Tre giorni a Fès, nel cuore spirituale del Marocco

Redazione Lonely Planet
3 minuti di lettura

Con la sua medina misteriosa e infinitamente suggestiva, la più grande al mondo, Fès è una gioia per l’anima e per i sensi. Ecco come organizzarvi per vedere tutto quello che questa città del Marocco ha da offrire, se avete a disposizione un weekend.


Fès, l’antica capitale del Marocco ©Kadagan/Shutterstock
Fès, l’antica capitale del Marocco ©Kadagan/Shutterstock
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‘Fès è Fès’, recita il mantra locale, a significare che questo posto non cambierà mai. Mentre Marrakech accoglie le novità con febbrile entusiasmo, la modernizzazione di Fès, la più antica città del Marocco e capitale del paese fino al 1925, è lenta e tiene un piede ben saldo nel passato. La sua architettura fatiscente e i vicoli in penombra creano un’atmosfera che pare impenetrabile e segreta come i bastioni di 1000 anni che la cingono. Non esiste un altro posto come Fès, e se vi lascerete coinvolgere, la città vi ripagherà della pazienza con infinite sorprese.

Fès fu fondata da Moulay Idriss I nel 789 sulla riva orientale del fiume omonimo. Sotto gli Almoravidi, nell’XI secolo, si sviluppò fino a diventare il centro culturale, intellettuale e spirituale del paese, ma il periodo di grande splendore giunse solo nel XIV secolo con i Merinidi, che ne consolidarono il ruolo di fulcro commerciale e religioso del Medioevo. Circondata da polverose montagne color ocra e da distese di oliveti, Fès conserva un’aria da Vecchio Testamento. Anche a distanza di centinaia di anni, permane la sensazione di essere caduti in un mondo surreale ancorato al passato.

Nel quartiere delle concerie ©BTWImages/Shutterstock
Nel quartiere delle concerie ©BTWImages/Shutterstock

Quasi tutti i visitatori trascorrono tutto il tempo nella medina (Fès el-Bali), la zona urbana pedonale più vasta al mondo. Mura fortificate racchiudono 220 ettari di stretti vicoli con case, esercizi commerciali, laboratori e palazzi i cui interni sono decorati con stucchi elaborati, elementi in legno intagliato e dipinto e zellij (variopinti mosaici di piastrelle dai motivi geometrici). Fasci di luce si insinuano attraverso i tralicci in legno di cedro di souq stracolmi di antichità e tesori da mille e una notte. Le madri mandano i bambini al ferran (forno comunitario) per cuocere il pane, mentre uomini di varie generazioni sorseggiano un caffè nero come la pece discutendo animatamente di calcio e di politica. Basta rimuovere lo strato di un’epoca per scoprirne un’altra. Ciò che scrisse Edith Wharton nel suo libro In Marocco nel 1917 è ancora valido oggi come allora: “Edifici, persone, usanze sembrano tutti sul punto di sgretolarsi e cadere sotto il proprio peso: il presente è un passato che si prolunga perennemente”.

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Cosa vedere in tre giorni a Fès

Iniziate ogni giorno da una porta diversa, che fornisce un’utile punto di riferimento per esplorare diversi quartieri in breve tempo.

Giorno 1

Mattina

● Da Bab Bou Jeloud andate al Cafe Clock per prendere un nus-nus (metà caffè, metà latte) e informarvi sugli eventi culturali della settimana. Fate un salto da The Anou per vedere le tessitrici al lavoro e poi alla Medersa Bou Inania per ammirare la sensazionale architettura islamica.

Pomeriggio

● Passeggiate lungo Talaa Kebira, tra ceramiche variopinte, babouches (pantofole di pelle) gialle, secchi di legno da hammam, sontuosi tappeti e gioielli berberi. Arrivati a Zkak Lahjar, tornate indietro in Talaa Seghira, per jeans e sneaker firmati (falsi).

Sera

● Le Jardin des Biehn è il locale più trendy della medina per una cena in giardino.

Sui tetti della Madrasa Tarine ©Mehdi Kasumov
/Shutterstock
Sui tetti della Madrasa Tarine ©Mehdi Kasumov /Shutterstock
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Giorno 2

Mattina

● Iniziate la giornata nel mercato alimentare di Bab R’cif, passando dal Souq dei tintori lungo il tragitto verso Place Seffarine. Seguite le mura della Moschea Kairaouine nella medina centrale fino alla Zawiya di Moulay Idriss II e al Souq dell’henné.

Pomeriggio

● Andate al Souq Achabine per assaggiare specialità di street food come bissara (zuppa di fave insaporita con olio d’oliva, cumino, paprika e talvolta aglio), sardine fritte con chermoula e panini con kefta (polpette) alla griglia affumicate.

Sera

● Godetevi il sole del pomeriggio alle Concerie Chouara e poi una deliziosa cena casalinga marocchina al Darori.

I giardini Jnan Sbil (o Bou Jeloud)  © Mitzo
/Shutterstock
I giardini Jnan Sbil (o Bou Jeloud) © Mitzo /Shutterstock

Giorno 3

Mattina

● Bab Lamar è la porta che conduce al Mellah, dove si trovano il Cimitero ebraico e due sinagoghe perfettamente restaurate. Ammirate le sette porte del Palazzo Reale e date un’occhiata ai gioielli nel Souq dell’oro in Rue Sekkakine.

Pomeriggio

● Lasciate il Mellah da Bab Semmarine. Fate una pausa per il tè al grazioso Café Restaurant La Noria e poi una passeggiata nei giardini di Jnan Sbil.

Sera

● Prendete un petit taxi per il Marché Central nella Ville Nouvelle. Sull’altro lato della strada, il Café Marignan serve birre ghiacciate con tapas gratuite.

 


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