Polonia: 10 ottimi motivi per amarla

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

C'è un paese nel cuore dell'Europa che è un concentrato di bellezza artistica e scorci naturalistici che sembrano prodigiosamente sfuggiti all'avanzata dell'Occidente e, soprattutto, che è abitato da un popolo che ha molto da insegnare, anche per la dolorosa fierezza con la quale ha saputo affrontare le tempeste della storia. Parliamo della Polonia e queste sono 10 esperienze da non perdere per coglierne l'incanto.

Tetti di Danzica © Fotografia di Daniele Mantovani
Tetti di Danzica © Fotografia di Daniele Mantovani
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Per proseguire e arricchire il tuo viaggio, poi, fa' riferimento alla nostra guida dedicata al Paese.

1. Cracovia, concentrato di bellezza

Il Castello del Wawel è l'elemento centrale di Cracovia ed è assolutamente da non perdere, ma la maggior parte dei visitatori rimane inevitabilmente attratta dalla Città Vecchia, con le sue alte chiese gotiche e la vastissima Rynek Główny, la piazza più grande del paese. Immediatamente al di là del centro storico si estende l'ex quartiere ebraico di Kazimierz, le cui silenziose sinagoghe esprimono la tragedia del recente passato. Cracovia però possiede anche intrattenimenti e spunti d'interesse di genere più moderno: nelle sue cantine e negli angusti vicoli sono infatti nascosti centinaia di ristoranti, bar e discoteche.

2. Tutta l'ambra di Danzica

Danzica è famosa per l'ambra, che è giustamente detta 'oro del Baltico' e viene venduta sia in singoli pezzi sia incastonata in gioielli d'argento, alcuni dei quali molto preziosi. I negozi che vendono ambra sono concentrati attorno a ulica Mariacka, Długi Targ e Długie Pobrzeże, e in agosto spuntano decine di bancarelle in occasione della Fiera Domenicana. Diffida delle gioiellerie dai prezzi gonfiati con cui cercano di catturare gli sprovveduti visitatori occidentali.

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3. Praga a Varsavia?

Attraversare la Vistola dalla Città Vecchia per entrare in Praga, il sobborgo orientale di Varsavia, è come fare ingresso in un'altra città. Strade pulite e ben livellate ed edifici rimessi a nuovo sono sostituiti da strade sconnesse e facciate cadenti, e qui gran parte della popolazione appartiene alla classe operaia e vive in condizioni di povertà. Nonostante la cruda verità dello spaccato di vita che offre, Praga in Polonia è un luogo assolutamente imperdibile. La zona sta vivendo un lento processo di riqualificazione, in considerazione del fatto che artisti, musicisti e imprenditori hanno iniziato a stabilirsi qui, attratti dagli edifici risalenti a prima della seconda guerra mondiale (poiché non fu direttamente toccata dagli scontri del 1944, Praga non subì molti danni) e dai bassi canoni di affitto. Nuove attività compaiono e scompaiono senza sosta, ma la schiera dei negozi e locali che riescono ad affermarsi sta diventando sempre più nutrita.

4. La nostra gratitudine per Toruń

Se la nostra consapevolezza del mondo in cui viviamo ha fatto negli ultimi secoli buoni passi avanti, dobbiamo essere grati alla cittadina di Toruń, in Bassa Vistola. Oltre che per l'architettura, Toruń è molto famosa anche per essere la città natale di Niccolò Copernico (1473-1543). Il suo nome (Mikołaj Kopernik in polacco) appare in ogni angolo della città, dove l'immagine del famoso astronomo viene persino riprodotta con il pierniki (pan di zenzero), un dolce tipico di Toruń per la quale la città è famosa in tutta la Polonia. La Città Vecchia di Toruń, che per fortuna non subì danni durante la seconda guerra mondiale, nel 1997 fu dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità.

5. Wrocław: la città isola

Wrocław è una città che piace a tutti quelli che la visitano: si tratta infatti di una sorta di Cracovia in miniatura, con attrattive culturali e divertimenti, ma non le manca certamente una propria peculiare atmosfera. La città, che ha assorbito influenze boeme, austriache e prussiane, è un insieme architettonico e culturale unico, il che risulta evidente in particolare nella magnifica piazza del mercato. La posizione di Wrocław sul Fiume Odra, con le sue 12 isole, i 130 ponti e i parchi sul fiume, è idilliaca, mentre il ben conservato quartiere ecclesiastico non potrà che affascinare gli appassionati di architettura gotica.

