di peli del petto di uno yak, lo shamo, che ha protuberanze simili a zampe di ragno per deviare l’acqua piovana dal volto di chi lo indossa. Per un’immersione totale nella cultura del luogo, è possibile organizzare il soggiorno presso una casa privata brokpa nelle remote regioni di Merak e Sakten, raggiungibili dalla cittadina di Trashigang.
Nei dintorni del Sakteng Wildlife Sanctuary, appositamente istituito per proteggere lo yeti del Bhutan, chiamato anche migoi, si possono effettuare numerosi brevi trekking. Sono in pochi ad aver visto un migoi, forse perché lo yeti - così narra una leggenda locale - può diventare invisibile e girare i piedi al contrario per confondere gli inseguitori.
Natura e cultura a Mongar e Lhuentse
Accessibile via terra da Thimphu, passando da Bumthang e Mongar, la dimora ancestrale della famiglia reale del Bhutan si trova a Lhuentse; la strada che conduce fin qui è soggetta alle frane e tortuosa come il corso del fiume Kuri Chhu. Lungo la strada vedrete tra gli alberi gli agili presbiti dal ciuffo, cugini nordici dei celebri presbiti dorati che vivono nella parte meridionale del Bhutan, e potrete fermarvi per sgranchire le gambe presso l’imponente statua alta 45 metri di Guru Rinpoche, a Tangmachu.
Lhuentse sorge all’ombra del suo antico dzong, uno dei più pittoreschi del paese, e nei pressi si trovano diversi villaggi incantevoli. Il vicino borgo di Khoma è famoso per gli splendidi tessuti artigianali, e inoltre è possibile soggiornare presso una casa privata di questo quieto villaggio tradizionale del Bhutan.
Il profumo dei rododendri sugli alti passi
Il culmine – letteralmente – di ogni escursione in Bhutan è il superamento di un passo montano (la). Si prova sempre una certa eccitazione lasciando una valle per entrare in un’altra sconosciuta, quando la guida e l’autista si fermano sul crinale per assicurarsi un viaggio sicuro con le preghiere buddhiste, magari lasciando un’altra fila di bandierine che svolazzano al vento.
Queste soste, obbligatorie in qualsiasi viaggio tra vallate diverse, sono particolarmente suggestive in primavera, quando il celebre rododendro del Bhutan fiorisce in tutta la sua vivida bellezza, tuttavia in qualunque periodo dell’anno le ragnatele delle bandierine di preghiera donano un tocco di colore ai passi montani. Se visitate il paese da aprile a giugno, ecco alcuni dei passi più belli dove ammirare i rododendri in fiore:
- Dochu La, tra Thimphu e Wangdue Phodrang
- Pele La, tra Wangdue Phodrang e Trongsa
- Yotong La, tra Trongsa e Jakar
- Thrumshing La, tra Jakar e Mongar
I trekking in Bhutan
Quasi due terzi del Bhutan non sono ancora stati raggiunti da strade carrozzabili e tuttora le secolari rotte commerciali collegano i villaggi di montagna ai mercati regionali e ai confini con il Tibet e l'India. Uscire veramente dagli itinerari più battuti richiede tempo e fatica in Bhutan, poiché l'unico modo di viaggiare è a piedi.
Queste antiche vie di commerci oggi fungono anche da percorsi di trekking, spaziando dalle brevi escursioni attraverso terreni agricoli e foreste subtropicali alle spedizioni impegnative ad alta quota. L’aspetto migliore di un trekking in Bhutan è che si può affidare alla guida ogni aspetto della logistica, con la certezza di poter camminare quasi con lo stesso livello di comfort di quando si esplora il territorio su strada.
In Bhutan ci sono trekking per ogni livello di abilità e impegno – ecco alcuni dei migliori:
- Saga La Trek (2 giorni) – Facile trekking che percorre un itinerario tradizionale da Haa a Paro.
- Nabji Trek (4 giorni) – Trekking invernale a bassa quota per conoscere la cultura monpa e avvistare la fauna e gli uccelli esotici.
- Jhomolari Trek (8 giorni) – Il più famoso trekking di diversi giorni del Bhutan offre spettacolari vedute del Jhomolari (7314 m)
- Laya-gasa Trek (11 giorni) – Trekking in zone remote per incontrare l’etnia laya e vedere takin, pecore azzurre e il papavero azzurro dell’Himalaya.
- Snowman Trek (24 giorni) – Epico e faticoso itinerario sul tetto del Bhutan, riservato agli alpinisti più sfegatati.