11 cose da sapere prima di visitare il Benin
Il Benin avrà anche meno visitatori rispetto ai suoi più grandi vicini dell'Africa occidentale, ma questo non significa che abbia meno da offrire ai viaggiatori. Questo paese unico vanta una storia e una cultura affascinanti, tra favole di antichi regni, spiagge stupende, un’incredibile fauna selvatica e lo status di luogo di nascita del vudù. Ecco tutto quello che dovete sapere per organizzare un viaggio nel Benin.

1. Richiedete il visto in anticipo
A meno che non siate membri dell’ECOWAS (Economic Community of West African States o "Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale"), molto probabilmente dovrete richiedere un visto per visitare il Benin. Esistono diversi tipi di visti turistici, tra cui il visto per ingresso unico della durata di 30 giorni, il visto per ingressi multipli della durata di 30 giorni e il visto per ingressi multipli della durata di 90 giorni. Sono disponibili anche altre tipologie di visti per viaggi di lavoro.
Se visiterete il Benin per un breve periodo di tempo, dovreste richiedere il visto per ingressi multipli di 30 giorni. Fortunatamente il processo è piuttosto semplice per la maggior parte dei viaggiatori ed è possibile presentare la domanda online attraverso il sito per ottenere visti elettronici per il Benin. Il sito contiene anche molte informazioni su quali Paesi siano coperti dal visto elettronico e su come richiederlo. Se avete bisogno di un’assistenza più dettagliata, potete recarvi all’ambasciata del Benin più vicina nel vostro paese di residenza. Per l’Europa e il Regno Unito, l’Ambasciata del Benin si trova a Parigi e, negli Stati Uniti, a Washington.
Per richiedere il visto, avrete bisogno dei seguenti documenti:
- Un passaporto valido per almeno 6 mesi o se, avete intenzione di includere il Togo, per almeno un anno
- Almeno 2 pagine vuote nel passaporto
- Fototessere per passaporto
- Vaccinazione febbre gialla
- Dettagli del volo
- Indirizzo dell’hotel (per la prima notte nel Benin)
2. Il certificato di vaccinazione per la febbre gialla è obbligatorio
Tutti i viaggiatori che visitano il Benin devono avere il certificato di vaccinazione per la febbre gialla per entrare nel Paese. È obbligatorio per i viaggi nei paesi africani e anche in alcune parti dell’Asia. La prova di avvenuta vaccinazione deve essere presentata anche al momento della richiesta del visto. Prenotate la vaccinazione con largo anticipo rispetto alla partenza.

