Itinerario di quattro giorni a El Salvador

Ho visitato El Salvador una dozzina di volte a partire dal 2006, quando sono stata autrice coordinatrice per la guida Lonely Planet Nicaragua & El Salvador. Nel mio prossimo viaggio porterò con me mio figlio, che ha nove anni, per visitare la Isla de los Pájaros e i leggendari parchi acquatici per i quali questo paese meriterebbe di essere più conosciuto (per farvi un’idea di cosa intendo cercate Apuzunga, Turicentro Atecozol e Canopys del Rio Sunzal.

Vulcano Izalco El Salvador
Il Vulcano Izalco dal Parco Nazionale del Cerro Verde, El Salvador © Hugo Brizard - YouGoPhoto
Pubblicità

I viaggiatori potrebbero temere che il loro denaro possa contribuire a consolidare il potere di personaggi autoritari, e questa è una preoccupazione legittima. A conti fatti, però, ritengo che il turismo favorisca i piccoli operatori: dopotutto, Jack Ma ha (il fondatore di Alibaba) imparato l’inglese da sé facendo la guida turistica. Pensate bene prima di spendere e cercate di sostenere le imprese locali che hanno a cuore gli interessi a lungo termine di El Salvador

Perché andare a El Salvador

El Salvador, a sole tre ore di aereo da Miami, offre quasi tutto ciò che cercano i viaggiatori in America Latina: spiagge assolate, pittoresche città coloniali, vulcani spettacolari, artigianato variopinto, prezzi bassi e probabilmente la migliore cucina dell’America Centrale.

È un paese compatto, con una conformazione spettacolare ed eccellenti strade principali. Potrete fare surf tutta la mattina a La Libertad, godervi un pranzo tranquillo nella città coloniale spagnola di Suchitoto e ammirare il tramonto dall’Hostal Miramundo a quota 2400 m, avendo trascorso in auto solo circa quattro ore in tutto.

Tutto ciò rende El Salvador una meta perfetta da weekend lungo per chi proviene dal Nord America. Per chi non ha problemi di tempo, però, da due a quattro settimane sarebbero l’ideale.

Chi viaggia in economia può visitare El Salvador spendendo US$40 al giorno (circa 40), ma anche molto meno se pianifica con attenzione. I viaggiatori di fascia media sosterranno una spesa agevole di 100 al giorno (escluso il noleggio dell’auto). Gli amanti del lusso troveranno una piccola selezione di eccellenti resort e ristoranti che costano circa la metà di quelli nelle destinazioni più popolari dell’America Latina.

Murales su una casa a Conception de Ataco ©Stefano Ember/Shutterstock
Murales su una casa a Conception de Ataco ©Stefano Ember/Shutterstock
Pubblicità

Dal 2001 la valuta ufficiale di El Salvador è il dollaro statunitense. Nel 2021 il presidente Bukele ha reso il Bitcoin la seconda valuta ufficiale del paese, dove viene ampiamente accettato attraverso le app sugli smartphone. Questa decisione è stata a dir poco controversa, ma da allora il turismo ha registrato una straordinaria crescita del 30%.

Grazie alla mossa del Bitcoin, oggi non tutti gli articoli su El Salvador iniziano descrivendolo come un “paese devastato dalla guerra”. Non lo è. Questo è un piccolo paese con grandi sogni, ancora disposto a credere nel futuro. E questo è il vero motivo per visitarlo.

Quando andare a El Salvador

A El Salvador non ci sono stagioni alte o basse ben definite (almeno per il momento). La stagione delle piogge va da giugno a ottobre, con un picco all’inizio di settembre che comporta inondazioni e altri inconvenienti. Il periodo migliore per il surf va da maggio a ottobre; prenotate in anticipo i resort più frequentati dai surfisti.

La principale festa di El Salvador è il Carnival San Miguel, che si svolge in novembre. In occasione della Semana Santa gli hotel di tutto il paese sono al completo, soprattutto nelle località sul mare. Prenotate per tempo.

