10 esperienze da fare a Istanbul

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Questo magico punto d’incontro tra Oriente e Occidente ha più attrattive di alto profilo che minareti (ed è dir molto...). A İstanbul si possono vedere chiese bizantine e moschee ottomane in mattinata, fare acquisti in eleganti boutique nel pomeriggio e trascorrere la serata in raffinati bar e locali notturni. Visitare Istanbul significa ascoltare i muezzin chiamare i fedeli alla preghiera dall’alto degli esili minareti della città vecchia, poco dopo la sirena di un traghetto stipato di pendolari che fa la spola tra l’Europa e l’Asia e le acute grida dei venditori ambulanti che offrono ai passanti frutta e verdura fresche di stagione. In parole povere, questa magnifica metropoli è un entusiasmante caleidoscopio che incanta come nessun’altra. Se si chiede a un abitante cosa ama di İstanbul, lo si vede scrollare le spalle, accennare un sorriso e dire semplicemente che non esiste altro luogo simile al mondo. È sufficiente trascorrere qualche giorno in città per comprendere esattamente quel che intende. E per aiutarvi, abbiamo fatto una lista delle 10 migliori esperienze da vivere a Istanbul.

La città con la Torre di Galata in primo piano @thehakanarslan/Shutterstock
La città con la Torre di Galata in primo piano @thehakanarslan/Shutterstock
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10 cose da fare a Istanbul

Un viaggio a Istanbul è un’esperienza che vi riempirà di spunti, di suggestioni, di storie antiche e di possibilità future. Il centro di Istanbul è stato a lungo anche il centro di un gran pezzo di mondo, mentre il suo mare continua ad essere una porta che unisce i mondi.

Che vi fermiate in città per un weekend o per una settimana, il tempo non sarà mai abbastanza per vivere appieno tutto quello che questa metropoli ha da offrire, ma ecco 10 esperienze da vivere a Istanbul, tanto per iniziare.

Visitare Aya Sofya, uno degli edifici più straordinari al mondo

Tra le tante cose da visitare a İstanbul, questo venerando complesso – fatto costruire dall’imperatore Giustiniano e consacrato come chiesa nel 537, convertito in moschea da Mehmet II il Conquistatore nel 1453, dichiarato museo da Atatürk nel 1935 e nuovamente trasformato in moschea nel 2020 – si impone su tutti per l’architettura innovativa, la ricca storia, la valenza religiosa e la straordinaria bellezza.

Ammirare l’opulenza del Palazzo Topkapı, storica residenza reale

I muri del Palazzo Topkapı potrebbero raccontare più storie pittoresche di quante ne possa illustrare la maggior parte dei musei del mondo. Tra il XV e il XIX secolo, quando il palazzo era la sede dell’impero ottomano, nelle sale del complesso vissero e lavorarono sovrani lussuriosi, cortigiani ambiziosi, bellissime concubine ed eunuchi impegnati in complotti di corte. Visitando i sontuosi padiglioni, il Tesoro ricco di gioielli e il vasto Harem, potrete farvi un’idea di come si svolgesse la vita all’epoca.

Fare una crociera in traghetto sul Bosforo

Gli animati Divan Yolu e İstiklal Caddesi sono strade costantemente piene di gente, eppure non sono la principale arteria cittadina. L’onore spetta infatti allo Stretto del Bosforo, che unisce il Mar di Marmara (Marmara Denizi) con il Mar Nero (Karadeniz), 32 km a nord del Ponte di Galata. Nel corso dei secoli il Bosforo è stato attraversato da eserciti conquistatori, intrepidi mercanti e da molti spiriti avventurieri. Oggi, migliaia di abitanti di İstanbul lo attraversano da pendolari, i pescherecci solcano le sue acque, enormi navi cisterna e portacontainer avanzano maestosamente lungo il suo canale centrale, e i turisti lo percorrono nella sua lunghezza a bordo dei traghetti. Da un lato c’è l’Europa, dall’altro Asia: entrambe le sponde sono fiancheggiate da storiche yalı (sontuose residenze sull’acqua) e offrono innumerevoli attrattive. Di conseguenza, è estremamente gratificante dedicare un’intera giornata del viaggio a İstanbul esplorando il Bosforo in traghetto e/o in autobus.

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Perdersi nel labirinto del Gran Bazar

Questo pittoresco e caotico mercato è da secoli il cuore della città vecchia. Costruito nel 1461 per ordine di Mehmet II il Conquistatore come piccolo bedesten (magazzino) con soffitti a volta, è andato ampliandosi a mano a mano che i vicoli tra il bedesten, i negozi e gli han (caravanserragli) venivano coperti e il bazar ha gradualmente assunto la forma labirintica e le vaste dimensioni che lo caratterizzano tutt’oggi. Mentre girovagate per il bazar gettate un occhio oltre i portoni per scovare han nascosti, addentratevi nei vicoli secondari per vedere gli artigiani all’opera e percorrete le principali vie del mercato per distinguere le merci pregiate dalla paccottiglia per turisti. Immancabilmente berrete un sacco di tè e dovrete confrontare i prezzi e cimentarvi nell’arte della contrattazione. Vi consigliamo di dedicare almeno tre ore alla visita, e pensate che alcuni visitatori vi trascorrono anche tre giorni!

Ammirate la Süleymaniye Camii, la moschea costruita da Solimano il Magnifico.

