Cosa fare a Parigi in 3 giorni

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C'è sempre un buon motivo per visitare Parigi anche se si ha poco tempo. Abbiamo allora pensato a qualche consiglio per chi vuole visitare Parigi in tre giorni. Siti imperdibili, luoghi insoliti e sorprendenti: la capitale francese sa sempre meravigliare, anche il tempo di un solo week end. L'offerta culturale è talmente ampia - un patrimonio di 2.185 monumenti e 206 musei - che è necessario saper scegliere, soprattutto se si tratta del primo viaggio. Ecco i nostri consigli per un itinerario a Parigi di tre giorni. Cosa fare e cosa vedere, fra monumenti simbolo, passeggiate e qualche idea su dove mangiare, in una città che fa anche della gastronomia una tentazione irresistibile.

La Basilica del Sacro Cuore, a Montmartre, domina Parigi dalla più alta delle sue colline ©bellena /Shutterstick
La Basilica del Sacro Cuore, a Montmartre, domina Parigi dalla più alta delle sue colline ©bellena /Shutterstick
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Primo giorno: La Tour Eiffel, Notre Dame e la Basilica del Sacro Cuore

Per cominciare, togliamoci subito la curiosità di visitare un tris di monumenti simbolo. La Tour Eiffel, la cattedrale di Notre Dame e la Basilica del Sacro Cuore. Tre punti diversi della città, ma tutti facilmente raggiungibili in pochi minuti di metro da un sito all’altro.

La Tour Eiffel non ha bisogno di presentazioni. Di sera brilla nel cielo della città con i suoi spettacoli di luci ed è sempre un punto di riferimento quando si passeggia nei vari quartieri, anche i più lontani. A dicembre ha appeno celebrato i cento anni dalla morte del suo geniale costruttore, quel Gustave Eiffel che in realtà si chiamava Bonickhausen, cognome tedesco: la famiglia paterna era originaria della regione dell’Eifel. Preparatevi ai controlli di sicurezza agli ingressi e poi agli ascensori che portano in alto. Ma la salita al 2° piano e quella al top, a quasi 300 metri d’altezza (dove Eiffel aveva il suo ufficio e riceveva i personaggi di riguardo) è un’esperienza da non mancare.

Notre Dame, semidistrutta dal devastante incendio del 2019, è per il momento visibile solo dall’esterno. Ma anche l’immenso cantiere ha un suo fascino e da qualche giorno si può di nuovo scorgere la flèche, la guglia concepita da Eugène Viollet-le Duc, l’architetto che si occupò dei restauri della cattedrale nel XIX secolo, come coronamento del tetto a 96 metri di altezza.

Spostiamoci ora alla Basilica del Sacro Cuore, a Montmartre, dove domineremo Parigi dalla più alta delle sue colline. Se il tempo è bello, la scalinata che porta al sagrato della chiesa sarà affollatissima di turisti intenti a godersi il panorama. Perché non prenderci qualche attimo di riposo e sederci anche noi sui gradini e giocare a riconoscere i principali monumenti che visiteremo nei prossimi due giorni?

Place des Vosges ©Marina Datsenko /Shutterstick
Place des Vosges ©Marina Datsenko /Shutterstick

Secondo giorno: il Louvre, l’Opéra Garnier e lo shopping nei Grandi Magazzini

Ripartiamo dal centro di Parigi. Il Louvre, oltre che il grande museo che tutti conosciamo, è anche il cuore storico della città. Basta aggirarsi nel corridoi sotterranei che si dipartono dal grande ingresso vetrato sotto la Piramide di Pei per scoprire le vestigia dell’antica fortezza medioevale. Utile sapere che il Louvre è gratuito per i minori di 18 anni (26 per quelli dell’UE). Tutti entrano gratis il primo venerdì del mese dalle ore 18 alle 21,45 (esclusi luglio e agosto) e il 14 luglio, giorno della festa nazionale.

Spostiamoci ora in metro nella zona dei Grands Boulevards e risaliamoli in direzione dell’Opéra Garnier. Il metro è il mezzo più veloce per spostarsi in città. Copre capillarmente tutti i 20 Arrondissement (le nostre circoscrizioni o municipi) in cui è suddivisa amministrativamente Parigi e molte linee proseguono oltre il territorio comunale finendo la loro corsa nei dipartimenti che circondano la città e insieme ad essa costituiscono la Regione Île de France. In alternativa al biglietto singolo (costa 2,10 €), se avete in programma molti spostamenti consigliamo una delle formule proposte da Paris Visite da 1, 2 o 3 giorni (non utilizzate l’abbonamento la prima sera, magari per una corsa sola, perché vi verrà conteggiata una giornata: iniziate dal mattino successivo). Prestate anche attenzione alle zone coperte dal vostro carnet, perché se avete intenzione di recarvi a visitare la Reggia di Versailles o Disneyland Paris dovrete pagare un’integrazione.

