Tour d'Afrique 2009, che cosa ho visto...
Carlo Chierotti, l'atleta italiano della squadra di Lonely Planet al Tour d'Afrique, ha condotto a termine la sua sezione, la Meltdown Madness. Riportiamo la sua prima e commossa riflessione dopo la grande impresa ciclistica, ancora una volta trasmessa dall'Africa alla nostra basista Paola. Da parte nostra, bravo Carlo! E a presto!

Tour d'Afrique 2009, che cosa ho visto...
"Diciassette giorni di bicicletta, a volte per oltre otto ore di fila. Due giorni di riposo. Ho visto il deserto, ho visto la savana, ho visto la foresta tropicale. Ho dormito sotto una luna tanto luminosa che una piccola falce permette di leggere comodamente.
Ho dormito sotto un cielo stellato impressionante. Ho sentito le iene a pochi metri dalla mia tenda. Ho visto una famiglia di facoceri. Ho passato giorni senza lavarmi, a parte le mani con acqua e disinfettante. Ho bevuto acqua torbida che puzzava di cloro. Ho faticato come mai in vita mia, pensando che quello che facevo non avesse alcun senso.
Ho distrutto un paio di copertoni in 600 km di roccia, lava, sabbia. Ho visto gente in cammino per chilometri per riempire una tanica d`acqua. Ho visto bambini nudi giocare nelle pozzanghere.
Ho visto uomini vestiti di stracci. Ho visto donne samburu con copricapo e collane di perline. Ho visto uomini armati di lancia osservarmi come un marziano. Ho visto albe e tramonti che non si possono descrivere e probabilmente non si possono fotografare (ma li ho fotografati comunque)." --- Carlo Chierotti
Ultime notizie...
Meta!
Postato il 06/03/2009
Carlo ha concluso la sua impresa. Al termine di 110 chilometri, di cui quasi 40 in convoglio scortati dalla polizia (procedura normale a causa del traffico), i ciclisti del TDA sono arrivati a Nairobi, per andare ad alloggiare in un bel campeggio fuori città. La Meltdown Madness è finita. Un paio di giorni per riposare, poi Carlo impacchetterà bici e bagagli e tornerà a casa. E sarà lui a raccontarci in prima persona le impressioni, le sensazioni e i pensieri di questa straordinaria esperienza, che nell'SMS che mi ha mandato riassume così: 'Molto contento. Di averlo fatto e di essere arrivato in fondo!'
La strada alle spalle...
Nairobi si avvicina
Postato il 05/03/2009
Carlo e compari oggi hanno macinato altri 110 chilometri, con un tratto di un chilometro di 'loose chippings', quei sassolini che fanno traballare ogni singola fibra della bici e del ciclista. La meta finale era un magnifico campeggio in riva al fiume... e un'altrettanto magnifica birra gelata, da gustare crogiolandosi al sole dell'equatore. Domani li aspetta l'ultima tappa, 97 chilometri fino a Nairobi, destinazione finale di questa Meltdown Madness che per fortuna ora is not melting them down so much.
Fresco...
Postato il 03/03/2009
Oggi la carovana del TDA è arrivata a Naniuki, a un chilometro dall'equatore, dopo aver pedalato per 71 chilometri, con 1500 metri di dislivello in 35 interminabili chilometri. Ma certamente non ci si annoia a pedalare fra i dik-dik ai lati della strada, o fermandosi di tanto in tanto per lasciare che una famiglia di facoceri la attraversi... e tutto questo con la sagoma del monte Kenya che si staglia in lontananza. Carlo mi scrive che ha preso una stanza, finalmente con un bagno in condizioni decenti. Naniuki si trova a 2000 metri di quota e, nel suo clima fresco, il caldo torrido del deserto ormai è già un ricordo lontano.
Il deserto alle spalle
Postato il 03/03/2009
Carlo e i suoi compagni di avventura si sono finalmente lasciati alle spalle il deserto, la sabbia e le pietre. La giornata è stata dura e si è conclusa con un acquazzone, ma al sole dell'equatore ci si asciuga in fretta. Per ironia della sorte, dopo questa 'lavata' imprevista hanno anche fatto la prima doccia calda da oltre due settimane. O niente o troppo... Comunque, il nostro ciclista sta bene e mi scrive che è 'tutto ok, bellissimo'.
Ancora deserto
Postato il 25/02/2009
Il giorno di riposo a Marsabit è trascorso a riposare, mangiare, pulire la bici, ancora riposare. Il tutto nell'hotel migliore della città (concetto molto relativo da quelle parti), che non ha l'acqua corrente... la speranza di fare una doccia come si deve è sfumata un'altra volta. Rifocillati e riposati, i ciclisti del TDA ieri hanno ripreso a pedalare. Li aspettavano 97 km di deserto "di quello vero": rocce, pietrisco e tanto, tanto caldo, ma Carlo mi scrive "il vecchio ce l'ha fatta anche oggi a salvare la pelle".
