Lucca: le migliori esperienze da vivere all’interno della sue mura
Anche in una regione che mette a dura prova i superlativi, come la Toscana, Lucca spicca per la sua bellezza e personalità. Non è semplicemente una bella città di una terra meravigliosa, ma un luogo pieno di fascino ed attrattive, che si incontrano numerose a ogni passo dopo aver varcato la cerchia delle celebri mura. In questo articolo vi segnaliamo le esperienze da non perdere, ma prima di tutto vi lanciamo una sfida: mettetevi alla prova e raccogliete impressioni lucchesi fuori dai percorsi più battuti. Vi accorgerete che è proprio questo uno dei motivi per cui Lucca vale il viaggio: scoprirla sempre nuova, ogni volta.

Piazza dell’Anfiteatro: una splendida sovrapposizione di epoche
Lucca vi colpirà in primo luogo per il suo impianto urbano e dunque è bene iniziare da questa piazza che non incontrerete subito, ma che di sicuro vi stupirà. In un territorio che ha fatto del gusto scenografico una forma d’arte, lo spazio ellittico ritagliato nell’Ottocento sui resti dell’antico anfiteatro romano (I-II secolo d.C.) si distingue per l’ineguagliabile carisma. Al posto dei due ordini di arcate sovrapposti, si stagliano oggi le casette dai colori pastello di origine medievale, con le loro altezze irregolari, tutta la scala cromatica dei gialli nelle facciate e le macchie verdi nelle imposte delle finestre. Dove un tempo lottavano i gladiatori, poi, ristoranti, localini e botteghe si affacciano sull’ampia superficie lastricata, in un capolavoro di integrazione di epoche, stili e atmosfere

Cattedrale di San Martino: due commoventi incontri con l’arte
Non c’è dubbio: quella che avete di fronte è una delle massime espressioni dell’arte italiana, per la grandiosità dell’impianto generale e per alcuni dei tesori che custodisce. Iniziate il viaggio nella Cattedrale di San Martino dalla contemplazione della facciata: le colonnine sono tutte diverse l’una dall’altra, le figure mostruose popolano un trionfo di visioni medievali, tra bestie, volti umani e simboli misteriosi. E poi, ancora, c’è la scultura di San Martino che taglia il mantello… roba da far girare la testa, in una sovrabbondanza da accogliere nella sua totalità. Anche il portico è una carrellata di meraviglie, con capolavori di Nicola Pisano (XIII secolo), mentre il ciclo dei mesi con i relativi segni zodiacali vi catapulterà in una dimensione spirituale straordinaria.
Abbagliati da tanto splendore, entrate nella cattedrale. L’interno, risalente al VI secolo ma più volte trasformata tra l’XI e il XV secolo, è altrettanto stupefacente. Nella navata sinistra, infatti, un tempietto di Matteo Civitali (1484) ospita il Volto Santo, una delle reliquie più venerate della cristianità: si tratta di un crocifisso ligneo scolpito secondo la leggenda da Nicodemo (tranne il volto, compiuto miracolosamente) dopo aver assistito alla deposizione di Gesù e dall’VIII secolo oggetto di pellegrinaggi da ogni angolo d’Europa.
Non è finita. Nella sagrestia, invece, si trova una delle più celebri opere di Jacopo della Quercia: il Sarcofago di Ilaria del Carretto, la giovane nobildonna moglie di Paolo Guinigi morta di parto nel 1405 e raffigurata in un prodigioso equilibrio di pacatezza, leggiadria e solennità, con ai suoi piedi il cagnolino, simbolo di fedeltà coniugale. Riposa da sei secoli, ma sembra che si sia appena addormentata.

