Marilyn Monroe e gli States: i luoghi da non perdere

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Marilyn Monroe, per molti l'icona per eccellenza del cinema del '900, moriva il 5 agosto del 1962. Questo è il nostro omaggio alla sua memoria, ma soprattutto una piccola guida per ripercorrere le sue orme anche fuori dal set. E se senti nostalgia della bionda per eccellenza, non perdere la mostra Marilyn, The Last Sitting: fino al 4 novembre in Valle d'Aosta al Forte di Bard.

Marilyn, vera o falsa? © Fotografia di Dario Baruffi
Marilyn, vera o falsa? © Fotografia di Dario Baruffi
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Che storia. Nata come semplice Norma Jean Baker, figlia di una donna afflitta da disagio mentale, cresciuta tra case di adozione e orfanotrofi, quindi sposa sedicenne di un vicino di casa, poi pin up per Playboy nel 1953 e infine attrice in 29 film (e scrittrice di poesie tristi): tutto questo, e altro ancora, fa di Marilyn Monroe la più grande star di sempre.

E poi la fine, a 36 anni.

"Non ho mai conosciuto Marilyn Monroe", disse il suo primo marito James Dougherty dopo la sua morte. "Ho conosciuto Norma Jean. Erano due persone diverse".

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Marilyn e Norma Jean morirono il 5 agosto di 50 anni fa. I fan club di Marilyn a Los Angeles hanno organizzato molti eventi, comprese visite guidate ai luoghi legati alla memoria dell'attrice. Se vuoi scoprire qualcosa di più di quanto sia possibile rivedendo Gli uomini preferiscono le bionde o ascoltando Candle in the Wind, ecco un elenco che fa per te.

Los Angeles

L.A. woman a tutti gli effetti, Marilyn nacque il 1° giugno 1926 al Los Angeles County Hospital, visse in numerose abitazioni in città compresa la casa in stile spagnolo di Brentwood, dove morì nel 1962. Questo sito non è visitabile, perché si tratta di una residenza privata al termine di una strada anch'essa privata, ma vi sono molti altri posti da esplorare.

Hollywood Walk of Fame
In una vecchia intervista contenuta nel documentario The Legend of Marilyn Monroe, realizzato due anni dopo la sua morte da John Huston, che la diresse agli esordi e al termine della carriera, Marilyn racconta di quando impresse l'impronta delle mani e dei piedi nella Hollywood Walk of Fame. Lo fece nel 1953 con Jane Russell, coprotagonista di Gli uomini preferiscono le bionde, vicino al Grauman's Chinese Theater. (Il teatro organizza un tour di 20 minuti per 13.50 US$). La celebre stella di Marilyn si trova lì vicino, al 6774 di Hollywood Blvd (Jane Russell è al 6850).

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Hollywood Museum
Il museo è sempre un bel punto di riferimento per i fan di Marilyn, ma se ti affretti puoi visitare la mostra temporanea "Marilyn Monroe: The Exhibit" (fino al 2 settembre 2012), la più ricca raccolta di cimeli sulla diva del pianeta. Sono esposte foto inedite, il vestito da un milione di dollari indossato per la luna di miele a Tokyo con Joe DiMaggio e persino il flacone di Decadron trovato accanto al letto dell'attrice dopo la morte.

Pierce Brothers Westwood Village Memorial Park
Molte star sono sepolte in questo cimitero di Westwood (Farrah Fawcett, Natalie Wood, Jack Lemmon, Frank Zappa), ma Marilyn è stata la prima. Le sue spoglie riposano sottoterra, in una cripta vicino all'estremità nordorientale. Come epitaffio, le semplici parole "Marilyn Monroe: 1926-1962". Non è difficile da trovare, per i fiori e i segni di rossetto lasciati dai fan. La star riposa proprio sotto a un certo Richard Poncher, la cui vedova, nel 2009, tentò di vendere lo "spazio" per 4 millioni di dollari. Sei interessato?

