Si può andare in Tunisia? 7 motivi per cui ora è il momento per tornarci
Mentre la colonnina di mercurio sale e le spiagge del mediterraneo si riempiono di bagnanti, c’è ancora un luogo in cui godersi il proprio angolo in riva al mare lontani dalla folla, camminando soli tra le rovine romane e calpestando la sabbia delle dune del Sahara e della spiaggia nello stesso giorno. Ma una domanda, alla luce del peso della storia recente, resta: si può andare in Tunisia?

La Tunisia è affamata di visitatori. La nazione più piccola del nord Africa è oscurata dai paesi vicini. Il settore turistico tunisino è stato distrutto dagli attacchi terroristici del 2015, dopo i già deboli anni che hanno seguito la Primavera Araba, nel 2011. In seguito a una revisione dei sistemi di sicurezza, Lonely Planet ha fatto ritorno in Tunisia per rinnovare le informazioni sul paese: quel che abbiamo visto ci ha meravigliato. La Tunisia è proprio davanti ai nostri occhi ma invisibile per molti turisti: ecco perché pensiamo sia tempo di farvi ritorno.

1. Le spiagge più belle: sole, sabbia e mare
Il tradizionale asso nella manica della Tunisia resta anche il più convincente, quello che attira la maggior parte dei visitatori tra le migliaia di chilometri di costa mediterranea. Il paese con le spiagge è così fortunato che ampie zone sono frequentate più da pescatori e pastori locali che da turisti con ombrellone e asciugamano, specialmente nelle spiagge selvagge nei dintorni di Cap Bon. Sebbene Cap Bon e la costa a est sia zona di resort, non significa che troverete soltanto spiagge esclusive colonizzate dai lettini, come in altre zone del Mediterraneo. Al di là del muro di Hammamet’s, l’enclave più a sud, meravigliose spiagge selvagge si estendono libere fino all’orizzonte.

2. Città da vedere: Tunisi, una capitale in posa
La capitale tunisina è molto più tranquilla di altre città del nord Africa. Le audaci porte di ingresso blu, gialle e verdi vi porteranno in dimore nascoste e ristoranti adornati con sfarzose ceramiche.
A Tunisi troverete anche uno dei musei più incredibili del mondo, il Bardo, dove sono custodite migliaia di mosaici di epoca romana e moltissimi tesori trovati nei siti archeologici sparsi nel paese. Più a nord alcuni resti sono stati lasciati al loro posto, nell’imponente sito in cui sorgeva Cartagine.
Prendete il treno per un altro paio di fermate per Sidi Bou Saïd, il villaggio arroccato sulle scogliere che è la risposta del Maghreb a Santorini, oltre che uno dei luoghi più instagrammabili della Tunisia. I suoi toni dal blu al bianco e le strette vie acciottolate l’hanno reso uno dei luoghi prescelti da artisti del passato e del presente.

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3. Rovine romane: tesori solitari
Per gli antichi Romani la Tunisia di oggi era l’Africa: così chiamarono questa piccola sporgenza nel Mediterraneo. La Provincia Romana d’Africa era il granaio dell’impero, con le sue provviste di olive e farina inviati da cui otteneva grandi ricavi.
Stupefacenti città antiche perfettamente conservate punteggiano il paesaggio, dai meravigliosi teatri tra le colline di Dougga, fino ai templi praticamente intatti dedicati agli dei romani a Sufetula e l’imponente anfiteatro di El Jem, superato in grandezza soltanto dal Colosseo. Le rovine romane della Tunisia sono tanto spettacolari quanto quelle che si trovano in Italia, anzi forse anche di più e possono essere visitate a un prezzo molto più basso e senza essere circondati da orde di turisti.

4. Sul set di Star Wars nel Sahara
Il deserto tunisino sembra appartenere a un altro mondo, ma in effetti una galassia molto, molto lontana è più vicina a casa di quel che poteste immaginare. Il regista George Lucas, infatti, non ha dovuto apportare grossi cambiamenti al deserto nella Tunisia del sud quando l’ha utilizzata come set dello Star Wars originale.
Tatooine, il pianeta di Skywalker, deve il suo nome dalla città tunisina di Tataouine e i mantelli con i cappucci a punta indossati da molti personaggi sono essenzialmente gli abiti tradizionali utilizzati dai berberi, i djellabas. Potrete persino soggiornare nella casa natale di Luke all’hotel Sidi Driss a Matmata. Quattro episodi della saga Star Wars furono parzialmente girati in Tunisia e alcuni dei set sono ancora montati, anche se abbandonati alla forza degli elementi: una ventina degli edifici di Mos Espa sono tra quelli conservati meglio. Non dimenticate di portarvi la vostra spada laser!

