Faccio la guida turistica a New York da 26 anni e potrei essere senza lavoro fino al 2025
Sono diventata una guida turistica autorizzata a New York City nel 1995. La mia carriera è cominciata sul piano superiore scoperto di un Gray Line bus a due piani, presentando la città ad alcune delle 18 milioni di persone che visitarono la città quell’anno. Ho continuato a dare il mio benvenuto mentre il numero di turisti cresceva anno dopo anno, arrivando a 66 milioni nel 2019.
Tuttavia, dopo la pandemia il turismo è imploso, sparendo dal giorno alla notte. Dipendendo la città sia su viaggiatori nazionali e internazionali, gli esperti del settore affermano che il turismo non si riprenderà completamente fino al 2025.
È difficile immaginare New York senza turisti, sono la linfa vitale della città. Per 25 anni ho avuto la gioia e il privilegio di incontrarli. Sono spesso con i miei gruppi 24 ore al giorno a cantare insieme a loro agli show di Broadway, a fare shopping da Nolita, a mangiare cannoli a Little Italy, a camminare per la High Line, ad ammirare grandi opere d’arte, a esplorare la storia della città da Harlem a Seaport District. Mi considero un’ambasciatrice autonominata della città e, da guida tipica, ho preso il mio lavoro seriamente.
I migliori siti turistici di New York
Sono stata alla Statua della Libertà più di 500 volte e, sebbene visitarla possa essere noioso (destreggiarsi tra tutti i telefoni per fare milioni di foto), posso vedere Lady Liberty attraverso i loro occhi — un potente simbolo di libertà che porta spesso lacrime di gioia. Mi sono sempre sentita orgogliosa e onorata a essere presente in un momento così significativo delle loro vite. Ho portato persone all’albero di Natale del Rockfeller Center per un quarto di secolo, e in ogni visita dico “ooohh” e “ahhh” insieme a loro.
Ricordo lo stupore provato quando ho visitato questa gigantesca città per la prima volta nel 1987. Avevo 17 anni ed ero all’ultimo anno di liceo in Florida del Nord quando abbiamo fatto la gita scolastica. Le folle e il ritmo della città erano spaventosi all’inizio, ma la nostra giovane ed energetica guida turistica si spostava attraverso la città senza sforzi. Sono rimasta affascinata da musei di fama mondiale, Central Park, l’Empire State building, persino la bistrattata Times Square (questo era prima della riqualificazione). Mi sono innamorata di tutto questo — la grinta, la sporcizia, la metropolitana. Ha aperto i miei occhi di ragazza che arrivava da una piccola città. Questo viaggio ebbe un profondo effetto su di me risvegliandomi. Come risultato di quella visita, mi sono ripromessa di trasferirmi in quella città prima possibile.
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Diventare una guida turistica a New York City
All’età di 23 anni, dopo un anno passato studiando e visitando ogni museo e attrazione di New York, mi sono registrata per sostenere l’esame da guida turistica. Ho fatto il test il 18 luglio 1995. L’ho passato, a malapena. Ancora mi ricordo le domande che sbagliai: una su una squadra sportiva locale (non mi è mai interessato) e una sulla statua di Atlante al Rockfeller Center (pesa sette tonnellate qualora ve lo steste chiedendo). E lo sapevate che l’East River non è un fiume ma un estuario di acqua salata? Sì, nemmeno io. E ho sbagliato anche quella. Ma l’ho passato e sono diventata una guida turistica autorizzata di New York. Ero elettrizzata.
Ho lavorato per qualche anno raffinando la mia “parlantina” e il mio stile di narrazione. Ho cominciato subito a lavorare per agenzie turistiche studentesche, dal momento che così tante scuole in tutto il mondo considerano New York come la gita più gettonata. Ho lavorato per concierge di alberghi e ho cominciato a guidare tour specializzati. Sono diventata la guru dello shopping di New York, portando le folle a vendite campionarie nel Garment District, boutique a SOHO e Nolita, negozi di vintage e dell’usato. Mi stupisco ancora ripensando al momento in cui ho portato la moglie di un oligarca russo a fare shopping sfrenato per 3 milioni di dollari da Bergdorf’s.
