A spasso con Gabriel Garcia Márquez tra le vie di Cartagena

4 minuti di lettura

“Mi bastò fare un passo dentro la cinta per vederla in tutta la sua grandezza nella luce malva delle sei del pomeriggio, e non mi fu possibile reprimere la sensazione di essere rinato”. È quasi una dichiarazione d’amore, quella che il giovane Gabriel Garcia Márquez dedica a Cartagena, in Colombia, dove arrivò senza un soldo in tasca poco più che ventenne. Qui trascorse alcuni anni della sua vita, divenne giornalista e scrittore, e tra le vie della città colombiana trovò ispirazione per alcuni dei suoi romanzi più famosi.  

Una veduta di Cartagena de Indias, Colombia  ©Inspired By Maps/Shutterstock
Una veduta di Cartagena de Indias, Colombia ©Inspired By Maps/Shutterstock
Pubblicità

E dire che Cartagena non avrebbe avuto bisogno di un premio Nobel per diventare immortale. Nella ciudad amurallada, il centro storico racchiuso tra le mura perfettamente conservate, si respira un’aria senza tempo, tra facciate in stile coloniale di mille colori e balconi in legno ornati di fiori. Sulle strade acciottolate rimbombano gli zoccoli dei cavalli che trainano le carrozze per i turisti, le stesse che solcavano le strade fino a un secolo fa. Incantevole e seducente, non è un caso che Cartagena de Indias, patrimonio dell’umanità, sia la città più visitata della Colombia.

Il centro storico racchiuso tra le mura perfettamente conservate ©Monica Hernandez Ahman /Shutterstock
Il centro storico racchiuso tra le mura perfettamente conservate ©Monica Hernandez Ahman /Shutterstock

Un itinerario sulle orme di Garcia Márquez

Come nei romanzi di Garcia Márquez, l’atmosfera di Cartagena combina magia e realtà, vita vera ed inventata. Il modo migliore per visitarla è quella di mettere nello zaino qualche buon libro di Gabo, nomignolo dello scrittore, e partire alla ricerca dei luoghi che lo ispirarono. Si scoprirà una Cartagena reale che si intreccia ad una immaginaria, in un itinerario letterario a cavallo tra la vita vera dell’autore e le invenzioni della sua penna.

Si può iniziare varcando l’arco sotto la Torre del Reloj, porta d’accesso alla ciudad amurallada, evocando il fugace e tragico incontro tra Florentino e Fermina, protagonisti de L’amore ai tempi del colera. Poco oltre, sotto le arcate del Portal de los dulces, lo stesso Florentino scriveva lunghe lettere per gli innamorati della città, pazzo d’amore non corrisposto. Siamo a qualche passo da Plaza de la Aduana, quella che nel romanzo la giovane Fermina evitava, ritenendola poco adatta ad una ragazza ben educata, perché sede di mercato di prodotti equivoci e ambulanti invadenti. Oggi gli eleganti palazzi che si affacciano sulla piazza brillano al sole dei Caraibi, e rappresentano uno degli angoli più affascinanti di Cartagena.  

Il nostro itinerario prosegue in direzione del Parco Bolivar, ai piedi del Palazzo dell’Inquisizione, dove all’ombra delle palme ci si può stendere su una panchina, come fece il giovane e squattrinato Márquez per trascorrere la sua prima notte a Cartagena. Rinfrancati dal caldo, è il momento di attraversare le vie del centro per raggiungere Plaza Fernández de Madrid, il luogo dove la penna di Gabo collocò il Parco dei Vangeli, teatro delle lunghe attese di Florentino alla sua innamorata.

Muovendo in direzione del mare, ci si imbatte in un hotel di lusso che ha preso il posto di quello che fu il Convento di Santa Clara. Qui il giovane Garcia Márquez assistette alla riesumazione del corpo di una giovinetta che ispirò il suo Dell’amore e di altri demoni. Sono pochi i passi che dividono l’antico convento dalla sua vera casa a Cartagena, affacciata sull’oceano all’incrocio tra la Calle 2 e la 33. Terminiamo poco distante, nel cortile centrale del Claustro la Merced, nel palazzo dell’Università. Un piccolo busto in bronzo con le fattezze di Garcia Márquez indica il luogo dove si trovano le ceneri dello scrittore, giunte a Cartagena dopo alcuni anni dalla sua morte.

Pubblicità
Una delle opere d’arte dedicate a Gabo ©Dominic Dudley /Shutterstock
Una delle opere d’arte dedicate a Gabo ©Dominic Dudley /Shutterstock

Gabo vive!

Come Cartagena è in tante pagine di Garcia Márquez, così oggi lo scrittore rivive in tante strade della città colombiana. Lo si vede spuntare ovunque, con i suoi inconfondibili baffi, nei tanti murales a lui dedicati. Tra i vicoli del barrio Getsemaní, ad esempio, antico quartiere malfamato fuori dalle mura cittadine, oggi rinato come vivace centro culturale e artistico. Sotto le bandierine che svolazzano sulle teste dei passanti, Gabo è ritratto intento a leggere un libro, a giocare a carte, circondato da mille farfalle gialle o felice mentre suona una fisarmonica. A due passi dalla sua casa, dove la brezza del Mar dei Caraibi scompiglierebbe i suoi capelli già arruffati, appare sorridente sulla facciata di un ostello.  

Il volto gioviale di Garcia Márquez non brilla solo sui muri di Cartagena, ma è onnipresente anche nelle mille librerie della città, che gli dedicano intere vetrine. Se non li avete messi in valigia, è l’occasione giusta per entrare in una di esse ed acquistare i suoi libri, per continuare a perdersi tra le vie di Cartagena come tra le pagine di un romanzo di Gabo.

Leggi anche:

Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Guide e prodotti consigliati:

Guida di viaggio

Colombia

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Colombia
Condividi questo articolo
Pubblicità