Un tuffo nei Chorros de la Calera, delle cascate nei pressi del villaggio di Juayua  ©Matyas Rehak/Shutterstock
Un tuffo nei Chorros de la Calera, delle cascate nei pressi del villaggio di Juayua ©Matyas Rehak/Shutterstock
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Cosa vedere a El Salvador in quattro giorni

Primo giorno: la capitale

Il nostro itinerario inizia al Romero International Airport, oppure, se già vi state rilassando al sole e al mare lungo il litorale di El Salvador (307 km), a 20 minuti di distanza a La Libertad. Che siate qui da una settimana o appena arrivati, la nostra meta è la capitale, San Salvador.

Mattina

Uscite dall’autostrada a Olocuilta, dove una serie di pupuserías serve le pupusas di riso che sono la specialità locale, una versione più raffinata e delicata delle più diffuse masas di mais, il sostanzioso ed economico piatto nazionale di El Salvador. Se preferite un brunch più raffinato, andate al Tu Jardín Secreto, dove potrete gustare versioni gourmet di tamales, omelette e tost secreto (pane tostato con avocado alla salvadoregna). Questo rilassante ambiente con giardino si trova a Planes de Renderos, una meta molto popolare dalla città che offre parchi, equitazione e la facile escursione di 20 minuti (adatta alle famiglie) alla Puerta del Diablo, una spettacolare formazione rocciosa dalla cui cima si gode la vista sul Pacifico.

La nostra base d’appoggio nella capitale è l’elegante quartiere di Colonia Escalón, che offre esclusivi negozi, ristoranti e strutture ricettive. Dopo un caffè al Tipicos Margoth, prendete un taxi per il Museo de Antropología, dove troverete una panoramica sulla storia di El Salvador con reperti precolombiani, arte coloniale spagnola e mostre che esplorano problematiche moderne, dalla guerra civile alla violenza delle gang e all’emigrazione di massa.

Dal museo, con una breve passeggiata raggiungete il Mercado Nacional de Artesanías, dove si vendono articoli artigianali di qualità provenienti da tutto il paese, tra cui confortevoli amache tessute a mano, le straordinarie scene in miniatura di ceramica di Ilobasco e la coloratissima arte naïf di La Palma, che vedrete di persona nel secondo giorno dell’itinerario.

La laguna di Ilamatepec nel vulcano di Santa Ana © mbrand85/Getty Images
La laguna di Ilamatepec nel vulcano di Santa Ana © mbrand85/Getty Images

Pomeriggio

Prendete un taxi per il Centro Historico, che ospita il Palacio Nacional, il Teatro Nacional e la Catedral Metropolitana, luogo di sepoltura di san Óscar Romero. Mentre esplorate i parchi, le piazze e i mercati del centro cittadino, non tralasciate il tetro Monumento a la Memoria y la Verdad nel Parque Cuscatlán, sul quale sono incisi i nomi delle vittime della guerra civile di El Salvador (1980-92), e non mancate di entrare nella Iglesia El Rosario per ammirare la sinfonia di arcobaleni che le sue finestre riproducono sull’interno scultoreo.

Prendete un taxi e raggiungete la cima del Volcán San Salvador (20, 40 minuti), da cui potrete ammirare il tramonto e le luci della città al ristorante Las Brumas, gustando squisiti piatti di carne e pesce alla griglia serviti con focaccine di patate dolci.

Sera

C’è tempo per un riposino prima di iniziare la migliore vita notturna del paese. Preparatevi a trovare un ventaglio sempre diverso di club e bar: godetevi la vista della città nell’ambiente rilassato di The Rooftop, la cena e la musica dal vivo al Republik e le feste da ballo che durano tutta la notte all’AliVE.