3. Nel Benin regnano i contanti
Di solito è possibile pagare con carta nelle zone ricche del Benin, ma con le guide locali e i mezzi di trasporto, avrete bisogno di contanti. È sempre importante avere con sé una certa quantità di franchi CFA mentre si viaggia nel Benin. La valuta più semplice da cambiare è l’euro: se non li avete, incontrerete qualche difficoltà con le altre valute, quindi farete meglio a prelevare contanti da un ATM. Il circuito Visa è accettato quasi ovunque, mentre la situazione è più complicata con MasterCard.
È anche importante avere banconote di tagli piccoli per fare acquisti nei mercati e nei villaggi. Sarà più facile contrattare con i venditori del mercato con i tagli piccoli e sono anche utili per comprare i biglietti per il trasporto pubblico.
4. Il Benin è un paese francofono
Il francese è la lingua ufficiale del Benin ed è parlato da tutti. L’inglese… lo parlano in pochi. Se non parlate francese, avrete difficoltà a comunicare: la soluzione migliore è scaricare un’app sul telefono che vi faccia da traduttore o assumere una guida turistica che vi aiuti a viaggiare senza problemi.
5. Una scheda SIM locale è fondamentale
Quando arrivate, acquistate una scheda SIM locale per chiamare e avere una connessione internet senza spendere un occhio della testa. La migliore compagnia per viaggiatori è MTN: copre tutto il continente africano e avrete accesso a Internet in ogni angolo del Benin. Avrete bisogno del passaporto come documento d’identità per acquistare la SIM e il telefono dovrà essere sbloccato.
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6. L’auto è il mezzo migliore per spostarsi nel Benin
Il Benin si esplora meglio on the road. Potete noleggiare un’auto, l’opzione più costosa, oppure utilizzare i taxi. Nel Benin esistono due tipi di taxi: i bush taxi e i taxi normali. I bush taxi sono un mezzo di trasporto condiviso utilizzato dalla gente del posto. I taxi normali sono abbastanza economici ma inaffidabili e probabilmente comporteranno tempi di percorrenza più lunghi.
Al momento, non ci sono app per chiamare i taxi e le tariffe sono piuttosto variabili. In alternativa, potete scegliere l’avventurosa opzione da local degli zems: le mototaxi che vengono usate per spostarsi nelle città piccole e grandi.
7. La bassa stagione è il periodo migliore per visitare il Benin
Visitate il Benin durante la bassa stagione, da febbraio ad aprile o da settembre a novembre. Le condizioni meteo sono ottimali da settembre a novembre, poco prima del picco della stagione secca. Le temperature sono ancora miti, rendendo le esplorazioni piacevoli.
Da gennaio a maggio è piena alta stagione: le ondate di calore di questo periodo possono rivelarsi intollerabili per alcuni viaggiatori.
8. Assaggiate la cucina locale
Oltre ai famosi piatti dell’Africa occidentale come il fufu (mais), il riso jollof, il platano, la zuppa di arachidi e il pesce fresco, tutti deliziosamente appetitosi, ci sono altre prelibatezze squisite, come il wagashi, preparato dal popolo Fulani. È un tipo di formaggio che si trova solo in questa regione ed è sublime.
Vicino al mare, provate il latte di cocco locale che proviene direttamente dalle palme sopra la vostra testa. Non c’è niente di più dolce e rinfrescante del latte di cocco fresco mentre ci si rilassa sulla spiaggia.

9. Il vudù è una religione molto diffusa
Il vudù è una delle religioni più antiche del mondo e viene spesso male interpretato e giudicato dalle società occidentali. Questa religione è incredibilmente complessa e molto profonda. La parola "vudù" significa spirito nella lingua Fon. Ci sono centinaia di divinità e dei, oltre a numerosi sacerdoti, stregoni, guaritori e streghe.
Esplorando il Benin, è probabile che sentiate molto parlare degli Zangbeto (guardiani della notte) e degli Egungun (spiriti che si impossessano di un corpo umano e comunicano direttamente con gli antenati). Vi capiterà di vedere le bambole vudù, un aspetto veritiero della religione, anche se nella realtà vengono utilizzate per guarire le malattie e alleviare il dolore, non per causarlo.
10. I sacrifici degli animali rientrano tra le pratiche vudù
Gli animali rivestono un ruolo importante nella religione vudù: i praticanti credono infatti che animali, oggetti e luoghi siano investiti dagli spiriti. Potrà capitarvi di vedere alcuni sacrifici di animali mentre visitate i santuari: è così che i sacerdoti rendono omaggio agli dei. La maggior parte delle volte, questi sacrifici sono auspicio di buona fortuna o allontanano gli spiriti maligni.
Oggi, molti sacrifici vengono commercializzati e i turisti possono assistere pagando. La gola dell’animale viene tagliata e il sangue versato sul santuario mentre il sacerdote recita una preghiera.
La maggior parte delle cerimonie autentiche non sono pianificate e bisogna essere invitati per poter partecipare. È un’esperienza unica, ma alcuni viaggiatori rimangono scossi.
11. Abbiate una mentalità aperta
Se siete cresciuti secondo gli schemi mentali dell’occidente, il vudù vi sembrerà l’antitesi di tutto ciò in cui credete. Tuttavia, viaggiare significa abbracciare la bellezza di culture diverse dalla nostra e sperimentare stili di vita sconosciuti. Ascolterete storie insensate e vedrete situazioni bizzarre e insolite. Andate nel Benin con una mentalità aperta e riflettete sull’esperienza prima di giudicarla.
Gli abitanti del Benin sono estremamente superstiziosi. Vedrete scritte sul muro e tradizioni particolari durante le cerimonie. Cogliete quest’opportunità per espandere la vostra visione del mondo. Siate curiosi e vivrete un’esperienza incredibile visitando il Benin più autentico.