Bali intende riaprire ai turisti da ottobre
Bali, una delle destinazioni più popolari del Sud-est asiatico per i backpacker, potrebbe riaprire ai turisti a ottobre, ha dichiarato il governo indonesiano.
L’isola indonesiana, che ha chiuso i suoi confini e sospeso la sua politica di visto all’arrivo a marzo, ha riportato un certo successo nel gestire l’epidemia del coronavirus. A partire da venerdì 15 maggio, l’arcipelago ha riportato 343 casi e 4 morti, un tasso di mortalità del 1.2%, che è sotto la media nazionale del 6.4%, secondo Reuters.
Se Bali riesce a mantenere bassi i livelli dell’infezione, il ministero del turismo spera di riaprire i propri confini ai turisti internazionali con rigidi protocolli sanitari da ottobre. Per riaprire in maniera sicura ristoranti e attrazioni turistiche, verrà impiegato un nuovo programma CHS (Cleanliness, Health, and Safety ovvero Pulizia, Salute e Sicurezza) che stabilisce linee guida per un aumento degli standard sulla salute, l’igiene e la sicurezza. Si spera che il programma ridia fiducia ai viaggiatori sulla sicurezza di Bali come destinazione.
L’isola con resort di lusso di Nusa Dua è stato scelta come prima destinazione per provare il programma CHS, secondo una dichiarazione del ministero del turismo, e ricomincerà a riaprire le sue attività sotto le nuove linee guida. Da giugno a ottobre, il ministero lavorerà per mettere a punto i dettagli per preparare Bali ad accogliere in maniera sicura i visitatori in autunno. “Considerando che Bali è un’importante meta turistica, è necessario prendere delle misure immediate e tempestive per risanare tutte le destinazioni turistiche coinvolte,” ha commentato il segretario al turismo Ni Wayan Giri Adnyani. Sono stati elaborati anche dei piani per riaprire Yogyakarta presto, l’isola giavanese famosa per il suo tempio buddhista Borobudur, così come le isole Riau, che si posizionano al secondo posto solo rispetto a Bali come destinazione più visitata del paese dai viaggiatori internazionali.
La pandemia del coronavirus ha colpito duramente i lavoratori dipendenti dal turismo di Bali con quasi tutte le destinazioni turistiche, attrazioni e servizi sospese o chiuso dall’inizio da quando lo stato di emergenza era stato implementato a marzo. I Ketut Ardana, a capo della sede di Bali dell’Indonesian National Organisation for Tours and Travel (ASITA) ha detto alla ABC che “l’80% delle persone a Bali dipendono direttamente o indirettamente dal turismo. Tutti noi nell’industria siamo davvero in difficoltà, quello che stiamo aspettando è che finisca la pandemia”.
Altrove in Indonesia, le autorità stanno faticando a prevenire la diffusione del COVID-19 e la scorsa settimana il governo è stato oggetto di critiche sui social media sotto l’hashtag #IndonesiaTerserah (#IndonesiaWhatever). L’Indonesia ha un indice di rilevazione dei positivi più basso, secondo il Telegraph e i funzionari del governo hanno confermato che i dati sono incompleti.