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6. Zamość, iperboli meritate?

Questa città che si autodefinisce 'Perla del Rinascimento' e 'Padova del Nord' non è mai stata celebre per la sua modestia. Il secondo soprannome che Zamość si è attribuita deriva dall'architetto italiano Bernando Morando, originario di Padova, che a fine Cinquecento tradusse in realtà la propria visione dell'architettura nel bel mezzo dell'Altopiano di Lublino. A parte le esagerazioni, questa città rinascimentale si è indubbiamente guadagnata i suoi epiteti, visto che è riuscita ad accompagnare più di 100 monumenti architettonici attraverso i secoli facendoli restare relativamente indenni, ha rifiutatodi arrendersi agli invasori svedesi nel XVII secolo, si è opposta alla decisione di essere ribattezzata 'Himmlerstadt 'durante l'epoca nazista e nel 1992 è stata inclusa nei luoghi dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. In poche parole, Zamość merita indubbiamente una visita.

7. Oświęcim, il luogo della Memoria

Il nome polacco potrà suonare sconosciuto a buona parte degli stranieri, ma certamente non quello tedesco. Si tratta infatti di Auschwitz, il luogo del più grande genocidio della storia umana. Il campo di sterminio di Auschwitz fu creato nell'aprile del 1940 dai tedeschi, che utilizzarono le caserme militari polacche già esistenti prima della guerra alla periferia di Oświęcim. Nel 2007 la denominazione del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO è stata cambiata da 'Campo di Concentramento di Auschwitz' a 'Campo di Concentramento e di Sterminio tedesco nazista di Auschwitz-Birkenau (1940-45)'. Sia Auschwitz sia Birkenau sono aperti al pubblico, come il Museo Statale di Auschwitz-Birkenau. Il centro visitatori del museo si trova all'ingresso del sito di Auschwitz.

8. Grandi spazi aperti

Se sei in cerca di aria fresca e adrenalina, in Polonia troverai molti luoghi per te. Sulle montagne polacche vi sono chilometri e chilometri di sentieri escursionistici e piste da sci, mentre i parchi nazionali, gli innumerevoli laghi e la costa del Baltico sono un paradiso per gli amanti del birdwatching, marinai e patiti dell'abbronzatura. Ecco alcuni riferimenti da non perdere. I Monti Tatra, perfetti per sgranchirsi le gambe e godersi l'aria fresca sopra Zakopane, località di villeggiatura alla moda. La Gola di Dunajec, tra i Carpazi, che serpeggia tra falesie scoscese ed è percorsa da rapide che costituiscono un bel richiamo per gli appassionati di rafting.

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9. Vodka alla polacca

In Polonia la vodka si beve di solito in bicchieri da 50 ml chiamati kieliszek. Va bevuta in un solo sorso, do dna ('fino in fondo'), come dicono i polacchi; subito dopo si usa mangiare qualcosa o bere un sorso d'acqua minerale, giusto per dare un po' di sollievo alla gola, dopodiché i bicchieri vengono immediatamente riempiti per il giro successivo. Un detto polacco recita: 'La cosa più triste del mondo è essere in due con una sola bottiglia'. Com'è facile immaginare, se si beve in compagnia di amici polacchi, sarà molto difficile tenere il loro ritmo, quindi ti consigliamo di non esagerare, magari saltando qualche giro o sorseggiando la vodka invece di berla d'un fiato. C'è un motivo se i francesi descrivono chiunque soffra dei postumi di una sbornia come 'ubriaco come un polacco'.

10. L'eredità ebraica di Cracovia

Per apprezzare l'anima ebraica della città si può puntare anche sulle piccole cose, come gustare un pollo affumicato con salsa al vino e altri piatti della tradizione ebraica, oppure ascoltare musica klezmer dal vivo sulla piazza principale di Kazimierz, il vecchio quartiere ebraico della città tragicamente spopolato dai nazisti nel 1943. Miracolosamente, sette sinagoghe sono sopravvissute alla guerra, ma soltanto una di esse continua a fungere da luogo di culto. Partendo dalla Chiesa del Corpus Domini, incamminati verso est in ulica Św Wawrzyńca per 500 m e raggiungete la vostra prima meta, il Museo della Galizia, che si prefigge sia di commemorare le vittime ebree della Shoah sia di rendere omaggio alla cultura ebraica galiziana del passato, del presente e del futuro.

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