L’esperienza delle mura di Lucca
Per quanto Lucca straripi di chiese e palazzi stupefacenti, l’indiscussa architettura simbolo della città rimane la sua possente cinta muraria: innalzata fra il 1491 e il 1645, munita di 11 baluardi e di sei porte di accesso, lunga 4 km e 223 m e larga 30, non fu quasi mai utilizzata a scopo difensivo, diventando nell’Ottocento il più importante parco pubblico lucchese. E così, dove un tempo marciavano i soldati oggi si affollano runner, impiegati a fine turno e studenti in bicicletta, e coppiette di innamorati scrutano l’orizzonte al posto delle accorte sentinelle di un tempo.
Una passeggiata lungo il perimetro, però, è un must anche per i viaggiatori, che possono apprezzare scorci sempre diversi su tetti, torri e campanili, sbirciare nell’intimità dei giardini, partecipare al festival botanico di decine di specie di piante diverse.
Dal circolo di bridge al negozietto equo e solidale, poi, lungo le mura freme la vita culturale della città. Tra i siti di maggior interesse vi segnaliamo il Museo dell’Antica Zecca di Lucca, la più antica d’Europa (batté moneta dal 650 al 1843). Ma ci sono anche la Casa della Memoria e della Pace, che attraverso un fitto palinsesto di eventi cerca di promuovere il ruolo della conoscenza della storia; Le Stanze del Sogno, con costumi, maschere, e materiale scenico per un’estatica immersione nel mondo del teatro; la Casa del Boia, così detta perché assegnata al boia Tommaso Jona nel 1825, il cui percorso multimediale sulla Via Francigena elettrizzerà tutti i pellegrini di passaggio; e l’Orto Botanico, sotto il baluardo San Regolo, che trabocca di rododendri e camelie, pini, magnolie e il secolare cedro del Libano.
Considerando che per vedere tutte queste cose ci vorranno tempo ed energie, vi farà piacere sapere che lungo le mura incontrerete diversi bar e ristoranti dove pranzare, fare una sosta, o comprare una birra da bere al tramonto sdraiati nell’erba, riflettendo su quale incredibile città sia Lucca.

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A casa di Giacomo Puccini
Tra i molti vanti di Lucca, c’è l’aver dato i natali a Giacomo Puccini. Il maestro, che discendeva da una lunga stirpe di musicisti, nacque (nel 1858) e visse fino a 22 anni nella casa al n. 9 di Corte San Lorenzo, divenuta oggi sede del Puccini Museum. La collezione di oggetti e ricordi è toccante: le pagelle che attestano l’inclinazione musicale di Giacomo fin da bambino; il pesantissimo costume di scena per il secondo atto di Turandot, usato nel primo allestimento dell’opera alla Metropolitan Opera House di New York (1926); un pianoforte Steinway & Sons acquistato nel 1901; la soffitta con l’allestimento della Bohème; gli abiti, il cappotto di cashmere e la sciarpa di seta del compositore, che assistettero silenziosamente a chissà quante delle sue celebri scappatelle amorose. Il suono delle sue più celebri arie d’opera riprodotto in sottofondo accresce l’atmosfera.

Chiesa di San Michele in foro
Ognuno dei capolavori di cui vi abbiamo parlato fin qui sarebbe sufficiente a dar lustro a una città, ma i lucchesi tengono particolarmente alla Chiesa di San Michele in Foro. Dalla cuspide della maestosa chiesa costruita a partire dal 1070 sull’antico foro romano, la statua dell’arcangelo osserva il viavai di persone e biciclette della sottostante piazza, le case medievali, i volumi rinascimentali del Palazzo Pretorio, l’atmosfera brulicante e operosa, oggi come duemila anni fa. Subito sotto, i quattro ordini di logge con le colonnine tutte diverse pullulano di intarsi, disegni e sculture di sfingi e draghi, sirene e centauri, nel più puro spirito del romanico.
Anche l’interno ha le sue lusinghe: nel primo altare a destra, la Madonna col Bambino in terracotta smaltata rivela l’inconfondibile stile di Andrea della Robbia, mentre la tavola con i Santi Girolamo, Sebastiano, Rocco ed Elena di Filippino Lippi in fondo alla navata destra colpisce per delicatezza e misura.
Lucca Summer Festival: rock tra le mura
Chiudiamo con un’esperienza decisamente pop, anzi, rock! Il Lucca Summer Festival si accende ogni anno portando in scena miti e leggende della musica internazionale (da Elton John ai Rolling Stones). Il palco è allestito in Piazza Napoleone, nel centro storico della città, per regalare magiche notti a un pubblico in visibilio. Esiste anche una declinazione invernale, il Lucca Winter Festival, che si tiene nel Teatro del Giglio.