Autore Lonely Planet per un giorno: un workshop per imparare a raccontare Rimini
Per diventare un autore Lonely Planet occorrono molteplici fattori: la capacità di scrivere, di sintetizzare, di scegliere, di guardare e ascoltare senza farsi condizionare. Gli autori Giacomo Bassi e Duncan Garwood, insieme alla responsabile della redazione guide Lonely Planet Silvia Castelli, hanno raccontato i trucchi del mestiere durante il workshop di scrittura “Autore Lonely Planet per un giorno”, tenutosi durante UlisseFest, il festival del viaggio di Lonely Planet.

Ma per comprendere gli insegnamenti è necessario mettersi in cammino con occhi aperti e taccuino pronto. E proprio così hanno fatto i partecipanti, mettendosi alla prova per riuscire a guardare Rimini con occhi nuovi, e per raccontarcela. Tre delle prove scritte durante il workshop hanno attirato la nostra attenzione e abbiamo deciso di proporvele qui. Torniamo a Rimini attraverso gli occhi e le penne di Chiara Franca, Stefano Brandini e Elisa Brozzelli.

Rimini, vista da Chiara Franca
Dimenticatevi di una Rimini esclusivamente balneare e notturna, perché oggi la città è entusiasta di svelare i tesori del suo passato insieme ad alcuni miti poco noti ma più che mai vivi. Potrete immergervi in un pezzetto di quotidianità romana nella Domus del Chirurgo, passare sotto l’Arco di Augusto seguendo l’antico tracciato viario che colloca la città all’incrocio tra la Via Flaminia e la Via Emilia e, attraversato il Ponte di Tiberio, arrivare al modaiolo borgo San Giuliano. Qui, in un’atmosfera ovattata da paese, passeggerete tra le casette colorate su cui spiccano le targhe con i nomi dei pescatori che da sempre le abitano e scoprirete i murales dedicati a Fellini e al suo mondo visionario.
Ripercorrete i luoghi cari al regista di Amarcord, partendo dal cinema Fulgor, e fermatevi in silenzio per qualche istante davanti alla pietra candida del Tempio Malatestiano, cattedrale dal nome classico e pagano che già dal Rinascimento dichiara l’inclinazione mondana di Rimini. Se siete stanchi di storia, le lunghissime spiagge che hanno reso celebre la città vi accoglieranno per farvi rilassare o divertire ascoltando le storie dei bagnini dei leggendari stabilimenti balneari. Non può mancare un giro di ballo liscio che sedurrà anche i danzatori meno agili, tra un assaggio di pesce dell’Adriatico e uno di pasta fatta a mano dalle azdore, le padrone/massaie della cucina locale. Ma vi basterà anche solo passeggiare senza meta per gustare quella ricetta squisitamente romagnola di accoglienza, gentilezza e simpatia che è la vera essenza della città.
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Rimini, vista da Stefano Brandini
Spiagge affollate, vestigia dell’impero romano e templi della musica elettronica: Rimini è tutto questo e altro ancora.
Fondata nel 268 a.C., la città diventa ben presto uno snodo principale delle vie consolari romane. Come a dire che il suo destino è segnato fin dalla nascita ed è quello di accogliere genti da ogni dove. A metà del 1800 questa sua vocazione prende il largo: nascono gli stabilimenti balneari e di lì a un secolo è un proliferare di alberghi e sale da ballo. Rimini diventa negli anni ’60 la massima espressione del turismo di casa nostra. Gli stranieri accorrono e gli italiani seguono a ruota.
Ancora oggi la città esplode nei mesi estivi, ma non vi sentirete mai soffocati o ignorati. Saranno l’eccellente cucina e la schietta solarità dei romagnoli a colpirvi, perché qui l’ospitalità è innata ed è uno stile di vita. Oltre che in mare vale la pena di tuffarsi fra le vie del centro storico per ripercorrere gli oltre 2000 anni di storia. Cenate in una delle trattorie del Borgo San Giuliano, versione locale di Trastevere, e preparatevi per la notte. I club più sofisticati sono sulle colline vicine, ma eventi clou come la Molo Street Parade e la Notte Rosa richiamano migliaia di giovani sul lungomare. Non sorprendetevi però se l’immagine che più vi rimarrà impressa sarà la visione ipnotica del Ponte di Tiberio di notte, con i suoi archi bianchi riflessi e sospesi nel buio.
Leggi tutto l’articolo di Stefano qui.

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Rimini, vista da Elisa Brozzelli
Sole e ombra lungo i viali di pini e lo scampanellio delle biciclette accompagneranno la vostra passeggiata alla ricerca del Lido, mentre al lato opposto, l'Arco di Augusto saluta l'entrata nella città con angoli di memoria romana. Rimini concilia archeologia e divertimento con la rinomata accoglienza internazionale che gli abitanti riservano da sempre ai loro ospiti. Otto e mezzo i minuti che potreste concedervi nel Parco Fellini prima di voltarvi e decidere se addentare una piadina vista mare o sorseggiare un calice di Sangiovese nei pressi del Ponte di Tiberio. Se siete amanti del cinema d'essai, ondeggiate fra i vicoli del quartiere San Giuliano, dove murales vivaci omaggiano il grande regista riminese Fellini con scene biografiche ed episodi dei suoi film.
Leggi tutto l’articolo di Elisa qui.