Mongolia, 10 esperienze in una terra leggendaria
Paesaggi sterminati della Mongolia, fatti di steppe, aspre montagne, laghi cristallini e una fauna ricchissima, sono solo alcuni dei motivi che fanno di questo Paese una destinazione di viaggio senza eguali. Ecco dieci esperienze da considerare per chi vuole fare un viaggio in Mongolia e in nostri consigli su come organizzare un viaggio in questo luogo magico.

In sella alla ricerca della bellezza mongola
Tra le cose da fare in Mongolia, c’è sicuramente una cavalcata di qualche ora in sella ai leggendari cavalli mongoli, gli stessi di cui si servì Gengis Khan per creare il suo impero, vi aiuterà a capire meglio lo spirito di un popolo oggi ospitale e gentile e, soprattutto, a godere a pieno del territorio. Brevi escursioni a cavallo sono possibili persino nei dintorni di Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia, ma le zone migliori sono il Parco Nazionale di Gorkhi-Terelj e la Riserva del Bogdkhan Uul. I cavalli nomadi non sono troppo mansueti, ma non preoccupatevi, le guide locali li conoscono molto bene e si tratterà soltanto di seguire i loro suggerimenti.
Soggiorno in una gher
Di tutte le esperienze che farete in Mongolia, quelle più memorabili saranno le visite alle yurte. Dall’esterno sembrano semplici tende, ma entrando vi sorprenderete nel vedere quanti mobili e apparecchi moderni possa avere una famiglia nomade. Ci sono letti, tavoli, sedie, credenze, una stufa, spesso un televisore e una radio. I visitatori sono sempre i benvenuti e non occorre neppure bussare (i mongoli non lo fanno mai).

Nel deserto del Gobi meglio di Marco Polo
Una vacanza nel deserto del Gobi non è poi un’esperienza tanto estrema. Oggi è infatti possibile visitare la regione in modo abbastanza confortevole. Nel deserto della Mongolia vi aspettano irsuti cammelli da cavalcare e fossili di dinosauro da portare alla luce, ma il vero richiamo sono le scenografiche Khongoryn Els, maestose dune di sabbia che emettono strani suoni quando sono sferzate dal vento. Scalarle, in qualche modo, vi regalerà una delle emozioni più forti del viaggio.
L’aspra magia del Darkhad
Nella Mongolia settentrionale, dietro una barriera quasi impenetrabile di montagne, si apre un paesaggio aspro e magico. È fatto di praterie, foreste e oltre 300 laghi sparsi in una vasta pianura chiamata Depressione di Darkhad, che in un’epoca remotissima ospitava un lago glaciale. I signori di questi luoghi sono gli tsaatan, un popolo che vive nella taiga pascolando le renne. Visitare la loro regione è un’impresa difficile e faticosa ed è facile perdersi se non si è accompagnati da una guida locale.

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Monasteri: silenziosi guardiani dello spirito
I monasteri buddhisti (khiid) erosi dal tempo che punteggiano il paesaggio rappresentano la testimonianza più immediata delle radici spirituali della Mongolia. Lama di tutte le età siedono tranquillamente sui banchi del tempio, rinnovando il lascito di una religione introdotta dal Tibet secoli fa. I laici che visitano il monastero rendono omaggio facendo girare una ruota della preghiera e sussurrando mantra. Oltre a essere luoghi di pellegrinaggio, i monasteri rappresentano anche rare testimonianze tangibili della storia del paese, con le loro preziose icone, i sutra e i dipinti che ne ingentiliscono le antiche mura. Non perdete l’Erdene Zuu Khiid, il monastero dei ’cento tesori’, il primo costruito dai buddhisti in Mongolia. Si trova nella Mongolia centrale e accoglie la bellezza di 108 stupa.
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Cosa vedere a Ulaanbaatar
Si dice che la Mongolia sia il paese meno densamente popolato del pianeta, ma se visiterete solo la capitale stenterete a crederlo. Il sovraffollamento di persone, veicoli ed edifici di Ulaanbaatar può essere opprimente ed esaltante al tempo stesso. Al di là della vita notturna, dei raffinati caffè e dei fuoristrada, la capitale ha un lato più tranquillo. Quando sentirete il bisogno di allontanarvi dalla confusione, faate girare una ruota della preghiera al Gandan Khiid, concedetevi una passeggiata in Piazza Sükhbaatar e salite sul Monumento Commemorativo Zaisan: eretto dai russi per commemorare i caduti di diverse guerre, offre una splendida vista sulla città.
Naadam: molto più che una festa
I mongoli adorano il Naadam. Come si fa a non amare una festa di due o tre giorni che prevede impegnativi incontri di lotta libera, appassionanti corse di cavalli e straordinarie gare di tiro con l’arco? ’Naadam’ letteralmente significa ’giochi’, ma questa festa è molto di più. È soprattutto un’occasione per divertirsi, riunirsi con amici e parenti, mangiare una gran quantità di khuushuur (frittelle di montone) e scolare qualche bottiglia di vodka. Le feste più tradizionali si svolgono nelle piccole città, dove viene coinvolto, in un modo o nell’altro, ogni singolo membro della comunità. La data è fissa a Ulaanbaatar (11-12 luglio), ma cambia di anno in anno nei centri minori.

Sulle tracce di Gengis Khan
Poco o nulla resta di Karakorum, l’antica capitale che nel Trecento fece tremare il mondo, ma le opportunità di visitare i luoghi legati a Gengis Khan non mancano. Cominciate dal luogo in cui il grande condottiero trovò una benaugurante frusta d’oro: si trova a metà strada tra Nalaikh ed Erdene, in Mongolia centrale e non passa inosservato. Per ricordare l’episodio, infatti, è stata eretta un’enorme statua equestre di 40 metri. Proseguite alla volta del Khokh Nuur, dove il khan fu incoronato alla presenza di 100.000 soldati. E concludete nientemeno che nel luogo in cui per la prima volta Gengis aprì i suoi feroci occhi al mondo: si tratta del distretto di Dadal, nella Mongolia orientale. Non c’è accordo tra gli storici sul luogo esatto della nascita, ma nel villaggio di Deluun Boldog non troverete la tomba ma una lapide commemorativa e, per Gengis Khan!, te lo dovrai far bastare.
Ferrovia transmongolica
Un tragitto sulla transmongolica non è solo un modo per spostarsi spendendo poco, ma una grande avventura in sé. Passare un paio di giorni sul treno significa farsi nuovi amici, avere molto tempo da dedicare alla lettura e ammirare paesaggi da sogno che si offrono allo sguardo mentre si attraversa il silenzioso e deserto altopiano mongolo. Quando viaggiate in treno, fatelo alla maniera mongola - portate una buona scorta di salumi, pane e sottaceti, un mazzo di carte o una scacchiera.
Verso la dimora degli spiriti d’acqua
Il maggiore richiamo naturale della Mongolia è il Khövsgöl Nuur, un lago lungo 136 chilometri che si estende al margine meridionale della Siberia. Per i mongoli è un luogo di profonda spiritualità, dimora dei potenti ’naga’ (spiriti dell’acqua) e fonte di ispirazione per gli sciamani. Per gli stranieri, il Khövsgöl è un luogo da avventura, dove si può andare a cavallo, pescare, andare in kayak, fare trekking ed escursioni in mountain bike, solo per citare alcune delle tante attività possibili. I viaggiatori più arditi possono lanciarsi in un trekking di 15 giorni intorno alle sponde del lago.