Singapore: il futuro sorge a Est
Come altre metropoli, Singapore ha costruito il suo futuro anche a spese del passato. La città è ripartita da zero nel 1965, anno dell’indipendenza, facendo tabula rasa di inefficienze ed elementi non funzionali alla crescita pianificata. Le New Town sono il simbolo di quegli anni, ma nuove icone mostrano la direzione verso cui Singapore sta guardando adesso. E c’è spazio anche per l’eco-compatibilità.

Marina Bay
A proposito di crescita pianificata, quello che vedete oggi a Marina Bay non ha nulla dell'aspetto e del profilo naturale di questa parte dell'isola prima della bonifica. Praticamente ogni cosa davanti ai vostri occhi è frutto dell'opera umana: un'opera di alto ingegno e tecnologia.
Icona per eccellenza è il famoso Marina Bay Sands, l'edificio dall'architettura audace che ospita hotel, casinò, teatro e centro commerciale, oltre alla famosa infinity pool e alla terrazza panoramica aperta a tutti. Un'altro punto di riferimento è la Singapore Flyer, la seconda ruota panoramica più alta al mondo.
La parte architettonicamente più interessante, tuttavia, è quella dei Gardens by the Bay, i giardini botanici del futuro. Due enormi serre di vetro e acciaio si stagliano nel verde della baia e al loro interno riproducono due ambienti climatici diversi: nel Flower Dome il clima secco mediterraneo e nel Rain Forest quello umido tropicale di montagna. La cosa straordinaria, oltre alla presenza di ulivi secolari nel primo (accanto a un ristorante di Gordon Ramsay!) e alla montagna alta 35 metri da cui sgorga una cascata nel secondo, è la climatizzazione di queste gigantesche serre. I vetri sono studiati per far passare la luce, ma non tutto il calore; una centrale di biomassa genera l'energia necessaria per il raffreddamento mentre il sistema di raccolta di acqua piovana e di energia solare è diventato la parte più suggestiva dei giardini: i SuperTree, superalberi artificiali alti fino a 50 metri ricoperti di vegetazione e pannelli solari che garantiscono l'autonomia energetica dei giardini.
Non è necessario essere esperti di bio-architettura per restare incantati. Salite su uno dei SuperTree per raggiungere lo Skyway, una passerella che collega sei superalberi e vi offrirà una vista straordinariamente suggestiva. La visita non è conclusa, c'è ancora l'Heritage Garden con i suoi quattro giardini a tema indiano, cinese, malese e coloniale e, infine, c'è il relax unico di cui godere in uno spazio tanto artificiale quanto ecologico.
Garden Rhapsody
19:45, Gardens by the Bay. Mettetevi comodi perché nei 15 minuti che seguiranno sarete rapiti da uno spettacolo che difficilmente dimenticherete. I SuperTree si illuminano e ha inizio la sublime Garden Rhapsody, uno show di musica e luci che incanta come potrebbe farlo un mondo fatato.
Approfittate del soffice prato per rilassarvi e fare uno spuntino: alle 20:45 si replica e siamo sicuri che i vostri occhi saranno ancora puntati verso l’alto.

Città Giardino
Già nel 1965 Singapore aveva manifestato un chiaro obiettivo, quello di diventare la città tropicale perfetta. Gardens by the Bay è lo scacco matto di questa partita, ma le mosse precedenti sono state straordinarimanente lungimiranti se si pensa all'intensa attività di bonifica e costruzione di cui la città è stata protagonista.
Singapore ospita al suo interno una porzione di foresta fluviale primaria, la riserva di Bukit Timah, a cui si aggiungono parchi e una vera e propria spina dorsale verde di cui si può godere camminando lungo Southern Ridges, un sistema di passerelle e ponti pedonali che consentono di passeggiare in tranquillità godendo tanto del paesaggio urbano quanto di quello naturale.
Il verde non finisce qui. Ci sono i bellissimi e più tradizionali Botanic Gardens dove rifugiarsi per rilassarsi e godere della vista delle straordinarie orchidee, dell'atmosfera del gardino di zenzero e, perché no, anche di quella che si respira seduti ai tavoli di Haja, sorseggiando ginger tea e gustando deliziosi piatti dove lo zenzero fa capolino con discrezione.

Paradisi artificiali
Verde non vuol dire solo alberi, superalberi e parchi. Ci sono almeno due spazi, artificiali e molto gradevoli, che offrono contatto con la natura e molto divertimento.
Il Singapore Zoo è uno di questi. Questo zoo senza gabbie consente di osservare da vicino, e quasi sempre senza barriere, molte delle specie endemiche di questa parte del mondo e non solo. Dall'orso polare, ai pesci gatto, fino alla tigre bianca lo spettacolo è innegabile, anche se molti mantengono riserve rispetto alla cattività in cui vivono gli animali. Per un tuffo nell'ecosistema dei più importanti fiumi del mondo, dirigetevi verso il River safari.
Per emozioni più forti e l'illusione di una spiaggia tropicale incontaminata, c'è l'isola di Sentosa. Per un arrivo con vista a 360 gradi approfittate della cable car che da Mount Faber porta sull'isola: non è economico (adulti SGD 29), ma il biglietto include il ritorno e il prezzo di ingresso all'isola. Una volta arrivati potrete scegliere tra il parco Universal Studios a tema hollywoodiano, il più grande acquario del mondo, le onde artificiali della Wave House e tanti altri divertimenti, incluso il nostro preferito: iFly Singapore, un tunnel del vento verticale in cui provare l'emozione di un lancio nel vuoto senza paracadute e aereo.
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Storia e cultura
Singapore non accetta un "no" come risposta. Tutto è possibile, fino a prova contraria, anche vincere la sfida dell'autonomia energetica in uno stato che dipende in tutto e per tutto dalle importazioni, per i generi alimentari come per l'acqua. Per capire di più di questo speciale angolo di Asia, della sua storia e di come la città del leone sia diventata una città del futuro raccomandiamo una visita al National Museum of Singapore (nationalmuseum.sg), uno spazio architettonico molto interessante che, nel momento in cui scriviamo, ospita una mostra-racconto dalle origini di Singapura ai giorni nostri.
Tanja ha viaggiato a Singapore ospite del Singapore Tourist Board (yoursingapore.com). I collaboratori Lonely Planet non accettano gratuità in cambio di recensioni positive.