Imparare viaggiando: alla scoperta del world-schooling
Sempre più famiglie vorrebbero staccare la spina per un lungo periodo e dedicarsi a lunghi viaggi con i propri bambini. Quasi sempre, la prima preoccupazione è come comportarsi con la scuola dei figli. La risposta è il world-schooling, ovvero fare scuola nel mondo. In questo articolo scopriamo come si può conciliare la voglia di viaggiare in famiglia con l’istruzione dei bambini, e fare in modo che il mondo diventi una enorme aula di scuola.

Che cos’è il world schooling
Letteralmente, world-schooling significa fare scuola nel mondo. Alcuni lo definiscono road-schooling, ovvero fare scuola sulla strada. Dietro alle etichette si nasconde una forma di educazione parentale con un significato più profondo. L’idea è imparare da quello che offre il mondo, apprendere in viaggio fuori dalla zona di confort della propria casa.
Alzi la mano chi ha imparato a guidare la macchina studiando sui libri. Nessuno. Al massimo, sui libri si studiano le regole del codice della strada, ma guidare è un’altra storia. Per tutti, è stata la pratica a permettere di conseguire la patente. La stessa cosa vale per l’apprendimento: l’essere umano impara più facilmente se è interessato a ciò che studia e se sperimenta in prima persona. Perché allora non applicare questa semplice regola a tutto l’insegnamento?
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I benefici del world schooling. Perché sceglierlo?
L’istruzione tradizionale è spesso focalizzata sulle nozioni ed i programmi scolastici standard. Nel world-schooling invece domina l’apprendimento esperienziale. I bambini, cioè, imparano attraverso l’esperienza diretta che fanno in giro per il mondo. Si trascorre più tempo all’aria aperta, e si privilegia la scoperta autonoma rispetto all’apprendimento passivo.
Inoltre, il world-schooling mette al centro i bisogni del singolo bambino - ritmi e tempi di apprendimento - senza ansia da valutazione.
Il confronto con nuove culture, lingue diverse e diversi modi di vivere e pensare, renderà i bambini più aperti al cambiamento. Saranno più abili nel problem-solving e diventeranno cittadini del mondo più consapevoli e rispettosi dell’altro.

Come praticare il world schooling
Se l’argomento vi intriga, a questo punto vi starete chiedendo: ma in buona sostanza, come si fa il world-schooling? La risposta è: dipende, ognuno ha il suo modo. Non esiste un manuale, né regole valide per tutti. Ogni famiglia si mette in gioco e, per tentativi, trova la giusta ricetta. Probabilmente fidarsi del proprio istinto è la carta vincente.
Il punto di partenza è stimolare i bambini ad essere curiosi. O meglio, a non perdere la loro innata curiosità per il mondo ed il loro amore per la scoperta e la meraviglia. Da qui, ogni famiglia cerca di trovare la propria formula magica, che sia adeguata per i figli e per i genitori. Tra le strategie da utilizzare, c’è senz’altro il coinvolgimento dei bambini in ogni aspetto del viaggio. Itinerari, tassi di cambio, luoghi da visitare: i più piccoli possono occuparsi di tutto. E poi lettura, tanta lettura, e contatto con la cultura e la popolazione locale.
Non serve essere insegnanti o studiosi per diventare "world-teachers" dei propri figli. È un ruolo di responsabilità che richiede interesse e consapevolezza dei genitori, ma si può sfruttare anche l’aiutino della tecnologia.
Al termine di ogni ciclo di studi i bambini devono sviluppare conoscenze adeguate alla loro età. Il livello di preparazione viene valutato con un esame di idoneità in Italia, che permette il passaggio alla classe successiva. La loro crescita personale e intellettuale deve essere potenziata dal viaggio, e non limitata.
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Dalla teoria alla pratica (letteralmente)
Io e la mia compagna partiremo tra poche settimane con i nostri figli di 2 e 6 anni per un viaggio intorno al mondo che, secondo i piani, durerà circa un anno. Per noi “scuola, viaggi, famiglia” è un il triangolo perfetto per racchiude il world-schooling. Un anello di congiunzione che ci permetterà di viaggiare a lungo, trascorrere tempo di qualità con i nostri figli, senza trascurare il loro apprendimento.
Il problema della scuola per i nostri bambini non è stato un freno verso l’esplorazione del mondo. Mollare gli ormeggi e praticare il world-schooling ci è sembrato dal primo momento la soluzione più adatta per i nostri progetti. È una grande responsabilità che assumiamo come genitori, ma siamo sicuri che porterà con sé vantaggi incalcolabili per la crescita personale e culturale dei bambini.