A tu per tu con Ancona: in giro per la città marchigiana aspettando UlisseFest 2024

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Per capire gli anconetani tutti dovrebbero leggere la poesia La cruceta di Ceriago, al secolo Eugenio Gioacchini - dedicata al mollusco che ad Ancona si cucina in porchetta - che recita, sul finale “[…] Io guardo 'sta cruceta sbruzulosa, cun 'st'anima gentile; cià qualcosa del caratere nostro anconità; rozo de fòra, duro, un po' vilà, ma drento bono, un zuchero, 'n'amore ...ché nun conta la scorza, conta el còre”. Insomma, al di là dell’apparenza un po’ ruvida, verrete conquistati dagli anconetani, generosi e di cuore, fieri della loro città a forma di gomito (ankon in greco antico significa appunto gomito) dove, in alcuni periodi dell’anno, il sole sorge e tramonta sempre sul mare. Incontriamoli con le idee di questo articolo, in attesa dell’edizione 2024 di UlisseFest – La festa del viaggio Lonely Planet, che per la prima volta si svolgerà ad Ancona.

Ancona, dronata sulla Cattedrale di San Ciriaco. Credits Andrew Mayovskyy / Shutterstock
Ancona, dronata sulla Cattedrale di San Ciriaco. Credits Andrew Mayovskyy / Shutterstock
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Come capire Ancona facendo quattro passi

Una delle abitudini di chi vive nel capoluogo marchigiano è proprio la passeggiata “da mare a mare”, ovvero dal porto antico al Passetto, attraverso corso Garibaldi, piazza Cavour e l’elegante Viale della Vittoria, sul quale affacciano aggraziate palazzine liberty. Un percorso amatissimo durante la Fiera di San Ciriaco (1-4 maggio) in occasione della festa del patrono.

Ma cosa fanno di solito e dove potete incontrare gli anconetani doc? La mattina presto li troverete al porto antico per una corsetta prima di andare al lavoro, oppure a spasso con i cani, e sarà l’occasione per ammirare l’Arco di Traiano e quello di Clementino e spingervi fino al molo nord dove si trovano la Lanterna Rossa e un murale di Monica Vitti, in omaggio alla scena finale del film La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, girata proprio ad Ancona.

Ancona, l'Arco Clementino inquadra quello di Traiano. Credits ermess / Shutterstock
Ancona, l’Arco Clementino inquadra quello di Traiano. Credits ermess / Shutterstock

Un luogo imprescindibile per chi è nato e vive nella città dorica (così detta perché fondata da coloni greci esuli da Siracusa) è proprio il Passetto: ai piedi del Monumento ai Caduti, progettato negli anni ‘20 dall’architetto Guido Cirilli, dopo una lunga e panoramica scalinata (che dal mare appare come un’aquila in volo) si trova la famosa spiaggetta cittadina, dove in estate in tanti si recano in pausa pranzo anche durante la settimana. La spiaggia è famosa per le grotte, scavate all’inizio del Novecento per ricoverare piccole imbarcazioni, oggi vere e proprie abitazioni in riva al mare dove in estate vivono i “grottaroli”: scambiate quattro chiacchiere con loro per conoscere la storia della città e, chissà, magari assaggiare i famosi moscioli del Conero, saporite cozze che vengono rigorosamente pescate e non allevate.

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Ancona, la scalinata del Passetto. Credits jackbolla / Shutterstock
Ancona, la scalinata del Passetto. Credits jackbolla / Shutterstock

Un altro quartiere da scoprire è il Rio’ de j Archi, zona popolare della città, dove poter assistere allo spettacolo dei barchini che tornano col carico di pesce, diretto al Mercato Ittico, e anche lo splendido pentagono sul mare che risponde al nome di Mole Vanvitelliana, progettato dall’architetto Luigi Vanvitelli, oggi importante cittadella culturale. Nel quartiere incontrate anche Sineglossa Creative Ground, spazio dell’omonima organizzazione culturale che, tra le tante attività, ha promosso anche il progetto Nonturismo: guide scritte da comunità locali attraverso percorsi partecipati.

Se vi piacciono i luoghi pop, non dimenticate di fare un salto pure alla Casa delle Culture di Vallemiano, spazio per eventi e coworking che ha anche una nutrita biblioteca. Da non perdere l’intervento artistico dello street artist Giacomo Bufarini, in arte Run, all’imbocco della Galleria Risorgimento: una grande libreria dipinta che custodisce all’interno alcuni dei simboli di Ancona, tra questi le statue dei leoni del Duomo di San Ciriaco e una maschera della Fontana del Calamo. Se passate in questi giorni, trovate l’artista al lavoro!

Ancona, a strapiombo sul Passetto. Credits Paolo De Gasperis / Shutterstock
Ancona, a strapiombo sul Passetto. Credits Paolo De Gasperis / Shutterstock
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Per un tuffo come si deve gli anconetani vanno tutti “a Mezzavalle”, una spiaggia alla quale si arriva con una discesa a piedi e che conserva ancora il lato più selvaggio della costa, o nella baia di Portonovo, raggiungibile anche con la nuova ciclopedonale del Conero (circa 11 km). Se di mare e porto invece non ne avete ancora abbastanza, spingetevi fino al porto turistico di Marina Dorica (sul quale sventola la Bandiera Blu), dove i diportisti ormeggiano le loro imbarcazioni, e regalatevi una bella passeggiata sul mare.

Ancona, la spiaggia di Mezzavalle. Credits Roberto Lo Sapio / Shutterstock
Ancona, la spiaggia di Mezzavalle. Credits Roberto Lo Sapio / Shutterstock

Ad Ancona “se sciala”: qualche idea per “stare benissimo”

Dopo tanto girovagare è tempo di una pausa: ma dove si prende il caffè ad Ancona? Tra i bar più noti c’è sicuramente La Tazza D’Oro in corso Mazzini o il Bar Torino, aperto addirittura dal 1860, in corso Garibaldi, ottimo anche per gli aperitivi, mentre per una mangiata di stoccafisso all’anconetana con patate c’è la storica trattoria La Cantineta. Prima di cena si va in Piazza del Plebiscito, che tutti chiamano Piazza del Papa per via della statua che la domina, oppure a stuzzicare bombetti in porchetta e sardoncini scottadito al chiosco Da Morena. Per un gelato naturale provate la gelateria di quartiere Gelati Radicali di corso Amendola, mentre se cercate piatti veg affacciatevi da Hummus Plant Cafè, che vende anche piante e caffè specialty e si trova in via degli Orefici, una deliziosa viuzza del centro con negozi curati e saper fare tutto artigianale.

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Ancona, Anfiteatro romano e Parco del Cardeto. Credits trabantos / Shutterstock
Ancona, Anfiteatro romano e Parco del Cardeto. Credits trabantos / Shutterstock

Se per smaltire le scorpacciate volete concedervi una passeggiata, sappiate che quando bisogna prendere una boccata d’aria ad Ancona si va anche per parchi, da quello della Cittadella, sul colle Astagno, a quello del Cardeto, con i suoi 35 ettari il più grande della città, dedicato al poeta anconetano Franco Scataglini, dove visitare il campo degli Ebrei, il faro vecchio, ammirare le fioriture spontanee e fotografare il mare dall’alto.

Insomma, lo avrete capito che ad Ancona “se sciala” (si sta benissimo), come direbbe il Gabbiano anconetano - creazione dell’illustratrice Micol Mancini - che, ovviamente, parla solo “in ancunetà”.

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Ancona
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