New York City

Manhattan è stata spesso la casa di Marilyn lontano da casa. L'attrice visse in diversi luoghi, compreso il lussuoso Waldorf Astoria.

Quella grata della metropolitana
Girati come trailer del film Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder (1954), i pochi fotogrammi di questa pellicola immortalano Marilyn sopra una grata della metropolitana, mentre l'aria fa ondeggiare vertiginosamente la sua veste. Tutto è stato ripreso al 590 di Lexington Avenue, vicino alla 52° strada, mentre 5000 tra fotografi e curiosi scattavano foto della scena (vedi questa pagina del New York Times). La scena che si ammira nel film fu rifatta a Hollywood, ma fu la ripresa di New York che stregò la nazione e che fece infuriare Joe DiMaggio - che di lì a poco chiese il divorzio. Oggi il sito è molto diverso - grandi palazzi di uffici ovunque - ma puoi passare sulla grata anche tu. Poi fatti un drink. A qualche isolato si trova il Subway Inn (143 East - 60th St), un dive bar inaugurato nel 1937. Pare che Marilyn ci sia stata una volta o due durante il setting del film.

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The Actors Studio
Marilyn non fu mai contenta del suo ruolo di bionda svampita, e cercò di uscirne. Nel 1955 si trasferì a New York e iniziò a frequentare gli intellettuali della città come Carl Sandberg e Truman Capote e a studiare all'Actors Studio. Il direttore dell'epoca, Lee Strasberg, elogiò Marilyn e sua moglie Paula divenne l'assistente di scena della star (con qualche imbarazzo dei registi) fino alla sua morte. Non ci sono visite guidate, ma puoi chiedere un provino.

Il quartiere di Marilyn
Il posto migliore per avere un'idea dell'area di Manhattan preferita da Marilyn è tra E 57th St e Sutton Place, vicino all'East River. La divina visse al n. 2 di Sutton Place, poi subito accanto al 13° piano del n. 444 di E 57th St con il marito Arthur Miller. Due isolati più avanti, il lussuoso attico al n. 36 di Sutton Place è protagonista di Come sposare un milionario. Ogni tanto Marilyn amava passeggiare per il piccolo parco sotto al Queensboro Bridge alla E 58th St - proprio dove Woody Allen girò la celebre scena della panchina di Manhattan.

Madison Square Garden
Qualche mese prima di morire, Marilyn lasciò il set hollywoodiano di Something's Gotta Give (incompiuto di George Cuckor) per volare al Madison Square Garden di New York e cantare Happy Birthday al party di compleanno di JFK. Come le capitava spesso, arrivò in ritardo e cantò con un filo di voce. Due settimane dopo Marilyn fu esclusa dal film.

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Misfits Flat, Nevada

A circa 20 miglia a est di Dayton, in Nevada, vicino a Carson City, due grandi carriere si conclusero in un lago prosciugato lontano da ogni strada. Gli spostati, scritto dal marito di Marilyn Arthur Miller fu l'ultimo film per la bionda star e per Clark Gable. Gable sarebbe morto d'infarto prima dell'uscita del film e Marilyn ruppe con Miller di lì a poco. L'area fu ribattezzata in onore della pellicola e oggi si chiama appunto Misfits Flat. Il film giusto per togliersi dalla mente l'immagine di una bionda tutta curve e niente cervello.

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La Rosabella di Marilyn

In Quarto potere, le ultime parole di Charles Foster Kane (momento cruciale) furono per lo slittino della sua infanzia chiamato "Rosebud" ("Rosabella" nel doppiaggio italiano). Quale fu la Rosabella di Marilyn? Per John Huston nel citato The Legend of Marilyn Monroe, il simbolo di un'infanzia mai vissuta fu il piccolo pianoforte laccato che sua madre le regalò nel breve periodo che vissero insieme. Esiste ancora. Per vederlo devi però chiedere a Mariah Carey, che lo acquistò per 600.000 US$ nel 1999.

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