La Thailandia è una meta di viaggio sicura?

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Il 22 maggio 2014 l'esercito thailandese ha preso il controllo del potere nell'autoproclamato sforzo di "riformare la struttura politica, l'economia e la società". I colpi di stato non sono una novità nel paese - questo è il 12° dal 1932. È comprensibile, però, che per i viaggiatori la situazione presenti non pochi interrogativi.

Bangkok, approdo al Wat Arun © Lonely Planet Italia
Bangkok, approdo al Wat Arun © Lonely Planet Italia
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Quali sono le conseguenze del colpo di stato per chi viaggia?

Nonostante l'applicazione della legge marziale su tutto il territorio (provvedimento che invalida la costituzione), a Bangkok e nel resto del paese la vita quotidiana continua più o meno invariata. Le mete turistiche sono aperte e i servizi di viaggio restano operativi. Tuttavia, alcuni aspetti vanno presi in considerazione:

Un coprifuoco è in vigore in Thailandia dalla mezzanotte alle quattro del mattino (in forma ridotta a partire dalle 22 e fino alle 5). Abbiamo incontrato persone in giro per Bangkok dopo le 22, ma molti bar e ristoranti chiudono prima, mentre lo Skytrain e la metropolitana, compreso il treno che porta all'aeroporto di Suvarnabhumi, osservano orari ridotti. Chi viaggia per/da gli aeroporti del paese è esonerato dal coprifuoco.

Tutti gli aeroporti restano aperti, anche se i blocchi stradali imposti dalle misure di sicurezza rendono gli spostamenti per/da gli aeroporti più lenti del consueto, soprattutto di notte. Suggeriamo di considerare una mezz'ora in più e di essere pronti con i documenti per un possibile controllo.

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Almeno ufficialmente, i raduni politici superiori alle cinque persone sono stati vietati. Ci sono state però alcune sporadiche manifestazioni contro il colpo di stato, con conseguente blocco dello Skytrain.

Il controllo dei media ha portato alla censura di alcuni canali televisivi stranieri, compresa BBC e CNN.

Consigliamo di verificare i termini dell'assicurazione di viaggio, perché di solito le polizze non prendono in considerazione episodi legati a insurrezioni militari.

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È meglio evitare di esprimere dissenso attraverso i social network. Anche prima del colpo di stato, la Thailandia era molto severa nel censurare opinioni critiche contro la monarchia, un'istituzione da sempre molto legata all'esercito.

Qual è il livello di rischio per chi viaggia?

C'è il rischio che la situazione degeneri - le proteste sono già state piuttosto accese ed è possibile una reazione repressiva da parte delle forze filogovernative. Va detto, però, che solo una parte limitata delle infrastrutture turistiche del paese è stata toccata dal colpo di stato. Mentre scriviamo queste note, la Thailandia continua a essere una destinazione turistica sicura. Gli avvisi ufficiali variano in base al paese che li emette - il Foreign Commonwealth Office britannico e il governo australiano esortano a essere molto attenti in Bangkok e in tutta la Thailandia, e a evitare manifestazioni e assembramenti, mentre gliStati Uniti invitano a riconsiderare i viaggi non indispensabili in Thailandia. Per i viaggiatori italiani, il riferimento fondamentale è Viaggiaresicuri.it, curato dal Ministero degli Affari Esteri: mentre scriviamo queste note, la Farnesina invita alla prudenza, ma senza allarmismi.

Dove trovare informazioni aggiornate?

Sul Thorn Tree, il forum in lingua inglese di Lonely Planet, esiste un canale di discussione continuamente aggiornato con consigli di viaggiatori e di residenti.

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L'Ente Turistico della Thailandia (TAT) ha creato una pagina web che contiene utili contatti in loco.

Il sito del Bangkok Post aggiorna regolarmente le sue breaking news. Le pagine sull'Asia della BBC e quella sulla Thailandia del New York Times riservano grande attenzione agli sviluppi della situazione.

Forse il modo migliore per essere al passo con la situazione minuto per minuto è Twitter. Segui l'hashtag #ThaiCoup o gli account di @Journotopia, @Saksith, @RichardBarrow e @travelfish.

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Come si è arrivati al colpo di stato

La saga è lunga e confusa, ma le radici dell'ultimo colpo di stato possono essere individuate nella rivalità tra le Camicie gialle - sostenitori della monarchia, in prevalenza provenienti dalle classi medio-alte - e le Camicie rosse - la fazione composta soprattutto da appartenenti alla classe operaia e da sostenitori dell'ex Primo Ministro Thaksin Shinawatra.

Nel 2006, Shinawatra fu rimosso dall'incarico con un colpo di stato incruento. I suoi sostenitori misero in scena manifestazioni in suo favore nel centro di Bangkok, con alcuni episodi violenti. Nel maggio 2010, i dissidenti vennero dispersi dall'esercito e 40 persone persero la vita.

Nel 2011, dopo una serie di governi ad interim, la sorella di Thaksin, Yingluck Shinawatra, divenne il primo ministro. Due anni dopo, le Camicie gialle l'accusarono di corruzione, costringendola a dimettersi. Il 22 maggio di quest'anno i militari simpatizzanti per le Camicie gialle hanno preso il potere. Il 26, il re Bhumibol Adulyadej ha decretato che il generale Prayuth Chan-ocha è il nuovo leader.

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Quanto durerà tutto questo

È ancora troppo presto per dirlo. I militari non hanno ancora fatto previsioni in merito alla fine della legge marziale e nemmeno circa il ritorno a un governo non retto dall'esercito.

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