Tour del Lower East Side
Ero una grandissima fan della serie tv Sex and the City e ho persino lavorato come comparsa in uno degli episodi. Ho cominciato a offrire anche un tour ispirato a Sex and The City. Andavamo a vedere la “casa di Carrie” o “il bar di Steve” e molti altri luoghi iconici, il tutto sorseggiando mimosa e indossando boa fucsia sul bus.
Anche il Lower East Side (LES) tour è diventato una mia specialità. Questo quartiere è eclettico ed eccentrico e ha qualcosa per tutti. Vi piace il cibo? Possiamo fare un tour di degustazione dei loro meravigliosi, unici ristoranti e mercati, come l’Essex Market, il Doughnut Plant, Guss’ Pickles, Katz’s deli. Volete la moda? Questa è una zona di piccole boutique con pezzi unici; ritornerete a casa con una giacca o un pezzo di gioielleria veramente originale, fantastico e davvero unico.
Siete interessati alla storia? Quest’area vanta una delle più ricche e dense di tesori di storia dell’intera città, che culminano in uno dei migliori musei della città, il Tenement Museum. Non ho mai terminato un tour del Lower East Side senza che ciascun turista sprizzasse di gratitudine per avergli mostrato dei posti che non avrebbe trovato per conto proprio. Io sorridevo e accettavo gli elogi, ma il segreto del successo del tour non era davvero dovuto alle mie abilità di guida turistica; il LES è davvero così favoloso e si vende da solo.
New York dopo l’11 settembre
Amavo guidare tour del Financial District. Quando sono avvenuti gli attacchi del 11 settembre, avevo la spiacevole particolarità non solo di essere una guida turistica esperta del World Trade Center, ma vivevo anche nell’area, a soli sei isolati da Rector Street. Ero a casa quella mattina, fui svegliata dall’impatto del primo aereo e vidi il secondo aereo sorvolare il nostro edificio terrorizzata. Ma ho trasformato quell’esperienza che mi ha cambiato la vita e la mia testimonianza diretta di quel giorno tragico in un’opportunità per educare il pubblico. Sono diventata una guida turistica esperta dell’11 settembre e ho offerto tour settimanali del sito. Ho persino scritto un libro a riguardo, non solo per documentare la mia esperienza per le generazioni future ma anche per trasformare i miei tour a piedi in forma scritta per coloro che non potevano visitare la città e vedere quei luoghi di persona.
Sono diventata un’esperta nel fare tour di Central Park. “Perchè dovrei aver bisogno di una guida per orientarmi in un parco?” Mi è capitato di sentire. Mi schiarivo la voce e rispondevo: “Perché ci sono 843 acri in questo parco. E un sacco di storie interessanti. Non volete saperne di più su quello che vedete?” Se aveste bisogno di ulteriori motivazioni convincenti, salirei sul podio e sciorinerei alcuni fatti e dati su Central Park. “Ci sono otto corpi idrici, 29 statue, 21 parchi giochi, 36 ponti e tunnel, uno zoo, 26 campi da baseball, 12 da tennis, sei campi da calcio, 4 da basket…”
Dopo ciascun tour, realizzavo che amavo l’esercizio e trascorrere la giornata all’aperto con i turisti che sarebbero velocemente diventati amici. Dicevo a me stessa, come faccio spesso “Non posso credere che questo sia il mio lavoro.”
Notavo che quando il tour andava bene e ci divertivamo, mi avrebbero richiesto come guida turistica la volta successiva che venivano in città. Per essere pronta per questi clienti abituali, iniziai a prendere molti appunti dopo ciascun tour. Mi annotavo i loro gusti e ogni cosa strana che era successa nel loro tour che poteva rinfrescarmi la memoria quando li vedevo di nuovo. Quando i social si sono evoluti, è stato ancora più semplice tenersi in contatto dopo i tour. Ad un certo punto, ho realizzato che il 75% dei miei “amici” sui social media erano persone che avevo portato in tour. Una coppia madre/figlia che avevo portato in un tour shopping di due ore dieci anni fa commenta quasi ogni foto che posto e sono le mie più grandi sostenitrici. Studenti che ho accompagnato per la città anni fa mi hanno invitato ai loro matrimoni; sono rimasta in contatto con una studentessa in particolare, Kate da Salem in Virginia, dal 2007 ed è stata una meravigliosa esperienza vederla crescere.
