Dordogna gourmet: due giorni per gustare il meglio della Francia

Redazione Lonely Planet
3 minuti di lettura

Se ciò che amate di più sono i colori, i suoni e i profumi di un mercato francese, i villaggi pittoreschi e le cittadine piene di storia della Dordogna saranno il vostro paradiso. La regione è famosa per le tradizioni gastronomiche e immergersi nella sua cultura culinaria rappresenta uno dei modi migliori, e più gustosi, di conoscere la Francia rurale. Per alcune delle degustazioni più memorabili è consigliabile chiamare prima.

Il villaggio di Castelnaud-la-Chapelle ©Jon Chica/Shutterstock
Il villaggio di Castelnaud-la-Chapelle ©Jon Chica/Shutterstock
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Sarlat-la-Canéda

Si parte da Sarlat-la-Canéda, una cittadina medievale splendidamente conservata che costituisce il fulcro del turismo della Dordogna. Ospita un vivace mercato all’aperto il sabato mattina e una versione più contenuta il mercoledì. I contadini del circondario allestiscono i banchi con specialità di stagione come funghi porcini, terrines d’anatra, foie gras e noci nella centrale place de la Liberté e praticamente in ogni angolo libero del centro. C’è anche un suggestivo mercato serale.

Se non riuscite a essere qui per il mercato del sabato, potrete acquistare ottimi prodotti alimentari al Marché Couvert (mercato coperto), allestito in una chiesa sconsacrata, riadattata con creatività dall’archistar francese Jean Nouvel. Un ascensore panoramico porta i visitatori in cima al campanile per ammirare i tetti d’ardesia della città.

Si può decidere di fermarsi due notti a Sarlat, ritornandoci dopo il primo giorno di viaggio perché le distanze tra le tappe sono brevi.

Castelnaud-la-Chapelle

L’umile noix (noce) è da secoli un prodotto d’eccellenza della Dordogna e trova largo impiego nei liquori e in molte ricette locali, oltre che nell’onnipresente gâteau de noix (torta di noci). Situato in un bel boschetto sui pendii di un colle, l’Éco-Musée de la Noix du Perigord è in parte negozio e in parte museo, dove potrete vedere come si produce il profumato olio di noci in un antico frantoio. Non mancano specialità a base di questo frutto. Appena 800 m più avanti non perdetevi lo Château de Castelnaud d’epoca medievale, con un superbo museo di armi antiche.

Tra i vicoli di Sarlat-la-Canéda ©Antonin Albert/Shutterstock
Tra i vicoli di Sarlat-la-Canéda ©Antonin Albert/Shutterstock
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Le Maroutal

Questa zona della Dordogna in genere non è famosa per i vini, ma il Domaine de la Voie Blanche è un caso a parte, in quanto si serve di anfore di terracotta invece che di botti per l’invecchiamento dei sofisticati rossi biologici. Essendo un’azienda di famiglia è meglio chiamare prima, ma di solito in estate la sala degustazioni è aperta.

Mortemart

Per un prezzo simbolico potrete osservare i cinghiali allevati in semilibertà in campi recintati e boschi presso Les Sangliers de Mortemart. Questi cugini dei maiali vengono alimentati con una dieta ricca di châtaignes (castagne) che danno alla carne un sapore molto particolare. La carne di cinghiale è l’ingrediente principale del civet de sanglier (un sostanzioso stufato), oltre che di pâté e terrines. Tutti questi prodotti sono in vendita nel negozio presso l’allevamento.

Sainte-Alvère

Il suggestivo paesino di Sainte-Alvère è immerso in un’autentica atmosfera agreste ed è anch’esso famoso per i tartufi. Verso la metà dell’inverno, cercate di arrivare in concomitanza con il breve ma celeberrimo mercato del tartufo del lunedì mattina. In altri periodi, le mostre nel piccolo ufficio turistico offrono una panoramica della coltivazione di questo tubero e ci sono sentieri segnalati nei boschi vicini. In paese troverete due buoni ristoranti, un caffè-bar e una rivendita di foie gras.

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Le colline intorno a Bergerac sono ammantate di vigneti  ©rui vale sousa/Shutterstock
Le colline intorno a Bergerac sono ammantate di vigneti ©rui vale sousa/Shutterstock

Bergerac

Le colline intorno a Bergerac sono ammantate di vigneti, da cui si ricavano rossi corposi, bianchi floreali, rosé fruttati e rinomati vini da dessert. Con 13 Appéllations d’Origines Contrôlées (AOC) e oltre 1200 aziende, l’unico problema è la scelta. Per fortuna il Quai Cyrano conosce tutte le annate migliori e offre degustazioni gratuite, aiutando anche a individuare i vigneti da visitare. Facendo base a Bergerac, si possono trascorrere due piacevoli giornate visitando i diversi produttori dei dintorni.

Monbazillac

Di tutti i vini prodotti nella zona di Bergerac, nessuno è così immediatamente riconoscibile come il dolce Monbazillac. Il nome indica anche l’iconico Château de Monbazillac, un maestoso castello cinquecentesco che presidia infiniti filari di viti su un ripido pendio a sud di Bergerac. Purtroppo, la presenza di comitive in viaggio organizzato può rovinare l’esperienza, ma ci sono molte alternative nelle vicinanze per assaggiare non solo vini dolci ma anche i bianchi secchi AOC di Bergerac e i rossi strutturati di Pécharmant (a nord di Bergerac). Lo Château Montdoyen, a conduzione familiare, è una buona soluzione con vini dai nomi intriganti e curiosi.

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