Un nuovo tour a piedi per visitare i portici di Bologna

3 minuti di lettura

I portici di Bologna si sono aggiudicati lo status di patrimonio dell'Unesco nel 2021, portando l'Italia a un totale di 58 siti di eccezionale valore universale, uno dei numeri più alti al mondo. Oggi, la città lancia un nuovo tour guidato a piedi alla scoperta dei portici, esempio di secolare bellezza.

Portici di Bologna
I portici di Bologna, ultimi arrivati tra le fila Unesco © Julian Elliott Photography / Getty
Pubblicità

Un tour a piedi lungo i portici di Bologna per celebrare lo status di Patrimonio Unesco

Il tour di 90 minuti (15€) parte dal Bologna Welcome Infopoint in Piazza Maggiore alle ore 16 e si terrà tutti i sabati fino al 9 aprile, con l’obiettivo di intensificare i turni in parallelo all’allentamento delle restrizioni COVID. Il tour rientra in un programma turistico che prevede anche offerte due x uno in vari hotel convenzionati.

Capoluogo di una delle regioni italiane più famose per la cultura gastronomica, con la nomina Unesco e il lancio di nuovi tour, Bologna cerca di arricchire ulteriormente la sua offerta culturale. Il turismo culinario è la punta di diamante, ma molti visitatori stranieri ignorano il resto delle ricchezze bolognesi: l’università più antica al mondo, il passato legato alla musica, la splendida architettura medievale, e ovviamente, i portici. Il titolo Unesco corona un riconoscimento che va ben oltre la qualifica di "patria delle lasagne" e spingerà tutti ad approfondire l’unicità e la bellezza di questi camminamenti riparati. 

Piazza Santo Stefano a Bologna
Piazza San Stefano a Bologna con i suoi portici © emicristea / Getty Images / iStockphoto

Perché furono costruiti i portici a Bologna

I portici, una serie di arcate lunga circa 62 chilometri che si snoda sotto gli edifici storici della città, iniziarono a spuntare nel XII e XIII secolo per far fronte alla crescita demografica innescata principalmente dall’affluenza di studenti universitari. Costruendo un’estensione sopraelevata degli edifici privati per la lunghezza dei marciapiedi, si guadagnavano nuovi preziosi metri quadrati abitabili. La pratica si diffuse anche in altre città, ma solo a Bologna non venne bollata come illegale.

"Nel 1288 un bando del Comune stabilì che tutte le case dovevano essere costruite con il portico e che i proprietari di quelle che ne erano sprovviste, dovevano provvedere a costruirne uno", spiega l’architetta bolognese Federica Legnani, sostenitrice della candidatura a patrimonio mondiale Unesco. "Grazie al bando, i portici sono fioriti in tutta Bologna, diventando un elemento urbano permanente e caratterizzante".

Pubblicità
I colorati portici di Bologna
I portici fiancheggiano le strade di Bologna, teatro della vivace vita quotidiana © Pierluigi Broccoli / Getty Images

La storia dell’architettura del portico

Nel corso dei secoli, i portici bolognesi sono comparsi in vesti diverse: portici medievali in legno; portici gotici e rinascimentali integrati negli edifici e beccadelli del XIV secolo (semiportici senza colonne). Alcuni sono alti quasi 10 metri, altri si stringono fino a 95 centimetri e un tratto si allunga senza interruzioni per quasi 4 chilometri è il più lungo al mondo, con circa 664 archi, e porta al Santuario della Madonna di San Luca. Il nuovo tour a piedi richiamerà la vostra attenzione ai dettagli più nascosti, quelli che passano normalmente inosservati a chi si limita a camminare per le strade della città o si rifugia sotto i portici solo per ripararsi dalle intemperie.

Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Guardate in alto ma anche in basso

"Il pavimento del Portico del Pavaglione fu costruito con grandi lastre di pietra rossa di Verona, nelle quali sono intrappolate e visibili numerose conchiglie fossili", racconta Legnani. "Il Palazzo del Podestà in Piazza Maggiore è sostenuto da colonne decorate con migliaia di fiori. Osservando attentamente, noterete che al centro dei fiori sono disegnati dei volti: sono i ritratti dei mercanti che furono costretti a pagare per la ristrutturazione dell’edificio nel XV secolo."

Il tour si concentra poi sui maggiori punti d’interesse, come il portico affrescato risalente al XVIII secolo in Piazza Cavour.

L’ingresso della Torre degli Asinelli, Bologna © Susan Wright / Lonely Planet
L’ingresso della Torre degli Asinelli, Bologna © Susan Wright / Lonely Planet

Spingetevi oltre Bologna per trovare altri punti d’interesse

Nel quartiere periferico di Barca, i portici dell’edificio soprannominato "Il Treno" sono un esempio di urbanistica del dopoguerra, l’unico porticato rappresentante di contemporaneità. L’imponente edificio in cemento armato lungo 600 metri fu progettato dall’architetto bolognese Giuseppe Vaccaro e fu inaugurato come residenza operaia nel 1962, ampliando notevolmente l’area suburbana della città e ridefinendo il concetto architettura popolare. Il soprannome è ispirato dalla linea curva dell’edificio, che ricorda un treno in movimento.

Il Treno non viene ancora coperto dal tour, ma è incluso nel progetto di espansione. Nel frattempo, se siete appassionati di architettura moderna, sappiate che si trova ad appena 5 chilometri di distanza da Piazza Maggiore.

E, tranquilli. Avventurarsi nelle zone periferiche non significa perdersi il famoso ragù, i tortellini e la mortadella: i ristoranti sono squisiti anche da quelle parti.

Pubblicità

Leggi anche:

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Bologna e Città metropolitana
Condividi questo articolo
Pubblicità