Consigli utili di una guida turistica di New York
Gli anni passavano e il mio amore per la città cresceva, sono diventata una “turista perenne”. Facevo sempre ricerche. Visitavo costantemente nuovi locali, negozi, musei, attrazioni quando aprivano. La mia curiosità non veniva mai saziata, e non vedevo l’ora di condividere quello che avevo scoperto con i miei gruppi. Quando PS Kitchen ha aperto a Times Square, ho portato tutti i miei gruppi lì. Non solo il loro cibo è delizioso ma il 100% dei loro profitti va a sostegno di enti di beneficienza internazionali. Puglia a Little Italy non è nuovo ma è il mio “Benvenuti” e amo esporre i turisti a quest’atmosfera da bar di quartiere. E ogni visitatore a New York City dovrebbe ritagliarsi del tempo per andare al Chelsea Market (curiosate nei Chelsea Market Baskets per regali unici e intelligenti, assaggiate un taco di pesce da Los Mariscos e andare da Artists&Fleas per disegni all’avanguardia mentre siete lì!).
Mi considero un’ambasciatrice autoproclamata della città. Mi sono sentita così fortunata a fare quasi tutti i giorni per 25 anni qualcosa che amo. Una delle più grandi gioie del mio lavoro arriva dai turisti stessi. Amavo incontrare così tante persone diverse da quasi ogni paese del mondo, di ogni età ed estrazione sociale. Sebbene ognuno abbia culture, etnie, lingue e religioni diverse ci sono così tante cose che abbiamo in comune: l’emozione del salire in cima all’Empire State Building, vedere uno show a Broadway, ammirare la veduta panoramica di Manhattan dal traghetto di Staten Island.
Il COVID e le conseguenze sul turismo a New York
E poi, è arrivato il 2020. Ho preso il COVID a metà marzo da qualcuno in tour, credo. Sono stata ricoverata in ospedale due volte e mi è stato detto che avevo il 50% di possibilità di sopravvivere. Mentre lottavo per vivere, il turismo a New York moriva. Ho guardato impotente mentre Broadway si spegnava, i negozi abbassavano le serrande e gli hotel chiudevano. Il turismo è una delle industrie più lucrative di New York, che sostiene 400.000 lavoratori, portando almeno 46 miliardi di dollari all’anno. Le perdite di posti di lavoro hanno colpito ogni settore dagli hotel, ristoranti, bar e negozi fino alle compagnie di autobus, spettacolo e viaggio. Diversi dei miei colleghi guide hanno lasciato la città, semplicemente perché non c’è motivo di rimanere. L’ho lasciata anche io.
Certo, mi mancherà il mio appartamento, il mio lavoro e il mio stipendio. Ma quello che mi mancherà veramente sono ciascuno di quei 70 milioni di visitatori che sarebbero dovuti venire nel 2021. Mi mancherà vedervi sorridere mentre camminiamo sul ponte di Brooklyn o sospirare mentre addentate una fetta di pizza tipica di New York. Mi mancherà persino farvi le foto alla Statua della Libertà ( per la milionesima volta).
Mi mancherà vedere la città attraverso i vostri occhi con lo stesso stupore infantile che avevo provato io a 17 anni. Potrebbe essere il 2025 quando le persone si sentiranno sufficientemente sicure per viaggiare. Ma io spero sia molto prima. Vogliamo che torniate e quando lo farete vi aspetteremo. Vi riporteremo sui nostri autobus, prenderemo i biglietti, prenderemo i vostri cappotti e riapriremo il sipario ancora una volta.
Questa città non è la stessa senza di voi. Io non sono la stessa senza di voi.