5 incredibili cieli stellati da scoprire Europa
Nel 2016 uno studio pubblicato su Science Advances ha misurato la brillanza artificiale in relazione alla distribuzione della popolazione. Il risultato è sbalorditivo: circa l’80 per cento della popolazione mondiale vive sotto un cielo inquinato da luci artificiali. Abbiamo cancellato i tesori dell’universo dalle nostre vite, ma è arrivato il momento di riappropriarcene e questi cieli stellati in giro per l’Europa vi daranno l’opportunità giusta per ammirare le stelle in tutto il loro incredibile splendore.
Di notte l’illuminazione è importante. Noi esseri umani non siamo fedeli seguaci del Sole; la nostra civiltà vuole funzionare anche di notte e dobbiamo vedere che cosa stiamo facendo. Il problema non è la luce di per sé; il problema è la luce che si spreca, la luce sparata verso il cielo, la luce che illumina l’aria intorno a noi e nasconde le stelle. Milioni di persone crescono sotto un cielo che la notte è opaco come una pozzanghera d’acqua salmastra. C’è l’intero universo lassù e noi ce lo stiamo perdendo. Perfino nella nostra atmosfera esistono cose meravigliose da vedere, come le stelle cadenti oppure le meteore, detriti interplanetari sparsi da comete di passaggio, che sfrecciano a velocità supersoniche 80 chilometri sopra le nostre teste. Per non parlare dei flussi lampeggianti delle aurore polari, causate da particelle del vento solare che interagiscono con gli atomi dell’alta atmosfera. Eccitati dall’urto con gli elettroni, gli atomi emettono luci di diverso colore.
Superata l’atmosfera, possiamo osservare satelliti che girano nello spazio vicino alla Terra, pianeti che orbitano intorno al Sole, stelle, ammassi stellari e nebulose, nonché decine di migliaia di galassie. È questo ciò che stiamo perdendo. Ma la buona notizia è che non dev’essere così per forza. Luoghi dove il cielo è buio (dark-sky places) stanno crescendo in numero e popolarità, e sempre più persone si avvicinano all’astroturismo e raggiungono zone poco popolate per osservare le stelle. E non è neppure necessario attraversare il mondo, perché anche in Europa ci sono angoli di cieli bui che vi aspettano.
1. Albanyà, Spagna
Situata nell’estremo nord-est della Spagna, vicino al confine francese, Albanyà figura raramente negli itinerari di viaggio. Eppure questo antico borgo catalano sta diventando una destinazione frequentata da molti appassionati di astronomia. Albanyà è il primo dark- sky place della Spagna, ufficialmente riconosciuto sia dalla Starlight Foundation sia dalla International Dark-Sky Association.
Da quando l’astroturismo ha iniziato a richiamare molti visitatori ad Albanyà, l’intero comune si è messo al lavoro con l’obiettivo di offrire le migliori condizioni per osservare il cielo notturno. Oggi Albanyà conta meno di 200 abitanti: il contesto rurale garantisce la conservazione naturale dell’ambiente notturno. La designazione a Dark-Sky Park, giunta nel 2017, ha fatto sì che il nome di Albanyà cominciasse a essere noto anche all’estero.
Un ottimo punto di riferimento per chi intraprende un viaggio nella regione è il Bassegoda Park, un campeggio completo di bungalow che offre varie attività astronomiche e serate di osservazione guidata del cielo. La direzione del campeggio ha contribuito al recente successo di Albanyà e ogni anno prevede un programma estivo sempre più ricco per attirare un maggior numero di visitatori. Il Bassegoda Park si trova fuori dell’abitato di Albanyà ed è comodo perché consente di pernottare nello stesso luogo in cui si fanno le osservazioni. Di giorno si può esplorare la bella campagna dei dintorni, rilassarsi in piscina e fare conoscenza con gli astrofili locali.
L’osservatorio astronomico di Albanyà, inaugurato nel 2017, dispone di un telescopio da 40 cm di diametro. Altri luoghi della regione ideali per ammirare le stelle sono El Casalot ed El Pla de la Bateria, dove si osserva il cielo in autonomia – non sono previsti eventi per il pubblico. Sono mete consigliate per chi conosce già bene il cielo notturno o per gli astrofotografi in cerca di luoghi poco o per nulla frequentati. Insomma, la Catalogna vi attende con una formidabile volta stellata e non inquinata da luci fastidiose.
