Bhutan, viaggio nella terra del Drago Tonante
Un regno himalayano ricco di miti e leggende, un paese dove acquistare sigarette è illegale, il riso è rosso e i peperoncini non sono un condimento ma l'ingrediente principale della cucina locale. Il Bhutan è un luogo straordinario, una destinazione in grado di appagare le tue aspettative ben al di là di quanto tu possa immaginare. In questo articolo, i nostri consigli per vivere il viaggio nella terra del Drago Tonante.

Bhutan, viaggio nella terra del Drago Tonante
L'UNICO MITO DA SFATARE
La sola leggenda legata a un viaggio in Bhutan che sicuramente non corrisponde al vero è che esitano limiti al numero dei turisti. L'accoglienza del paese ha braccia ampie e l'unica condizione è che i visitatori siano disposti a pagare una tariffa minima di US$200 al giorno (che salirà a US$250 nel 2012). Questo aspetto fa del Bhutan uno dei paesi più costosi da visitare, ma il dato non va accolto in modo acritico. Si tratta infatti di una tassa "all inclusive" che comprende vitto, alloggio, trasporti e una guida ufficiale.
A questo va aggiunto che la guida saprà sicuramente introdurti alla quotidianità degli abitanti del paese. Non sarai costretto a viaggiare in gruppo e potrai organizzare a piacere l'itinerario. E magari decidere di vivere una delle esperienze raccontate di seguito.
ESPERIENZE PER OGNI STAGIONE
La varietà del paesaggio e il calendario ricco di eventi fanno del Bhutan una destinazione di viaggio perfetta quasi tutto l'anno. L'autunno, dalla fine di settembre a quella di novembre, è il periodo ideale per il trekking. In questa stagione, inoltre, si svolge lo tsechu (festa danzante) di Thimphu, che preannuncia l'arrivo delle gru collonero nei luoghi dove abitualmente svernano. Non sorprende, quindi, che proprio in autunno il paese registri il maggior numero di visitatori.
In inverno punta sul Bhutan occidentale, per il birdwatching nelle giungle subtropicali e per il rafting sui fiumi. Anche la primavera è una stagione fantastica, soprattutto per il trekking. I magnifici rododendri, le magnolie e altri fiori selvatici sono in piena fioritura. L'estate, infine, è segnata dai monsoni - e che monsoni! -, ma regala scorci suggestivi del verde intenso delle risaie e delle scure colline che contrastano con il bianco abbagliante degli dzong baciati dal sole.
NELLA TANA DELLA TIGRE
Il più famoso monastero del Bhutan, la Tana della Tigre (Taktshang Goemba), è uno dei più venerati siti religiosi del paese. La leggenda vuole che Guru Rinpoche raggiunse questo sito in volo cavalcando una tigre per sottomettere un demone locale e si fermò qui a meditare per tre mesi (Rinpoche, è chiaro, non pagava tasse di soggiorno). Lo splendido edificio è arroccato sulla parete di uno sperone roccioso sopra una foresta di pini. Il consiglio è di percorrere a piedi la ripida salita che porta al monastero: la scarpinata regala bellissimi scorci della Tana e della valle di Paro.
TREKKING: L'ESPERIENZA FONDAMENTALE
Non puoi dire di essere stato in Bhutan se non avrai vissuto l'esperienza di un trekking. I percorsi, in genere, raggiungono altitudini elevate e attraversano regioni remote. Sarai condotto da guide esperte, dimenticherai strade e comodità, ma soprattutto potrai sentire in modo più nitido il ruggito dei draghi cinesi che, secondo un'antica credenza, risuona tra le montagne e che spiega il nome tradizionale del paese: "terra del Drago Tonante".
Uno dei percorsi più suggestivi è il trekking dei Mille laghi dei Dagala. Si trova fuori dalle rotte più battute e probabilmente non incontrerai nessuno lungo il cammino, oltre ai draghi. Si fa base a Thimphu e si cammina per cinque giorni toccando quota 4720 metri. Lungo la strada incontrerai numerosi splendidi laghi d'alta quota, anche se nessuno è mai riuscito a contarne mille come vorrebbe il nome del percorso.
PUNAKHA DZONG, NELLA "CASA" DEI MONACI
Superbamente collocato alla confluenza di due fiumi, il Punakha Dzong non è solo il soggetto perfetto per una fotografia, ma è soprattutto la quintessenza della serenità monastica. Costruito nel 1637, è il luogo deputato all'incoronazione del re del Bhutan.
Il massimo è visitarlo in primavera per vedere gli alberi di jacaranda carichi di fiori lilla stagliarsi contro i muri imbiancati a calce dello dzong. Una quinta scenica perfetta per i monaci in rosso che camminano in un mare di petali.
VALLE DI THIMPHU: INCONTRO CON LA CHIMERA
La capitale non offre solo musei, attrattive e manifestazioni culturali, come il Trashi Chhoe Dzong celebre per il suo popolare tsechu in autunno (6-8 ottobre nel 2011). La valle piuttosto ampia di Thimphu permette di effettuare belle passeggiate nei dintorni, toccando alcuni monasteri dalla splendida posizione.
A ovest del centro urbano, non lontano dalla torre della televisione, puoi appostarti nella Motithang Takin Preserve per tentare di avvistare lo straordinario animale nazionale del Bhutan. Si chiama takin, è imparentato con il camoscio e con il capricorno ed è un tipo piuttosto mansueto. Secondo la leggenda, è stato creato dal lama Drukpa Kunley, che per stupire i devoti "inventò" il bizzarro bestione unendo la testa di una capra al corpo di una vacca. Una specie di chimera bhutanese, in definitiva.
FELICITÀ INTERNA LORDA: IL VESSILLO DEL BHUTAN
Questa esperienza non è legata a luogo in particolare, ma a tutto il paese. La Gross National Happiness (GNH, "felicità interna lorda") è diventata il fiore all'occhiello del Bhutan, ma anche il suo regalo a un'umanità sempre più alle prese con l'assillo della crescita economica. Basato sul nucleo degli insegnamenti buddhisti e dei valori umani, questo indice di misurazione si contrappone infatti al PIL.
Si tratta del frutto di una filosofia rivoluzionaria che attribuisce il giusto valore a concetti come l'eredità culturale, la salute e l'istruzione, il buon governo, la biodiversità e il benessere dell'individuo. Sperimentare un po' di GNH può essere un'ottima molla per il tuo viaggio.