Appuntamento col Perugino: verso la grande mostra del 2023 a Perugia
L’anno prossimo Perugia sarà sotto i riflettori, con un grande evento dedicato ai cinquecento anni dalla morte di Pietro Vannucci, detto Perugino, il più importante pittore attivo fra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento e figura chiave per la storia dell’arte. L’appuntamento è per la primavera alla Galleria Nazionale dell’Umbria, nel capoluogo della regione, ma le buone ragioni per visitare Perugia nel segno del ‘Divin Pittore’ non mancano sin da ora. Anche perché l’arte si rivela spesso un’ottima chiave di accesso alla magia e alla bellezza di un territorio. Dopo aver ammirato i quadri del Perugino, guarderete con occhi nuovi e ancora più penetranti al paesaggio umbro e ai volti delle persone che incontrerete in questo territorio così ricco di fermenti e personalità.

L’esposizione alla Galleria Nazionale dell’Umbria
Il grande banchiere e cultore delle arti Agostino Chigi, suo contemporaneo, definì Pietro Vannucci “il meglio maestro d’Italia”. Un apprezzamento che mostra quanto l’artista umbro fosse amato, richiesto e venerato al suo tempo. Il caso ha voluto che Pietro sia nato in un’epoca fitta di geni e artisti straordinari (Raffaello e Michelangelo su tutti), circostanza che, insieme all’immagine ben poco lusinghiera che ci ha lasciato di lui il primo biografo Giorgio Vasari, non ha giovato alla sua fama. Ora però, in occasione del V centenario della scomparsa del Perugino, una grande esposizione, che dalle parole di Chigi prende il titolo, si dà l’ambizioso compito di restituire all’artista di Città della Pieve (il borgo a pochi chilometri da Perugia nel quale il Vannucci nacque) il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato.
Parliamo appunto dell’esposizione “Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo, che da marzo a giugno 2023 presenterà i maggiori capolavori del Divin Pittore, tutti antecedenti al 1504. La mostra, organizzata dalla Galleria Nazionale dell’Umbria con la curatela di Marco Pierini (Direttore della Galleria) e Veruska Picchiarelli (Conservatrice del Museo), sarà un viaggio attraverso la carriera artistica del Maestro. L’obiettivo è dare conto, nella maniera più completa possibile, dei passaggi fondamentali del percorso del pittore, dalle prime collaborazioni con la bottega di Andrea Verrocchio ai grandi capolavori della maturità. Seguendo l’itinerario espositivo, ci aspetta un incontro sorprendente, memorabile e dal grande impatto emotivo con le tavole conservate oggi agli Uffizi, ritratti e monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin dalla National Gallery di Washington, la Pala di San Domenico a Fiesole e lo Sposalizio della Vergine ora a Caen, tutti tasselli fondamentali del grande mosaico creato da Perugino.

Tra gli aspetti che rendono imperdibile l’appuntamento con la mostra va sottolineata la coralità degli apporti e dei prestiti. Evento di punta delle celebrazioni del centenario coordinate dal Ministero della Cultura, la rassegna vedrà coinvolti alcuni tra i più importanti musei nazionali e internazionali, come le già citate Gallerie degli Uffizi di Firenze e National Gallery di Washington. I visitatori, dagli esperti agli appassionati ai semplici curiosi, potranno godere il frutto di una vera e propria partnership scientifica finalizzata a rendere omaggio al genio creativo del pittore umbro.
Un altro elemento interessante è la singolare attitudine che Perugino mostrò nei confronti del viaggio e delle peregrinazioni sul territorio. Molto legato ai protagonisti della propria epoca, il pittore (così come le sue opere) si spostò spesso attraverso l’Italia, lasciando tracce della propria attività in numerose località della Penisola, da nord a sud e in particolare a Perugia e Firenze, dove ebbe due fiorenti botteghe. Anche per questo motivo, accanto alle opere del Perugino saranno presenti quelle degli artisti principali del suo tempo: giganti del Rinascimento come Verrocchio e Raffaello, ma anche talentuosi maestri meno noti, come il campano Stefano Sparano o il piemontese Macrino d’Alba.
Tutto questo sarà raccontato dal catalogo della mostra, che darà voce ai maggiori specialisti del pittore e ripercorrerà l’intero percorso espositivo, descrivendo il periodo in cui il Maestro visse e l’importanza del suo lascito artistico.

Verso la mostra: in giro per Perugia cercando il Perugino
La mostra che vi abbiamo appena raccontato sarà il momento clou del 2023, ma Perugia è già oggi la città perfetta per andare in cerca delle tracce lasciate dal Maestro. Il consiglio è di approfittare del biglietto Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia, che al costo di 13 euro permette l’ingresso a cinque musei cittadini che conservano opere del pittore e di altri grandi artisti del Rinascimento.
Il percorso è suggestivo, anche perché per compierlo bisogna spostarsi per Perugia, che di per sé è già un museo a cielo aperto. Con il codice QR che trovate sul biglietto, scoprirete facilmente le tappe dell’itinerario che comprende la Cappella di San Severo, dove vi attende l’unica opera di Raffaello rimasta in città completata dopo la morte dell’artista dal suo ormai anziano maestro Perugino, il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, dove spicca la meravigliosa Pala di Sant’Onofrio di Signorelli, il Nobile Collegio della Mercanzia, che custodisce preziose decorazioni lignee tre-quattrocentesche, e il Nobile Collegio del Cambio, con il ciclo di affreschi del Perugino completato nel 1500 e “firmato” con il suo celebre autoritratto e, infine, il Museo di Palazzo Baldeschi al Corso.
Si tratta certamente di un approccio diverso e complementare rispetto a quello proposto dall’esposizione del 2023, ma viverlo già ora offre almeno due vantaggi considerevoli: comprendere subito lo stretto legame tra Perugia e il Divin Pittore e arrivare preparati al 2023.
Iniziate subito il viaggio scaricando la vostra copia gratuita della nostra guida: arte, cibo, vita all’aperto e la vocazione unica che questa regione ha per il viver bene vi conquisteranno.