2. Kerry Dark-Sky Reserve, Irlanda
Ring of Kerry è il nome di una strada panoramica che si snoda lungo la costa sud-occidentale dell’Irlanda, tra il litorale roccioso che si affaccia sull’Atlantico e le montagne del Kerry. Sono poche le regioni dell’emisfero settentrionale che possono vantare un cielo buio come quello di questo territorio dove, non a caso, si trova la Kerry Dark-Sky Reserve, istituita ufficialmente nel 2014 dall’International Dark- Sky Association e considerata una delle migliori destinazioni irlandesi per osservare il cielo notturno. Chi percorre il Ring of Kerry o la più lunga Wild Atlantic Way alla ricerca di suggestivi castelli e cerchi di pietre non sempre sa che alla bellezza del paesaggio diurno fa da contrappunto la meraviglia del cielo notturno. La Kerry Dark-Sky Reserve si estende per 699 kmq e comprende alcuni piccoli centri abitati. Nella zona centrale della riserva l’inquinamento luminoso è scarso e lo è anche nella cittadina di Killarney, situata a 64 km di distanza. La notte perfino gli astrofili più esperti faticano a distinguere le costellazioni tra le miriadi di stelle visibili.
La direzione della riserva ha capito che il fascino del cielo notturno può essere un motivo di attrazione per i viaggiatori e, accanto alle visite guidate diurne incentrate sulla fauna selvatica, la morfologia e la storia della contea, propone visite guidate dopo il tramonto per osservare la volta celeste. Oltre a indicare le costellazioni, le guide, molto ben preparate, offrono un’introduzione all’astronomia moderna e illustrano l’importanza delle stelle per la cultura neolitica, come testimoniano i tanti monumenti megalitici che si trovano sparsi per l’incantevole contea di Kerry.
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3. Nationaal Park Lauwersmeer, Paesi Bassi
I Paesi Bassi sono una delle nazioni più densamente popolate dell’Unione Europea e di conseguenza hanno un tasso di inquinamento luminoso tra i più alti del mondo, eppure vantano un luogo prezioso per chi ama osservare le stelle, il Parco Nazionale del Lauwersmeer. La tutela dell’ambiente notturno in origine non rientrava tra gli obiettivi del parco, ma le sue caratteristiche morfologiche e la sua ubicazione hanno offerto la possibilità di creare un’enclave di oscurità lungo la costa settentrionale del paese.
Il Lauwersmeer è un lago artificiale realizzato nel 1969 nell’ambito dell’opera di bonifica della zona intertidale. Situato vicino al Mare dei Wadden, sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è diventato un rifugio naturale per numerose specie di uccelli e altri animali che, a differenza dell’uomo, hanno trovato particolarmente accogliente il terreno spugnoso e soffice emerso dopo il drenaggio delle acque. Per proteggere la flora e la fauna della regione, nel 2003 il Lauwersmeer è stato dichiarato parco nazionale e, nel 2016, ha ottenuto anche la designazione di Dark-Sky Park. Questi due riconoscimenti contribuiranno a garantire la salvaguardia del suo ambiente diurno e notturno.
Il Parco Nazionale del Lauwersmeer ospita un’avifauna straordinariamente varia. Ogni stagione è adatta al birdwatching, ma in primavera e autunno è possibile osservare anche molte specie migratorie. Nel parco vivono volpi, bovini e cavalli, mentre la flora conta varie specie di orchidee. Dopo il tramonto il Lauwersmeer stupisce con un cielo che non ci si aspetterebbe di vedere a meno di due ore di strada da Amsterdam. Se nei mesi estivi è possibile ammirare la Via Lattea, nelle notti invernali a volte si creano le condizioni ideali per vedere l’aurora boreale. Nel parco nazionale chiunque può osservare le stelle per conto proprio e lo Staatsbosbeheer, l’ente nazionale per la gestione delle foreste, organizza serate astronomiche, avvistamenti di sciami meteorici e perfino eventi per osservare o censire le specie notturne presenti nel parco, un angolo buio nel cuore dell’Europa dove la semplice natura risplende in tutta la sua bellezza e dove l’acqua riflette un cielo meraviglioso.
