Belgio: una settimana a tutta birra
In Belgio la birra ha un che di mistico e si presenta in un’infinità caleidoscopica di varianti, tra cui spiccano le sei pregiate birre trappiste prodotte nei monasteri. Dedicate una settimana alla scoperta del Belgio andando alla scoperta dei luoghi della birra: quello che scoprirete andrà ben oltre un buon brindisi.
A Bruxelles fate una sosta sulla Grand Place, un capolavoro di architettura urbana. Curiosamente nascosta dagli edifici circostanti, questa piazza acciottolata si rivela solo nel momento in cui vi si accede, a piedi, da uno dei sei vicoli laterali: Rue des Harengs offre il colpo d’occhio migliore. Il centro focale è il municipio quattrocentesco coronato da una guglia, ma ognuno dei palazzi delle corporazioni che si affacciano sulla piazza, prevalentemente realizzati fra il 1697 e il 1705, ha un suo fascino peculiare. Quasi tutti sono riccamente decorati con frontoni barocchi, statue dorate e i simboli delle corporazioni: fermatevi all’Arbre d’Or, la corporazione dei birrai.
Una seconda tappa per gli amanti della birra è il Musée de la Brasserie, dedicato alla produzione della birra. Non potrebbe essere più autentico, dato che occupa il piano interrato della corporazione dei birrai ed espone attrezzature originali del XVIII secolo. Ma per vedere in funzione un vero birrificio, andate al Musée Bruxellois de la Gueuze nel Birrificio Cantillon: questo museo-birrificio davvero unico, un affascinante impianto a gestione familiare che usa gran parte dell’attrezzatura originale del XIX secolo ed è l’ultimo a utilizzare ancora il metodo lambic a Bruxelles. Dopo una breve spiegazione, i visitatori possono esplorare autonomamente i vari locali, fra cui gli ambienti dove la birra viene lasciata maturare per un massimo di tre anni in barili di legno di castagno. Attenzione: il luogo è pieno di ragnatele, pare che i ragni favoriscano la fermentazione spontanea, che avviene in una vasca di rame ampia ma poco profonda collocata nel sottotetto.
Dirigetevi poi a Nord, a Mechelen (Malines in francese). Qui vi aspetta la più importante cattedrale del Belgio, una magnifica piazza centrale e diversi musei di un certo interesse. La cittadina gode di un’atmosfera piacevolmente tranquilla e, sebbene i suoi canali non siano altrettanto suggestivi, rappresenta un’alternativa interessante all’affollata Brugge, con diversi alberghi che offrono tariffe scontate. Ma soprattutto, i café di tutta Mechelen servono le birre prodotte dal rinomato stabilimento locale Het Anker, molte delle quali portano nomi che evocano curiosi episodi della storia della città. Per esempio Maneblusser, nome di una bionda corposa con una gradazione alcolica del 5,8% che si fa bere facilmente, significa ‘estintore della luna’: nel 1687, infatti, gli abitanti di Mechelen coniarono per se stessi questo soprannome dopo aver scambiato per un incendio sulla torre della cattedrale il bagliore della luna che, velata dalle nuvole, brillava alle spalle della struttura. Le famose birre Gouden Carolus sono invece dedicate alle monete d’oro di Carlo V coniate durante il Sacro Romano Impero.
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Fate rotta per le Fiandre occidentali, dove si coltiva il luppolo, e dove una rete di tranquille stradine di campagna forma un circuito che ha come punto iniziale e finale Poperinge, e che offre eccellenti opportunità per fare escursioni in bicicletta e la possibilità di visitare alcuni fra i migliori birrifici del Belgio. Se siete allenati e reggete bene l’alcol, potrete compiere senza problemi tutto il tragitto in una giornata. Percorrete in bicicletta 9 chilometri, tutti in pianura, a ovest di Poperinge, e dopo circa 30 minuti raggiungerete il villaggio di Watou, conosciuto per il suo Brouwerij Sint Bernardus. Il villaggio ha una gradevole piazza centrale dominata da una bella chiesa con guglie. Qui troverete il piccolo café storico Het Wethuys, che serve la Sint-Bernardus Tripel alla spina, da abbinare a qualche piatto della sua cucina casalinga di tradizione belga, come per esempio le Hoppegaletten: grandi pancake ripieni di formaggio. Da Watou, ci vorranno 40 minuti per coprire i 12 chilometri in direzione nord-est fino a Westvleteren per assaggiare la tanto ambita Westvleteren 12, una birra trappista dell’Abdij Sint-Sixtus, presso il pub In de Vrede. Quindi proseguite in direzione sud-est per altri 7 chilometri fino a Woesten per ulteriori degustazioni e potenziali takeaway al Deca Brouwerij. Da qui dovrete percorrere solo altri 7 chilometri per tornare a Poperinge.
Organizzate il vostro arrivo nel piccolo villaggio di Pipaix, 15 chilometri a est di Tournai, in coincidenza con una visita al birrificio a vapore. Inaugurata nel 1785, questa minuscola struttura è l’ultimo birrificio a vapore ancora attivo in Belgio. Questa impresa familiare squisitamente autentica è nota soprattutto per la Vapeur Cochonne, la cui etichetta con il disegno di una maialina con i seni scoperti fu censurata per il mercato degli Stati Uniti. Le visite guidate del birrificio che si svolgono la domenica comprendono anche una degustazione, ma cercate di visitare la struttura l’ultimo sabato del mese, per poter osservare i macchinari in funzione e immergervi nel calore tipo sauna che si sviluppa durante il processo di produzione della birra. Prima della visita, concedetevi un pranzo a buffet con piatti a base di birra innaffiati da fiumi di ale.
Proseguite verso l’area rurale della Botte du Hainaut, patria della leggendaria birra trappista Chimay, e la birreria Fagnes di Mariembourg. Questa zona ondulata si presenta come un insieme di fattorie, foreste e villaggi fortificati; poco frequentata dal turismo, si presta come valida alternativa alla regione delle Ardenne, assai più affollata.
Il vostro tour continua verso sud-est, verso uno dei più famosi ‘monasteri della birra’ del Belgio. Nessuno è più pittoresco di Notre Dame d’Orval, dove la pastosa luce pomeridiana crea riflessi scintillanti sulla pietra arenaria dell’enorme scultura della Vergine con Bambino che orna il fianco occidentale del complesso. Le pittoresche rovine adiacenti sono quelle di un monastero cistercense costruito nel 1132 che venne saccheggiato e distrutto nel 1793 sull’onda del furore antireligioso che seguì la Rivoluzione francese. Il birrificio vero e proprio è chiuso al pubblico, mentre è possibile visitare le antiche rovine così come la farmacia del XVIII secolo, la tomba di re Venceslao, un giardino di erbe officinali e un piccolo museo storico dedicato alla produzione della birra e alle campagne pubblicitarie dal 1931 a oggi.
Tornando verso Bruxelles, non perdete l’occasione di visitare l’abbazia di Val-Dieu: sciami di libellule iridescenti sfrecciano sullo sfondo di paesaggi lacustri degni di un quadro di Monet nella sublime cornice del parco di questo antico complesso abbaziale rurale, disseminato di citazioni bibliche in quattro lingue che invitano alla riflessione. Il complesso è un monastero cistercense tuttora attivo, con un famoso birrificio di cui si possono degustare i prodotti nel caffè-ristorante annesso.