Marsabit
Postato il 25/02/2009
Dopo aver pedalato per 150 km in due giorni sulle distese di roccia lavica che formano le strade del Kenya (e che danno un nuovo significato all'aggettivo 'sconnesso'), Carlo è arrivato a Marsabit. Per dirla con le sue parole, sono stati "i 150 km in due giorni più duri e folli della mia vita", per i quali domani sarà premiato con un giorno di riposo.
In the bush
Postato il 25/02/2009
La prima giornata di pedalate in territorio keniota si è da poco conclusa. Dopo 80 km di strade in condizioni 'non terribili' e con il vento a favore, Carlo e suoi compagni di avventura sono accampati nel bush. Il caldo non demorde, ma qualche nuvola ogni tanto dà un po' di sollievo. Da domani i ciclisti del TDA affronteranno una zona fatta di distese di lava e deserto. Sempre più dura, ma con il 'fisico a posto e il morale alto', che sarà mai un po' di sabbia, pietre e sole? Pedala, Carlo, pedala...
In Kenya
Postato il 25/02/2009
Da oggi i ciclisti del TDA sono in Kenya, dove li aspetta uno scenario ancora più difficile e l'impresa diventa ancora più impegnativa. Per tre giorni ci saranno soltanto rocce, spine, scorpioni e ancora tanto caldo. Sono accompagnati da una scorta, anche se non sembrano esserci problemi particolari. Carlo è sempre più determinato, il suo fisico regge bene al caldo e il suo morale è alle stelle. Purtroppo invece Jim, il suo compagno del team LP, è ancora malato e continua a viaggiare sul camion. Speriamo che si riprenda e possa ricominciare a pedalare.
Vittoria!
Postato il 23/02/2009
Poco fa ho sentito Carlo al telefono. Mi ha detto che sono accampati in mezzo al nulla più assoluto, in uno scenario da 'La mia Africa', con un'infinità di stelle. Se ho ben capito oggi hanno pedalato per 128 km, ma la linea era un po' disturbata e dopo poco tempo la conversazione si è interrotta. Però ha fatto in tempo a dirmi che ha vinto la tappa di oggi! E bravo il nostro vecchio cacciatore...
Melting down
Postato il 23/02/2009
Dopo una giornata e una nottata in mezzo al nulla, in zone prive di copertura telefonica, Carlo è riuscito ieri a mandarmi sue notizie. Ha pedalato su un percorso interamente sterrato, con una salita di quasi 60 km. Adesso fa veramente caldo, un caldo così secco che il sudore ti si asciuga addosso appena esce dai pori. Non per niente questa tappa si è meritata il nome di Meltdown Madness... Jim da due giorni non sta bene e viaggia sul camion, Carlo invece regge alla grande e macina chilometri su chilometri... la grinta del vecchio cacciatore viene fuori!
Da Arba Minch con lentezza
Postato il 20/02/2009
Eccomi! Siamo arrivati ad Arba Minch, primo giorno di riposo dopo quattro giorni di pedalate, per un totale di circa 500 km. Ieri 108 km di asfalto pessimo, buche, strade sterrate, polvere la ghiaia. Qualche sasso, qualche pacca sulle braccia, ma niente di che. Lascio a Paola il riassunto delle giornate precedenti, gli sms che le ho mandato probabilmente sono partiti solamente oggi.
Giorno 2: altri 130 km nelle ruote
Postato il 17/02/2009
E nelle gambe... Ancora 'rolling hills'. Con le ruote tassellate è dura pedalare così a lungo, ma per fortuna è riuscito a procurasi una coppia di gomme slick in prestito. La gente è amichevole, ma oggi è volato un sasso... da parte dell'unico gruppo di persone che non ha salutato! Altrimenti, la gente risponde ai saluti ridendo di gusto, soprattutto i giovani. Rifocillato con un frullato di mango, avocado e papaya, in tre strati, ora Carlo è accampato insieme al suo gruppo vicino a Hosaina. Cito testualmente: morale alto, fisico ok.
Giorno 1: missione compiuta
Postato il 16/02/2009
Oggi Carlo ha portato a termine il primo giorno di TDA: 108 km in poco più di 5 ore. Niente male! Dice che ha cercato di andare piano... Ha pedalato su un percorso di pendii dolci e ondulati, o, per usare le sue parole, su 'rolling hills'. Contrariamente ai timori iniziali, non ci sono state sassaiole, anzi, soltanto mani alzate in segno di saluto. Ora sono tutti accampati in mezzo al nulla, a riposarsi per ricominciare domani mattina. Vai così, Carlo!