Pubblicità
La tipica pupusa salvadoregna ©darqdesign/Shutterstock
La tipica pupusa salvadoregna ©darqdesign/Shutterstock

Secondo giorno: gli altopiani centrali

Mattina

Raggiungete il minuscolo Puerto San Juan di Suchitoto, allegro grappolo di negozi di souvenir e ristoranti con un molo affacciato sul lago Suchitlán, a soli 45 minuti dalla capitale. Le imbarcazioni (35) offrono tour di un’ora alle isole, tra cui l’Isla de Los Pájaros (“Isola degli Uccelli”), con alberi dove risuonano i versi striduli e i canti di circa 400 specie di uccelli, per lo più migratori: cicogne jabiru, gabbiani, cormorani, pellicani e molti altri.

Pomeriggio

Dopo aver pranzato all’artistico ristorante Villa Balanza, è giunto il momento di fare il check-in a Los Almendros de San Lorenzo, una residenza di due secoli fa accuratamente restaurata che costituisce oggi una delle strutture ricettive più lussuose di El Salvador. I cortili, decorati con magnifiche opere d’arte e dettagli moreschi, ospitano splendidi giardini e una piscina scintillante: un vero gioiello architettonico anche per gli standard elevati di Suchitoto.

Anche solo fare una passeggiata per le strade acciottolate di questa ariosa città coloniale spagnola è una vera gioia. I bei tessuti blu che ondeggiano dalle porte sono tinti con l’indaco, coltivato qui fin da quando la zona era amministrata dai Maya Pipil. Arte Añil, di fronte alla pittoresca Iglesia Santa Lucia, offre corsi (90 minuti, 100 per gruppo) in cui potrete cimentarvi in quest’arte antica.

Un’ora a nord di Suchitoto si trova La Palma, culla della vibrante arte naïf d’influsso maya che è diventata sinonimo di El Salvador, nata negli anni ’70 su impulso del pittore Fernando Llort per aiutare gli artisti locali. Oggi è possibile visitare i laboratori tappezzati di murales e osservare gli artisti mentre creano opere vivaci in legno, vetro e altri materiali. L’opera più famosa di Llort, un mosaico di piastrelle colorate realizzato per la facciata della Catedral Metropolitana di San Salvador, è stata distrutta nel 2011, ma alcuni anni dopo è stata ricreata da artisti locali grazie alla mappatura digitale e proiettata sulla facciata.

Sera

Nonostante Suchitoto vanti parecchi ristoranti eccellenti, per cena torniamo a Los Almendros, dove gli chef impiegano ingredienti locali e tecniche francesi per creare ricette d’eccellenza. Assaggiate la mariscada, tradizionale zuppa di pesce salvadoregna con aragosta e panna, la baguette con pollo alla senape o le lasagne vegetariane. Se avete voglia di divertirvi, la vita notturna di Suchitoto è ridotta ma sempre animata.

Surf tra le onde di El Salvador ©VisualCommunications/Getty Images
Surf tra le onde di El Salvador ©VisualCommunications/Getty Images
Pubblicità

Terzo giorno: piramidi e vulcani

Mattina

Dopo una tranquilla colazione al Café 1800, in un’ora raggiungete Joya de Cerén, definita la Pompei dell’America Centrale. Probabilmente avrete visto le imponenti piramidi di pietra e i campi per il gioco della palla delle capitali maya del periodo classico (in caso contrario, le rovine di Copán si trovano cinque ore a nord di Suchitoto), mentre la vita modesta degli abitanti dei villaggi maya è andata per lo più perduta nel corso dei secoli.

Non qui, però. Conservate dal 600 a.C. sotto 10 m di cenere vulcanica, piccole case in adobe minuziosamente decorate, un temezcal (capanna sudatoria) e la più antica coltivazione di yuca (manioca) ne fanno uno dei siti archeologici più importanti dell’America Centrale. A quindici minuti di distanza, San Andrés era il centro amministrativo regionale dei Maya, con piccole piramidi di pietra e i resti di un impianto di lavorazione dell’indaco di epoca coloniale spagnola.