4. Jökulsárlón, Islanda
Per molti viaggiatori l’Islanda è una meta da sogno, un luogo dove millenni di attività vulcanica e glaciale hanno dato origine a formazioni geologiche insolite al punto che il paesaggio a volte somiglia a quello di un altro pianeta. Non a caso il paese è stato scelto come location di molte scene del film Interstellar (2014). In tutta l’isola si trovano attrattive naturali impossibili da descrivere a parole, tali da suscitare meraviglia e incredulità in ogni viaggiatore.
Uno di questi luoghi è il lago glaciale Jökulsárlón nell’Islanda sud- orientale, incastonato fra la calotta glaciale del Vatnajökull e la costa atlantica. Formato dal ritirarsi del Breiðamerkurjökull, uno dei ghiacciai del Vatnajökull, questo grande lago – o laguna secondo alcuni studiosi – è facilmente raggiungibile percorrendo la Ring Road, la famosa strada ad anello che corre lungo tutta l’isola. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, il lago si è formato solo un’ottantina di anni fa. I viaggiatori amano fotografarlo con gli iceberg che fluttuano sulla sua superficie e molti decidono di pernottare in zona per fare un tour guidato sul Vatnajökull. Di giorno si possono visitare le sue magnifiche grotte di ghiaccio, anch’esse un ottimo soggetto fotografico, oppure fare una gita in barca sullo Jökulsárlón.
Le sponde del lago prospicienti la costa meridionale dell’isola sono meta di molti cacciatori di aurore boreali. E quando questo sfuggente fenomeno naturale non si manifesta, si possono sempre osservare le stelle. Da qui infatti è possibile vedere la Via Lattea, meteore e pianeti. Come in altre destinazioni affacciate sull’acqua, se le condizioni sono favorevoli è possibile ammirare il riflesso delle stelle tra gli iceberg. Per ora non esistono tour guidati per osservare il cielo notturno dalle sponde dello Jökulsárlón, ma è facile organizzarsi da soli visto che il lago si trova vicino alla Ring Road. La volta stellata illumina gli iceberg che si distaccano dal ghiacciaio, precipitando in acqua con fragorosi tonfi, prima di iniziare il loro viaggio verso l’oceano che può durare anche cinque anni.
5. Nationalpark Eifel, Germania
È giovane e ambizioso: istituito soltanto nel 2004, il Nationalpark Eifel si è prefissato l’obiettivo a lungo termine di restituire gran parte del suo territorio alla natura selvaggia. Per raggiungere questo importante risultato l’autorità del parco ha varato un piano generale per la gestione dei visitatori che consente al pubblico di esplorare la foresta e al tempo stesso di proteggere le risorse naturali che contribuiranno al processo di rinaturalizzazione dell’ecosistema. A beneficiarne saranno anche l’ambiente notturno e chi ama osservare il cielo.
Esteso su una superficie di 109 kmq, il parco è situato nella Germania centro-occidentale lungo il confine con il Belgio. Si calcola che quasi 20 milioni di persone abitino entro un raggio di due ore di strada dal parco. Se da un lato ciò rappresenta per molti cittadini europei uno stimolo a visitarlo, dall’altro pone un’impegnativa sfida in termini di conservazione dell’oscurità. Nel 2014 l’Eifel ha ottenuto, seppure in via provvisoria, il riconoscimento di Dark-Sky Park e oggi è attivamente impegnato a ridurre l’inquinamento luminoso e a garantire il rispetto degli obblighi sulle emissioni di luci.
Nel parco si snodano 242 km di sentieri percorribili a piedi, in bicicletta e, nella stagione invernale, con gli sci di fondo. Inoltre offre passeggiate guidate e conferenze introduttive a cura dei guardaparco e percorsi privi di barriere architettoniche. Dopo il tramonto i guardaparco sono sempre pronti a fornire informazioni sulle meraviglie del cielo notturno. L’osservatorio Vogelsang, allestito all’interno di un’ex tenuta del partito nazista, organizza eventi di divulgazione come i laboratori di astronomia Sterne ohne Grenzen (Stelle senza confini) che introducono il pubblico alle basi dell’astronomia e insegnano a individuare la Via Lattea e i principali oggetti celesti. Le possibilità di osservare il cielo notturno sono in costante aumento grazie alle numerose agenzie turistiche locali che propongono tour guidati nel parco.