Tour d'Afrique 2009, che cosa ho visto...
"Diciassette giorni di bicicletta, a volte per oltre otto ore di fila. Due giorni di riposo. Ho visto il deserto, ho visto la savana, ho visto la foresta tropicale. Ho dormito sotto una luna tanto luminosa che una piccola falce permette di leggere comodamente.
Ho dormito sotto un cielo stellato impressionante. Ho sentito le iene a pochi metri dalla mia tenda. Ho visto una famiglia di facoceri. Ho passato giorni senza lavarmi, a parte le mani con acqua e disinfettante. Ho bevuto acqua torbida che puzzava di cloro. Ho faticato come mai in vita mia, pensando che quello che facevo non avesse alcun senso.
Ho distrutto un paio di copertoni in 600 km di roccia, lava, sabbia. Ho visto gente in cammino per chilometri per riempire una tanica d`acqua. Ho visto bambini nudi giocare nelle pozzanghere.
Ho visto uomini vestiti di stracci. Ho visto donne samburu con copricapo e collane di perline. Ho visto uomini armati di lancia osservarmi come un marziano. Ho visto albe e tramonti che non si possono descrivere e probabilmente non si possono fotografare (ma li ho fotografati comunque)." --- Carlo Chierotti
Ultime notizie...
Meta!
Postato il 06/03/2009
Carlo ha concluso la sua impresa. Al termine di 110 chilometri, di cui quasi 40 in convoglio scortati dalla polizia (procedura normale a causa del traffico), i ciclisti del TDA sono arrivati a Nairobi, per andare ad alloggiare in un bel campeggio fuori città. La Meltdown Madness è finita. Un paio di giorni per riposare, poi Carlo impacchetterà bici e bagagli e tornerà a casa. E sarà lui a raccontarci in prima persona le impressioni, le sensazioni e i pensieri di questa straordinaria esperienza, che nell'SMS che mi ha mandato riassume così: 'Molto contento. Di averlo fatto e di essere arrivato in fondo!'
La strada alle spalle...
Nairobi si avvicina
Postato il 05/03/2009
Carlo e compari oggi hanno macinato altri 110 chilometri, con un tratto di un chilometro di 'loose chippings', quei sassolini che fanno traballare ogni singola fibra della bici e del ciclista. La meta finale era un magnifico campeggio in riva al fiume... e un'altrettanto magnifica birra gelata, da gustare crogiolandosi al sole dell'equatore. Domani li aspetta l'ultima tappa, 97 chilometri fino a Nairobi, destinazione finale di questa Meltdown Madness che per fortuna ora is not melting them down so much.
Fresco...
Postato il 03/03/2009
Oggi la carovana del TDA è arrivata a Naniuki, a un chilometro dall'equatore, dopo aver pedalato per 71 chilometri, con 1500 metri di dislivello in 35 interminabili chilometri. Ma certamente non ci si annoia a pedalare fra i dik-dik ai lati della strada, o fermandosi di tanto in tanto per lasciare che una famiglia di facoceri la attraversi... e tutto questo con la sagoma del monte Kenya che si staglia in lontananza. Carlo mi scrive che ha preso una stanza, finalmente con un bagno in condizioni decenti. Naniuki si trova a 2000 metri di quota e, nel suo clima fresco, il caldo torrido del deserto ormai è già un ricordo lontano.
Il deserto alle spalle
Postato il 03/03/2009
Carlo e i suoi compagni di avventura si sono finalmente lasciati alle spalle il deserto, la sabbia e le pietre. La giornata è stata dura e si è conclusa con un acquazzone, ma al sole dell'equatore ci si asciuga in fretta. Per ironia della sorte, dopo questa 'lavata' imprevista hanno anche fatto la prima doccia calda da oltre due settimane. O niente o troppo... Comunque, il nostro ciclista sta bene e mi scrive che è 'tutto ok, bellissimo'.
Ancora deserto
Postato il 25/02/2009
Il giorno di riposo a Marsabit è trascorso a riposare, mangiare, pulire la bici, ancora riposare. Il tutto nell'hotel migliore della città (concetto molto relativo da quelle parti), che non ha l'acqua corrente... la speranza di fare una doccia come si deve è sfumata un'altra volta. Rifocillati e riposati, i ciclisti del TDA ieri hanno ripreso a pedalare. Li aspettavano 97 km di deserto "di quello vero": rocce, pietrisco e tanto, tanto caldo, ma Carlo mi scrive "il vecchio ce l'ha fatta anche oggi a salvare la pelle".