Pomeriggio

Con un’altra ora si raggiunge il Parque Nacional Cerro Verde, con tre magnifici vulcani e diversi sentieri escursionistici, tra cui un facile itinerario ad anello di 1 km che regala panorami indimenticabili. I viaggiatori più allenati possono partecipare a ripide escursioni guidate da tre a sei ore (9) per raggiungere la cima del vulcano Izalco, un arido cono di cenere fumante, o le caldere e i laghi panoramici di Santa Ana. Queste escursioni partono alle 10 del mattino e devono essere effettuate con una guida, il che potrebbe comportare degli aggiustamenti al vostro itinerario.

Nel parco ci sono eccellenti strutture ricettive, ma noi siamo diretti verso l’immenso (25 kmq) Lago Coatepeque, lo scintillante lago nel cratere che avete ammirato durante il trekking. Ci vuole un’altra ora d’auto lungo un tragitto molto panoramico per raggiungere la riva del lago, costellata di hotel, ristoranti e bar, quasi tutti dotati di pontili da cui entrare in acqua.

Sera

Sul lungolago ci sono strutture ricettive in grado di soddisfare ogni budget (i prezzi vanno da 10 a 200 per notte). Cenare alla Octava Maravilla costa circa 20 ed è un’esperienza da non perdere. Ordinate la mojarra rellena, un pesce intero fritto ripieno di gamberetti e altri frutti di mare.

Dopo cena andate a bere una birra ghiacciata in un dei bar sul lungolago. Qui ci si può divertire tutta la notte.

Quarto giorno: il profumo dei fiori

Mattina

Dopo aver fatto colazione sul lago, partite alla volta dell’Entre Ríos Ecopark (3), fuori dalla città di Izalco (un’ora di viaggio). Godetevi qualche momento di relax in una delle sorgenti calde o fredde, oppure provate gli scivoli acquatici. Quando siete pronti, ordinate il brunch e vi verrà servito direttamente alla vostra amaca.

Pomeriggio

La Ruta las Flores è l’attrazione dell’entroterra più rinomata di El Salvador, una sfilza di incantevoli cittadine e meraviglie naturali accessibili negli altopiani delle piantagioni di caffè tra Sonsonate e il confine con il Guatemala. Se è sabato, ci fermiamo alla famosa Feria Gastronomica de Juayúa, che si tiene ogni fine settimana. Le bancarelle servono carni alla griglia, gamberi speziati e gustose pietanze di riso su piatti di polistirolo, ma ci sono anche souvenir, cocktail e opere d’arte in vendita, oltre a musica dal vivo e passeggiate a cavallo con “Zorro”. Altrimenti proseguiamo alla volta di Ataco.

Dopo aver preso il caffè a El Jardín de Celeste, esploriamo la città antica, senza tralasciare una visita ad Axul Artesanía. Questo negozio di artigianato è un’esperienza unica, con telai funzionanti e dipinti esclusivi che rasentano la vera arte. I proprietari sono anche responsabili della superba collezione di murales di Ataco, perfetti come sfondo per i selfie. Durante il tour della piantagione El Carmen Estates (6; 75 minuti) scopriremo tutto ciò che c’è da sapere sulla coltivazione del caffè.

Ceniamo ad Ataco e concludiamo la serata con un drink nel cortile di Casa Degraciela, una grande dimora di 150 anni immersa in una piantagione di caffè, oggi riconvertita in un lussuoso B&B. Prima o poi ci torneremo, ma per stasera abbiamo prenotato la suite Japón al Santa Teresa Hot Springs Resort, che dista solo 20 minuti da qui.

Sera

Ci siamo concessi il lusso di questa spaziosa suite perché dispone di una sorgente termale privata alimentata dalle stesse acque termali naturali che scorrono come un fiume nei giardini del resort e nella piantagione di caffè circostante. Rilassatevi sotto le stelle mentre pianificate il vostro ritorno a El Salvador.

Leggi anche:

Pubblicato nel e aggiornato nel

Destinazioni in questo articolo:

El Salvador
Condividi questo articolo
Pubblicità