L’Opéra Garnier prende il nome dall’architetto che la progettò, Charles Garnier. In questo modo la si distingue dall’Opéra Bastille (zona Bastiglia, dove c’è una programmazione più contemporanea). Non è necessario assistere a uno spettacolo per visitare questo monumento straordinario, ricco di sontuose decorazioni che ne fanno uno degli emblemi del Secondo Impero, l’epoca di Napoleone III. Vengono organizzate molte visite guidate e, se masticate un po’ di francese, consigliamo la visite-enquête "Arsenio Lupin e i segreti dell’Opéra Garnier" sulle tracce del celebre ladro gentiluomo. Gli indizi nascosti nei vari angoli di questo immenso edificio vi faranno vivere un’esperienza divertente, da veri detective.

La zona è quella dei Grandi Magazzini, i templi dello shopping parigino. Galeries Lafayette e Printemps Haussmann hanno tentazioni per tutti i desideri... e le tasche, oltre ad essere un ottimo rifugio in caso di pioggia. Le Galeries Lafayette hanno un intero edificio dedicato alla gastronomia, Le Gourmet: il posto giusto per una sosta che può andare dal semplice caffé, ai gelati o ai macaron. Ci si può anche accomodare ai tavoli dei molti ristoranti che offrono sia cucina francese sia cucina etnica (tutti di buon livello e a prezzi competitivi rispetto a quanto si trova all’esterno). Tre esempi, adatti a diversi momenti della giornata. Colazione al Café Coutume, il posto migliore per ammirare la straordinaria Cupola, un capolavoro dell’arte Liberty. Per il pranzo ci si può orientare su qualche classico piatto della cucina francese da Label Broche by David Gallienne, mentre per la sera il suggerimento è per il nuovo bistrot di cucina indiana The Crossing.

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Il  Panthéon, edificio simbolo del Quartiere Latino ©Jerome LABOUYRIE /Shutterstick
Il Panthéon, edificio simbolo del Quartiere Latino ©Jerome LABOUYRIE /Shutterstick

Terzo giorno: l’Arco di Trionfo, il Pantheon e la vita notturna del Quartiere Latino

Una delle più classiche passeggiate parigine è quella sugli Champs Elysées. Risaliamo il grande viale (sono larghi 70 metri) fino all’Arco di Trionfo. Forse non immaginate che al suo interno è nascosto un vero e proprio museo dedicato alla storia del monumento. Poi fate un ultimo sforzo per salire i gradini che portano sul tetto di uno degli edifici-simbolo della capitale. Da lassù capirete molto dell’urbanistica parigina, progettata in epoca moderna dal Barone Haussmann nella seconda metà del XIX secolo. Il colpo d’occhio da una parte verso gli Champs-Elysées fino a Louvre e dall’altra verso i grattacieli del quartiere della Défense ripagherà lo sforzo di aver risalito quasi 300 gradini.

Impossibile lasciare Parigi senza aver assaporato, almeno un po’, l’atmosfera del Quartiere Latino. Dall’Arco di Trionfo ci spostiamo nella zona a sud della Senna utilizzando la Linea 6 del Métro, una delle più panoramiche, visto che per lunghi tratti transita su viadotti sopraelevati. Superata la stazione di Passy, dal Pont de Bir-Hakeim si ha una splendida veduta sulla Senna e la Tour Eiffel. Scendiamo alla stazione di Montparnasse e con una bella passeggiata attraverso i Giardini del Lussemburgo arriviamo in breve al Panthéon, edificio simbolo del Quartiere Latino. Qui sono sepolte molte personalità della storia francese (e universale) da Voltaire a Marie Curie, da Louis Braille (l’inventore della scrittura per non vedenti) a Missak Manouchian resistente armeno, i cui resti sono stati trasferiti al Panthéon alcuni giorni fa. Siamo a pochi passi dalla Sorbona, dal Musée de Cluny (dedicato al Medioevo) e scendendo verso la Senna lungo le stradine del quartiere ne scopriremo tutto il fascino. Sono i luoghi scelti da Woody Allen per le riprese di Midnight in Paris, ma pochi passi più in là c’è anche il ristorante che fa da scenario alla serie Netflix Emily in Paris. Per la serata conclusiva del nostro soggiorno a Parigi potremo concederci anche un bicchiere di champagne al Paradis Latin, il più antico cabaret della Ville Lumière. Prima teatro popolare frequentato da Balzac, Alexandre Dumas e Prosper Mérimée, poi - dopo la ricostruzione ad opera di Gustave Eiffel - ritrovo delle vita notturna che ancora oggi ospita spettacoli di grande impatto visivo e scenografico.

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