Da Milano alla Costa d’Avorio in moto: 20.000 chilometri attraverso l’Africa Occidentale
Dopo aver lavorato più di 20 anni nella produzione di spot pubblicitari, ho deciso di prendermi una lunga pausa per assecondare la voglia di viaggiare. Per iniziare questo nuovo corso della mia vita, ho scelto un viaggio overland: da Milano alla Costa d’Avorio e ritorno, in solitaria, con una moto. Il 31 Dicembre del 2019 ho smesso di lavorare, poco dopo sono arrivati i lockdown; immaginare e pianificare questa avventura mi ha fatto evadere. Penso che ogni fase di un progetto di questo tipo sia di per sé un viaggio: sognarlo ad occhi aperti, organizzarlo, viverlo, ricordarlo.

L’itinerario: in traghetto da Genova a Tangeri
Marocco, Western Sahara, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Costa d’Avorio. E ritorno. 20.000 chilometri, in due mesi e mezzo.

Il viaggio: Maghreb e Africa Occidentale
L’Africa mi è apparsa ogni giorno come una moltitudine di persone in movimento; decine di etnie, ognuna con i suoi lineamenti, colori, tradizioni, usanze e pattern dei vestiti. Ho scoperto che ogni città ha il suo ritmo e la sua personalità e ogni volta ho lasciato che mi avvolgesse.
Dal deserto alla savana, dalle lussureggianti pianure fluviali alla giungla. Per lunga parte del viaggio, questi meravigliosi paesaggi incontrano l’Oceano Atlantico. Sulle scogliere del Marocco, nel deserto del Western Sahara, sugli altipiani della Mauritania, o nella regione delle 18 Montagne in Costa D’avorio il paesaggio si apre a 360 gradi. Il campo visivo è illimitato. Ci si sente gli unici eletti a poter godere di quel miracolo della natura. Eppure non si è mai soli.

In caso di bisogno, qualcuno appare sempre dal nulla, pronto ad aiutarvi. La proverbiale arte di arrangiarsi africana supera di gran lunga la nostra intelligenza pratica. Per varcare un fiume troppo profondo, e/o infestato di coccodrilli, la moto può essere caricata su una piroga, a volte a cavallo di due, o fatta scorrere su una funicolare improvvisata. Se ha un problema meccanico, può viaggiare sul tetto, o nel bagagliaio, di una vecchia Mercedes per raggiungere la città più vicina.
Vedere un carretto con un mulo trasportare (non trainare) la motrice di un camion, in questa parte di mondo è normale; nel teatro della sopravvivenza, il vostro problema risulterà di facile soluzione.
Più scendevo verso sud, o mi allontanavo dalle strade battute, più nei miei occhi ed in quelli delle persone che incontravo coglievo lo stupore e l’euforia di chi non aveva mai visto una persona come quella che aveva davanti. Altre volte sono stati gli animali selvatici a guardarmi negli occhi, fermi in mezzo alla pista facoceri e babbuini mi hanno fatto capire che quello era il loro territorio. Varani, civette, e serpenti mi hanno attraversato la strada, dalla colline sontuose della Costa d’Avorio sù sino alla Mauritania. Nel nord rurale del Senegal, ho letteralmente guidato in mezzo a stormi di uccelli di ogni colore, che vengono a svernare dall’Europa e dall’Asia. Gli animali sono una presenza costante: i cammelli nel deserto mauritano, i camaleonti nelle pianure fluviali della Guinea Bissau, i branchi di macachi nella foresta della Guinea Conakry.

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Questo viaggio è avventura allo stato puro. Ognuno può cucirsela addosso, in base alla propria predisposizione all’adrenalina e all’ignoto. All’atto pratico, è possibile andare dal Marocco al Senegal senza mettere le ruote in fuoristrada. In Guinea Bissau e Guinea Conakry i percorsi diventano più scabrosi, una sfida più o meno estrema a seconda delle piogge: la questione non è se, ma quanto si è disposti ad avventurarsi. In Costa d’Avorio le principali vie di spostamento tornano perlopiù buone, pur senza perdere l’opportunità di strade secondarie e piste verso luoghi remoti.

Come organizzare un viaggio in moto attraverso l’Africa Occidentale
Ho cercato di pianificare una tabella di marcia che permettesse di evitare il picco delle piogge (le piste e i percorsi in fuoristrada possono diventare molto complicati) e la stagione dell’Harmattan (visibilità ridotta e rischio di tempeste di sabbia). Io alla fine ho viaggiare da metà settembre a fine novembre, ma ora l’esperienza mi farebbe partire a inizio ottobre, per rientrare a metà novembre
La burocrazia? Sono partito senza avere visti o documenti di esportazione temporanea della moto. I visti hanno una validità di 90 giorni dalla data di emissione e molti sarebbero scaduti prima di poterne usufruire. Sino al Gambia possono essere fatti direttamente alla frontiera; per Guinea, Guinea Bissau e Costa d’Avorio il consiglio è quello di tenersi aggiornati sulle procedure in continua evoluzione, su gruppi Facebook come West Africa Travellers.

Ho fatto a meno del carnet du passage della moto (costo circa 250 euro, oltre ad una fideiussione bancaria pari al valore della moto da nuova). Ad ogni dogana ho richiesto un pass avant (da gratis a 15 euro, validità rinnovabile, dai 5 ai 15 giorni). Alla frontiera marocchina e a quella mauritana si può stipulare una polizza per i rispettivi Paesi (circa 60 euro per 10 giorni), a quella del Senegal per tutti gli Stati facenti parte del CEDEAO (circa 60 euro per 2 mesi).

Con che moto si affronta un viaggio attraverso tutta l’Africa Occidentale?
La moto deve essere affidabile e leggera (questo vale anche per il bagaglio). Non serve potenza: le strade, gli animali, le buche e lo stile di guida africano riducono sensibilmente la velocità. Per chi deve ancora scegliere la moto per un viaggio di questo tipo, il consiglio è di pensare alle situazioni più difficili che si incontreranno, per quelle facili ogni mezzo va bene.
In Western Sahara possono esserci 300 chilometri di distanza tra un benzinaio e l’altro, in Mauritania 400/500 (a volte per scoprire che è sprovvisto di carburante): bisogna avere autonomia di percorrenza.
La gamma di accessori offerti dal mercato è vasta, in grado di soddisfare qualsiasi feticismo e perversione. Per quanto mi riguarda, mi sono limitato a protezioni per le parti funzionali della moto. In Africa si trova sempre un meccanico volenteroso e pieno di fantasia, sono i pezzi di ricambio a mancare: a questo proposito, consiglio di portare esclusivamente le parti sostitutive che si sa già di dover cambiare e quelle di probabile rottura.
Le temperature sono elevate: bisogna idratarsi, costantemente. La soluzione migliore sono gli zainetti in stile camel bag: leggeri, contengono anche 3 litri di acqua, la mantengono fresca per più di un giorno.