Marsabit
Postato il 25/02/2009
Dopo aver pedalato per 150 km in due giorni sulle distese di roccia lavica che formano le strade del Kenya (e che danno un nuovo significato all'aggettivo 'sconnesso'), Carlo è arrivato a Marsabit. Per dirla con le sue parole, sono stati "i 150 km in due giorni più duri e folli della mia vita", per i quali domani sarà premiato con un giorno di riposo.
In the bush
Postato il 25/02/2009
La prima giornata di pedalate in territorio keniota si è da poco conclusa. Dopo 80 km di strade in condizioni 'non terribili' e con il vento a favore, Carlo e suoi compagni di avventura sono accampati nel bush. Il caldo non demorde, ma qualche nuvola ogni tanto dà un po' di sollievo. Da domani i ciclisti del TDA affronteranno una zona fatta di distese di lava e deserto. Sempre più dura, ma con il 'fisico a posto e il morale alto', che sarà mai un po' di sabbia, pietre e sole? Pedala, Carlo, pedala...
In Kenya
Postato il 25/02/2009
Da oggi i ciclisti del TDA sono in Kenya, dove li aspetta uno scenario ancora più difficile e l'impresa diventa ancora più impegnativa. Per tre giorni ci saranno soltanto rocce, spine, scorpioni e ancora tanto caldo. Sono accompagnati da una scorta, anche se non sembrano esserci problemi particolari. Carlo è sempre più determinato, il suo fisico regge bene al caldo e il suo morale è alle stelle. Purtroppo invece Jim, il suo compagno del team LP, è ancora malato e continua a viaggiare sul camion. Speriamo che si riprenda e possa ricominciare a pedalare.
Vittoria!
Postato il 23/02/2009
Poco fa ho sentito Carlo al telefono. Mi ha detto che sono accampati in mezzo al nulla più assoluto, in uno scenario da 'La mia Africa', con un'infinità di stelle. Se ho ben capito oggi hanno pedalato per 128 km, ma la linea era un po' disturbata e dopo poco tempo la conversazione si è interrotta. Però ha fatto in tempo a dirmi che ha vinto la tappa di oggi! E bravo il nostro vecchio cacciatore...
Melting down
Postato il 23/02/2009
Dopo una giornata e una nottata in mezzo al nulla, in zone prive di copertura telefonica, Carlo è riuscito ieri a mandarmi sue notizie. Ha pedalato su un percorso interamente sterrato, con una salita di quasi 60 km. Adesso fa veramente caldo, un caldo così secco che il sudore ti si asciuga addosso appena esce dai pori. Non per niente questa tappa si è meritata il nome di Meltdown Madness... Jim da due giorni non sta bene e viaggia sul camion, Carlo invece regge alla grande e macina chilometri su chilometri... la grinta del vecchio cacciatore viene fuori!
Da Arba Minch con lentezza
Postato il 20/02/2009
Eccomi! Siamo arrivati ad Arba Minch, primo giorno di riposo dopo quattro giorni di pedalate, per un totale di circa 500 km. Ieri 108 km di asfalto pessimo, buche, strade sterrate, polvere la ghiaia. Qualche sasso, qualche pacca sulle braccia, ma niente di che. Lascio a Paola il riassunto delle giornate precedenti, gli sms che le ho mandato probabilmente sono partiti solamente oggi.
Giorno 2: altri 130 km nelle ruote
Postato il 17/02/2009
E nelle gambe... Ancora 'rolling hills'. Con le ruote tassellate è dura pedalare così a lungo, ma per fortuna è riuscito a procurasi una coppia di gomme slick in prestito. La gente è amichevole, ma oggi è volato un sasso... da parte dell'unico gruppo di persone che non ha salutato! Altrimenti, la gente risponde ai saluti ridendo di gusto, soprattutto i giovani. Rifocillato con un frullato di mango, avocado e papaya, in tre strati, ora Carlo è accampato insieme al suo gruppo vicino a Hosaina. Cito testualmente: morale alto, fisico ok.
Giorno 1: missione compiuta
Postato il 16/02/2009
Oggi Carlo ha portato a termine il primo giorno di TDA: 108 km in poco più di 5 ore. Niente male! Dice che ha cercato di andare piano... Ha pedalato su un percorso di pendii dolci e ondulati, o, per usare le sue parole, su 'rolling hills'. Contrariamente ai timori iniziali, non ci sono state sassaiole, anzi, soltanto mani alzate in segno di saluto. Ora sono tutti accampati in mezzo al nulla, a riposarsi per ricominciare domani mattina. Vai così, Carlo!