La Sleymaniye Camii corona uno dei sette colli di İstanbul e domina il Corno d’Oro, offrendo un punto di riferimento visibile da tutta la città. Pur non essendo la più grande moschea ottomana, è di certo una delle più belle e imponenti. Inoltre si distingue dalle altre in quanto conserva molti edifici del külliye originale, brillantemente riadattati ad altri usi.

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La moschea Süleymaniye Camii @hakanyalicn/Shutterstock
La moschea Süleymaniye Camii @hakanyalicn/Shutterstock

Scendete nel sottosuolo per scoprire la Cisterna Basilica

Questa struttura sotterranea fatta costruire da Giustiniano nel 532 è la più grande cisterna d’epoca bizantina ancora esistente a İstanbul. Molte delle sue 336 colonne sormontate da pregevoli capitelli scolpiti furono recuperate da templi in rovina. La struttura presenta una straordinaria simmetria e il suo grandioso progetto è stupefacente, mentre l’immenso ambiente sotterraneo offre una piacevole frescura nelle calde giornate estive. Come molti siti di İstanbul, la cisterna vanta una storia piuttosto insolita. In origine era chiamata Cisterna Basilica perché si trovava sotto la grande piazza della basilica sul primo colle della città. Progettata per immagazzinare l’acqua destinata al Gran Palazzo e agli edifici circostanti, poteva contenere 80.000 metri cubi d’acqua, che riceveva tramite 20 km di acquedotti da un bacino vicino al Mar Nero. Chiusa quando gli imperatori bizantini abbandonarono il Gran Palazzo, la cisterna venne dimenticata dalle autorità cittadine qualche tempo prima della conquista ottomana e fu riscoperta soltanto nel 1545, quando lo studioso Petrus Gyllius venne a sapere, durante le sue ricerche di antichità bizantine, che la gente del posto si procurava misteriosamente l’acqua calando i secchi in uno spazio cavo sotto il pavimento delle cantine; alcuni sostenevano addirittura di riuscire a pescare. Affascinato, Gyllius iniziò a esplorare il quartiere e alla fine trovò una casa dal cui scantinato poté accedere alla cisterna. Tuttavia, anche dopo la sua scoperta, gli Ottomani (che chiamavano la cisterna Yerebatan Saray) non riservarono al ‘Palazzo Sotterraneo’ le attenzioni che avrebbe meritato e con il passare del tempo il serbatoio si trasformò in una discarica per rifiuti di ogni sorta, cadaveri compresi. La cisterna fu ripulita e restaurata nel 1985 dalla municipalità metropolitana di İstanbul e aperta al pubblico nel 1987. Oggi è una delle attrattive turistiche più popolari della città, anche perché è un ambiente davvero suggestivo, dato che camminando lungo le passerelle in legno rialzate si può sentire l’acqua che gocciola dal soffitto a volta e vedere banchi di carpe in perlustrazione della vasca. Utile da sapere, il MuseumPass İstanbul non è valido.

Prendete lezioni di cucina nel quartiere di Kurtuluş

İstanbul ha numerosi quartieri, diversi l’uno dall’altro come lo sono le molte anime della città. Si tratta di autentici forzieri di tradizioni culinarie ed etniche che evidenziano il variegato sostrato culturale cittadino. Kurtuluş, a nord di Beyoğlu, ospita storicamente le comunità greca e armena, e la sua reputazione di destinazione imperdibile per i buongustai è senza dubbio più che meritata. Queste lezioni gastronomiche, gestite dall’ex ristoratrice Aysin, hanno luogo sulla via commerciale principale di Kurtuluş, dove i partecipanti possono fare la spesa; proseguono quindi nella cucina di Aysin, dove verranno illustrati ed eseguiti sei differenti piatti turchi tradizionali, che saranno degustati piacevolmente in un pranzo condiviso.

La Cisterna Basilica @Mehmet Enes YAZICI/Shutterstock
La Cisterna Basilica @Mehmet Enes YAZICI/Shutterstock
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Scoprite l’arte bizantina alla moschea Kariye Camii

Tra gli innumerevoli monumenti bizantini di İstanbul, ben pochi possono vantare lo splendore di questa moschea traboccante di mosaici e affreschi. A ridosso delle monumentali mura di terra di Teodosio II, la Chiesa di Chora fu convertita in una moschea in epoca ottomana, trasformata in museo nel 1945 e nuovamente in moschea nel 2020. Prima di visitare verificate l’apertura, potrebbe essere chiusa per restauro.

Lasciatevi sedurre dalla Moschea Blu, simbolo della città

Con il movimentato e curvilineo profilo d’insieme, è il monumento di İstanbul che meglio si presta a essere fotografato. Si deve al grandioso progetto del sultano Ahmet I (r. 1603-17), la cui türbe (tomba) si trova sul lato nord di fronte al Parco di Sultanahmet. Ufficialmente nota come Sultanahmet Camii (Moschea di Sultanahmet), all’esterno è una dolce cascata di cupole con sei slanciati minareti, mentre dalla profusione di maioliche blu di İznik all’interno deriva il suo nome, non l’ufficiale ma il più usato, di Moschea Blu.

Infine rilassatevi in un Hamam

Abbandonarsi a uno scrub insaponato in un bollente hamam è la quintessenza di un viaggio a İstanbul. Fatelo al Kılıç Ali Paşa Hamamı: ci sono voluti sette anni per realizzare l’accurato progetto di restauro di questo edificio progettato da Mimar Sinan nel 1580, ma ne è valsa la pena. Gli ambienti interni dell’hamam sono semplicemente sbalorditivi e la struttura, gestita con estrema professionalità, assicura un’esperienza molto gradevole in condizioni di grande pulizia.

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