Breve guida per il quartiere a luci rosse di Amsterdam

Il celebre quartiere a luci rosse di Amsterdam è un festival del vizio con prostitute in abiti succinti che posano in vetrina, spogliarelli, locali ambigui, coffee shop dal riconoscibile aroma di marjuana e musei da capogiro. Certo, non è adatto a tutti: qui si esplora il red district più famoso d'Europa per prepararsi alla visita.

Amsterdam quartiere luci rosse
Amsterdam, Olanda. ©repistu/Getty Images/iStockphoto
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Amsterdam a luci rosse

Se scegliete di soddisfare la vostra curiosità con un giro nella zona mantenete il controllo e fate attenzione ai borseggiatori. Ma, soprattutto, ricordate che il quartiere offre molto altro oltre la sua lascivia (e che Amsterdam ha molto altro da offrire oltre questo quartiere).

Il quartiere a luci rosse è un labirinto di viuzze medievali nel cuore della città, nell’area conosciuta come De Wallen, appena a sud est rispetto alla stazione centrale, attorno ai canali illuminati a neon di Oudezijds Voorburgwal e Oudezijds Achterburgwal; Warmoesstraat è, invece, dove si concentra la scena LGBT.

Cosa vedere nel quartiere a luci rosse di Amsterdam
Sera nel quartiere a luci rosse di Amsterdam, Olanda. ©Olena Z/Shutterstock

Storia e curiosità sul quartiere a luci rosse di Amsterdam

Essere uno dei principali porti per il commercio internazionale sin dal medioevo ha reso Amsterdam una calamita per il mestiere più antico del mondo. Già nel 1300, alcune donne si aggiravano tra i vicoli portando delle lanterne rosse, la cui luce le rendeva particolarmente avvenenti, per incontrare i marinai nei pressi del porto. Nella stessa zona hanno, quindi, iniziato a proliferare bar e locali di intrattenimento. La prostituzione, tuttavia, è rimasta illegale fino al 1810, mentre i bordelli sono stati legalizzati soltanto nel 2000.

Ma la questione resta in continua evoluzione: dal 2007 sono state attuate delle misure per ripulire l’area riducendo il numero di finestre illuminate di rosso col fine di combattere lo sfruttamento della prostituzione, il traffico di esseri umani e il riciclaggio di denaro, che restano attività illegali.  Il “project 1012”, che prende il nome dal CAP dell’area, incoraggia studi di design, gallerie d’arte, bar e altre imprese creative a aprire qui la propria attività. Nel 2013 è stata alzata l’età minima per la prostituzione, che è passata da 18 a 21 anni, ed è stato istituito l’obbligo di chiudere le vetrine tra le 6.00 e le 8.00 di mattina.

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Restrizioni contro l’overtourism


Nel 2020, nel quartiere a luci rosse di Amsterdam, sono stati vietati i tour per turisti. Le nuove regolamentazioni saranno attuate a partire dal 1 gennaio per proteggere il quartiere medievale De Wallen dagli effetti indesiderati dell’overtourism. Nel 2022 si discute molto del trasferimento dell’intero red district in una zona raggiungibile, ma più periferica, della città.

Nonostante la fama edonistica della zona, molti turisti non sanno che è anche un quartiere residenziale. Già nel 2018 era stato introdotto un sistema per limitare i tour alle guide con licenza, ma ora è stato fatto un passo in più. Oltre a un sovraffollamento della zona, molti tour causano la sosta di troppe persone nei punti più celebri, come Oudekerksplein. Anche le prostitute che lavorano nel quartiere sostengono il nuovo provvedimento: l’80% sostiene, infatti, che questo tipo di turismo nuoce ai loro affari.

locali di Amsterdam, quelli da visitare
Oude Kerk, ad Amsterdam. ©CreativeNature_nl/Getty Images/iStockphoto
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Prostituzione


Nonostante i cambiamenti in corso, rimangono più di 290 vetrine illuminate e l’industria genera circa 650 milioni di euro all’anno, secondo i dati ufficiali ( e sì, le prostitute pagano le tasse). 

Il punto di partenza per il quartiere a luci rosse è, ironicamente, l’edificio più vecchio di Amsterdam, la chiesa del quattordicesimo secolo Oude Kerk. Proprio vicino al suo ingresso, se guardate in basso, troverete tra la pavimentazione una placca dorata che rappresenta una mano che tocca un senso. Nella Oudekerksplein si trova Belle, la statua di bronzo dedicata a una prostituta con la targa “rispetto per i lavoratori del sesso di tutto il mondo”. Nei paraggi troverete anche il Prostitution Information Centre, una fonte d’informazioni sia per i lavoratori che per i visitatori, che offre tour informativi di 90 minuti nel quartiere a luci rosse 2 volte a settimana.

Museo della prostituzione ad Amsterdam
Museo della prostituzione, Amsterdam. ©Solarisys/Shutterstock

Musei di Amsterdam dedicati al sesso

Nel 2014 è stato aperto il Red Light Secrets, un ex bordello trasformato in museo, dove scoprire tutti i retroscena della professione. Al Museo Erotico di Amsterdam troverete esposizioni di bondage e oggetti in esposizione che vi lasceranno a bocca aperta, mentre, se cercate esposizioni più esplicite, dirigetevi a nord-ovest, verso il Sexmuseum, tra la stazione centrale e Piazza Dam.

Per scoprire tutto quello che c’è da sapere su hashish, marjuana e canapa c’è l’eponimo Museo dell’hashish, marjuana e canapa.

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Coffeeshop e locali di Amsterdam da scoprire

I coffeeshop di Amsterdam sono sparsi in tutta la città (e in tutto il paese), ma la più grande concentrazione si ha nel quartiere a luci rosse. Greenhouse e Baba sono tra i due più popolari. Il cannabis non è tecnicamente legale in Olanda, ma il possesso e l’acquisto di 5 grammi di droghe leggere (marjuana, hashish, space cake e funghi) è ampiamente tollerato e non prevede il perseguimento legale. Il tipo di cannabis più potente contiene il 15% di THC, il principio attivo che da l’effetto alla droga (ogni sostanza con più del 15% di THC sarebbe considerata una droga pesante e, quindi, sarebbe illegale). Se avete intenzione di assumere queste sostanze fate sempre molta attenzione: anche i consumatori abituali possono avere difficoltà con il prodotto locale. Troverete tutte le informazioni in merito al Red Light District Cannabis College.

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Mangiare e bere

Oltre ai coffeeshop e ai bar più oscuri, nella zona troverete anche alcuni fantastici locali di degustazione di jenever (il gin olandese), affascinanti bruin cafés (pub storici) e un birrificio indipendente, il Brouwerij de Prael.

Il cibo tipico dell’area è il fast food, che va dalle tradizionali patate fritte, solitamente coperte di maionese, ai pancake e FEBO (distributori automatici di snack fritti. Zeedijk, ai confini del quartiere, è il cuore di Chinatown, traboccante di ristoranti.

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Destinazioni in questo articolo:

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