“Parole in viaggio”: vi aspettiamo alla nuova edizione del Triestebookfest

Redazione Lonely Planet
9 minuti di lettura

Trieste è sempre un’ottima destinazione, ma se avete intenzione di andarci in questi giorni (dal 2 al 6 marzo) avrete una sorpresa in più: il Triestebookfest. Dal 2015 questo evento si dedica interamente alla lettura e ai lettori, mettendo chi legge al centro di tutte le proposte. Quest’anno il tema è “Parole in viaggio”, per sottolineare il legame che da sempre esiste tra letteratura e viaggio. E noi non potevamo mancare! Prima di raccontarvi in quali eventi potete trovarci, abbiamo fatto alcune domande a Loriana Ursich, una delle organizzatrici.

Triestebookfest pubblico sulla terrazza
Sui tetti di Trieste con il Triestebookfest © Fabio Rinaldi
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Quando è nato il Triestebookfest e quali sono le sue peculiarità?

Triestebookfest è nato nel 2015 dall’incontro di quattro donne che, con la loro passione, si occupavano di cultura e di libri in Trieste e dal loro avvertire una ‘assenza’: in una città dalla tradizione letteraria così importante e nella cui narrazione i libri e gli scrittori sono parte integrante, mancava un festival dedicato ai libri e alla lettura. Abbiamo, quindi, fondato una associazione che avesse l’obiettivo di colmare tale assenza e organizzare il Triestebookfest. 

Sin dall’inizio il Festival è stato immaginato per non essere solo una vetrina per le pubblicazioni delle case editrici, bensì un luogo dove i lettori, ma soprattutto i “non-ancora-lettori”, avrebbero potuto confrontarsi attorno ad un tema di interesse generale. Lo scopo era quello di azzerare la distanza tra il lettore e lo scrittore e far avvicinare a questo mondo anche chi non avesse dimestichezza con il libro. 

Per rendere più facile questo “viaggio” verso il libro e la lettura ci siamo servite anche di altri linguaggi, quali la musica la fotografia il teatro. Partite da zero, proprio la nostra passione ci ha permesso di crescere, con la peculiarità di essere ancora un festival ‘tutto al femminile’ come dimostra il comitato organizzatore dell’edizione di quest’anno. Da cinque anni possiamo contare sulla coorganizzazione del Comune di Trieste e sul sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. Abbiamo consolidato una serie di importanti collaborazioni, come quella con Nati per leggere, LeggiaAMO 0-18 e il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, dove una parte degli studenti realizza da alcuni anni un progetto in sintonia con il tema del festival. Inoltre il nostro interesse per lettura e libri non si esaurisce nel festival. Infatti abbiamo da poco dato il via a un progetto, dedicato alle professioni dell’editoria, che metteremo a disposizione, via streaming, a tutte le scuole superiori della Regione con il duplice obbiettivo di far conoscere il libro e dare a tanti ragazzi uno spunto per il loro futuro professionale in questo campo. 

Un altro progetto che ci sta a cuore e che presenteremo proprio a “Parole in viaggio” è quello che si propone di raccontare la storia di Trieste attraverso le carte conservate negli archivi e le loro parole ‘arcane’ a cui “diamo vita” grazie alla voce di attori come Lino Guanciale e Paolo Valerio. Trieste ha ancora una grande capacità di produrre cultura a cui, con il nostro impegno e la nostra passione, vogliamo dare risalto.

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Piazza Unità d’Italia è uno dei luoghi da non perdere durante una visita a Trieste © xbrchx
Piazza Unità d’Italia è uno dei luoghi da non perdere durante una visita a Trieste © xbrchx

Perché avete scelto, per questa edizione 2022, il tema “Parole in Viaggio”?

La pandemia ci ha costretto a riflettere sul nostro percorso. Anche se non ci ha fermato, ci ha obbligato a ripensare le modalità scelte per realizzare il festival che, ironia della sorte, quell’anno si intitolava “venti di libertà”, un tema scelto ben prima che la situazione sanitaria precipitasse e che, in una sorta di sfida, abbiamo confermato nonostante il lockdown. La decisione, obbligata, di utilizzare la tecnologia e svolgere il festival in remoto, ha consentito a tantissime persone di fruire dell’evento, trovando, speriamo, anche un po’ di compagnia in quei difficili momenti. Tuttavia il pubblico in presenza, il vero protagonista della nostra manifestazione, ci è mancato tantissimo. Da qui è nata l’esigenza di riflettere sul viaggio, sulla necessità che abbiamo di entrare in contatto con l’altro e di esplorare altri spazi; una dimensione che forse davamo un po’ per scontata, ma la cui assenza rivela nella sua enorme complessità. 

Ad esempio, proprio il contesto in cui stiamo vivendo richiede nel viaggiare un’attenzione maggiore all’ambiente, alle risorse, alla natura e alle donne e agli uomini. Non a caso abbiamo messo l’accento sul cammino, cioè su un viaggio lento che è necessariamente anche un percorso dentro di noi. D’altra parte lo stesso leggere è un modo di viaggiare e il nostro viaggio con le parole spero ci dia l’occasione per ritrovarci numerosi. Per questo, parlando di viaggi e parole che viaggiano, è stato quasi naturale dedicare molto spazio alla casa editrice che con le sue guide ci ha fatto e ci farà ancora viaggiare in maniera responsabile, accompagnandoci nel rendere il viaggio un’occasione per crescere come cittadini del mondo. Infatti ben quattro eventi del festival saranno targati EDT e tra questi quello d’apertura dedicato alla guida Lonely Planet del Friuli Venezia Giulia

Guide e prodotti consigliati:

Guida di viaggio

Friuli Venezia Giulia

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Quali sono i tuoi luoghi del cuore di Trieste?