5. Un paese ricco di cultura
Praticamente ovunque, in Tunisia, sarete colpiti dalla cultura. Kairouan è considerata una delle città più sacre dell’Islam, appena dopo La Mecca e Gerusalemme. Qui tappeti colorati riempiono la maggior parte del pavimento nella Grande Moschea del IX secolo, le cui colonne provengono dai resti di città romane e bizantine.
L’isola di Djerba è una delle ultime, oltre che una delle più antiche, enclave ebraica del nord Africa. L’incredibile sinagoga El Ghriba è il fulcro dell’annuale pellegrinaggio Lag B’Omerr, che si tiene ogni anno a maggio, quando migliaia di ebrei arrivano da tutto il mondo per commemorare la morte del rabbino con preghiere, canti e danze.
La cultura berbera si può ancora trovare nel cuore della Tunisia e nel Sahara. Particolarmente affascinanti sono i villaggi abbandonati della Tunisia centrale, situati in cima a maestose colline e abbandonati alla mercé delle intemperie dopo che le famiglie sono emigrate verso la pianura più semplice da coltivare. Alcuni audaci imprenditori stanno cercando di riportare in vita questi villaggi deserti, specialmente a Takrouna, dove potete godervi un caffè turco ai fiori d’arancio ammirando un infinito tramonto al caffè Le Rocher Bleu.

6. Storia antica e viva
La Tunisia ha giocato un ruolo fondamentale nella storia del Mediterraneo, solitamente come campo di battaglia per guerre altrui. Nel 1100 a.C. il potente impero fenicio fondò Cartagine, ma la città cadde dopo una serie di guerre devastanti (alcune rovine sono ancora visibili). I romani dichiararono vittoria e si affrettarono a fondare nuove bellissime città, come Sufetula e Uthina e remoti avamposti ai confini dell’Africa al tempo conosciuta, come Ammaedara. Nonostante la successiva ricostruzione bizantina e la distruzione dei Vandali la maggior parte del loro operato è arrivato fino ai giorni nostri.
Gli Arabi invasero il paese nel XII secolo e le tribù berbere glielo strapparono via un paio di secoli dopo. Ma sono anche visibili strati di storia recente, dagli immacolati decori dei palazzi ottomani che ora sono parte del museo Bardo, a Tunisi, ai fori dei proiettili ancora visibili nelle abitazioni berbere di Takrouna, dove le truppe neozelandesi hanno combattuto i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nella polverosa cittadina di Sidi Bou Zid, invece, sono partite le prime scintille di rivoluzione che hanno infuocato le Primavere Arabe in tutta la regione e che ora sono ricordate semplicemente, nei pressi della piazza principale, in un graffito che rappresenta un venditore di frutta.
7. I dar tradizionali
Spesso si parla della Tunisia come dell’unica nazione in cui la Primavera Araba sia andata a buon fine. Sebbene non tutti siano d’accordo con questa affermazione, una vittoria indiscutibile è data dal numero di guesthouse tradizionali che hanno aperto in tutto il paese. I dar, simili ai riad marocchini, si caratterizzano per avere poche stanze ricche di carattere e decorate con stoffe tradizionali, piastrelle colorate e mobili di legno dipinto, che si sviluppano attorno a un cortile centrale.
I dar si trovano principalmente nella medina, per esempio Dar 24, una casa del XVIII secolo perfettamente restaurata al cuore di Tunisi, o l’elegante Dar Antonia, a Sousse, con una libreria e una terrazza sul tetto. Altre danno l’opportunità di avere un assaggio della vita quotidiana nelle piccole città o in campagna: nel mezzo del nulla Dar El Henchir, in una bianca casa coloniale francese, vi isolerà fisicamente e mentalmente da tutto, mentre Dar Boumakhlouf, a Le Kef, è famoso per i prelibati piatti tradizionali, difficili da trovare nei ristoranti locali.
Passaporto o carta d'identità?
Per entrare in Tunisia avrete bisogno di un passaporto con validità residua di almeno tre mesi. Qualora il soggiorno superasse i novanta giorni, bisogna recarsi al posto di Polizia competente e chiedere un permesso di soggiorno. È possibile entrare in Tunisia con una carta d’identità valida per l’espatrio in una sola circostanza: in caso di viaggio organizzato da un tour operator.
È sicuro viaggiare in Tunisia?
Secondo il Ministero degli Esteri negli ultimi due anni, dopo gli attacchi terroristici del 2015, le Autorità tunisine hanno adottato nuove misure antiterroristiche nella capitale e nel resto del Paese. Le forze armate e di polizia presidiano i siti sensibili. Le misure di sicurezza sono state rafforzate presso porti, aeroporti, e grandi arterie di comunicazione.
Lo stato di emergenza decretato nel 2015 è stato prorogato in varie occasioni e da ultimo rinnovato fino al 12 settembre 2018. Le principali arterie stradali nel Paese e nella capitale sono soggette a un’elevata sorveglianza, anche attraverso posti di blocco, da parte di personale in divisa ed in borghese al quale è opportuno prestare la massima collaborazione.
In particolare non è consigliabile visitare le aree lungo il confine meridionale, ai confini con la Libia e nei pressi del Parco Nazionale Jebel Chaambi. È comunque consigliabile controllare, prima di partire, la pagina sulla Tunisia del sito Viaggiare Sicuri.