Trieste è una città che non è mai uguale a sé stessa. Basta un po’ di bora per rendere il cielo terso e trovare mescolati senza soluzione di continuità il blu del cielo e del mare. Il mare è un elemento essenziale della vita dei triestini e il molo Audace, le rive, la grande Piazza dell’Unità d’Italia che si affaccia sul golfo sono i luoghi da raggiungere, come in un rito collettivo, dopo una giornata di lavoro per godere di un tramonto sempre diverso, meraviglioso e spettacolare e mai monotono. Io non faccio eccezione. 

Come molti dei miei concittadini amo frequentare i caffè e il mio preferito, ovviamente, è l’Antico Caffè San Marco che è anche sede della libreria di cui sono responsabile. Il caffè San Marco fa parte della mia vita ed è molto amato dai triestini che lo considerano come un’estensione della propria abitazione, un salotto buono dove incontrare gli amici o il luogo perfetto dove studiare o lavorare. 

In realtà sono tanti i luoghi che potrei citare: il Canal Grande con i suoi riflessi, molte delle strade della Cittavecchia, che un restauro degli ultimi anni ha reso nuovamente vive e vivibili, o il Viale XX Settembre, il lungo viale alberato che è luogo d’incontro e sede della fiera dedicata al nostro S.Nicolò, il santo che nella notte del 6 dicembre premia con doni i bambini buoni. In realtà amo la città tutta e non perdo occasione di fotografarla come fare un turista, un modo per riscoprirla sempre nuova, sempre diversa eppure sempre lei.

L’edizione precedente: online dall’Antico Caffè San Marco © Fabio Rinaldi
L’edizione precedente: online dall’Antico Caffè San Marco © Fabio Rinaldi

La libreria del Caffè San Marco è un pezzo di storia della città, ci racconti cosa significa lavorare qui?

La libreria si trova all’interno di un caffè storico fondato nel 1914, l’Antico Caffè San Marco. Nell’inverno del 2013 Alexandros Delithanassis ha preso in gestione il caffè e vi ha trasferito la sua libreria ed io sono stata chiamata a progettarne i contenuti rispetto al nuovo spazio e a gestirla. 

Un progetto innovativo per la nostra città che si è rivelato vincente. La libreria ha riportato il caffè ai suoi fasti originari, quando era luogo d’incontro degli esponenti della cultura triestina. Editori e autori molto selezionati con un’attenzione particolare ai piccoli editori di progetto danno alla libreria un’identità ben definita in linea con il bellissimo locale che la ospita. È, e vuole essere, soprattutto un luogo d’ispirazione per chi ama i libri, dove trovare suggerimenti e nuovi percorsi di lettura. 

Negli ultimi anni anche a Trieste il numero delle librerie si è molto ridimensionato, sebbene la città risulti sempre in testa alle classifiche tra quelle con maggior numero di lettori. La crisi, che ha toccato il mondo del libro, ci ha insegnato che è molto importante unire a un servizio attento, volto alla soddisfazione del cliente, un’identità ben precisa che dia vita, attorno alla libreria, a una comunità di lettori. Indubbiamente un lavoro che richiede molto impegno e cura per riuscire ad essere competitivi anche rispetto al mercato online. L’esperienza della libreria del Caffè San Marco ha dimostrato, però, come questo tipo di progettualità paghi sia in termini economici che qualitativi.


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Ed ora siamo lieti di presentarvi i nostri interventi previsti a Triestebookfest

Venerdì 4 marzo

Alle ore 16.30 Presentazione della guida turistica del FRIULI VENEZIA GIULIA edita da EDT- Lonely Planet con Angelo Pittro e Piero Pasini, e con il Direttore generale di PromoTurismoFVG, Antonio Bravo. Modera Nadia Pasqual.

Tutto quello che c’è da sapere sulla Regione raccontato da uno degli autori della guida.

Sabato 5 marzo

Alle 11.00 alla Libreria Lovat è in programma la presentazione degli Atlanti letterari illustrati, curati da Anselmo Roveda e Marco Paci.

Jules Verne, Emilio Salgari, così come molti scrittori di classici della letteratura per ragazzi, hanno fatto viaggiare milioni di lettori. Il progetto degli Atlanti letterari, curato da Anselmo Roveda e illustrato da Marco Paci, racconta il mondo e le altre geografie possibili della letteratura in modo originale e coinvolgente. La dimensione del luogo esce dirompente dalle pagine: la magia delle illustrazioni e quella degli estratti dalle opere originali offrono un assaggio dei più grandi romanzi d’avventura dell’Ottocento, portando i lettori attraverso il pianeta e l’universo intero. Il giro del mondo, quello vero, è proprio tra queste pagine

Alle 17.00, il medico, scrittore e viaggiatore Gavin Francis presenta Isole. Cartografia di un sogno, EDT (2021), con Pietro Spirito.

Più cresce il nostro bisogno di appartenere alla società civile, più coltiviamo il sogno di un’isola deserta su cui scappare. In una spedizione tra mappe, letteratura e diari di viaggio, Gavin Francis, medico, scrittore e viaggiatore, racconta la storia di una magnifica ossessione, quella per le isole, che ha radici antiche e che oggi, in un’epoca di connessione forzata e ubiqua, è più viva che mai nell’inconscio collettivo. 

All’Antico Caffè San Marco, alle 19.00, Michele Rumiz, Travel director di Slow Food, presenta La grotta al centro del mondo, EDT (2021), con Enrico Milic. 

Un viaggio gastronomico dal Bosforo all’Anatolia profonda, per raccontare – anche – i grandi cambiamenti che investono la Turchia contemporanea.


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